Si spera che la giovane pianista possa risollevare il gioco dei quiz di Gigi Ghirotti

Si spera che la giovane pianista possa risollevare il gioco dei quiz Si spera che la giovane pianista possa risollevare il gioco dei quiz Esordisce rispondendo in architettura-L'etnologo Bosi quasi certo vincitore dei 5 milioni (Dal nostro inviato speciale) Milano, 2 maggio. Chi è di scena? Tra Mille Miglia e Primo Maggio avevamo perduto di vista — dobbiamo confessarlo — il gioco dei quiz. Cattivo segno, se dobbiamo misurare l'interesse di uno spettacolo televisivo dalla scia di discussioni che lascia dietro di sé e dalla curiosità che precede ogni suo « ritorno > settimanale. La televisione, preoccupata perché il pubblico si distrae dal suo più prestigioso trattenimento, mescola e rimescola il mazzo sperando di trovare la carta buona, l'asso da lanciare sul tappeto verde nel momento in cui l'avversario sta sbadigliando. La signora Tereslta De Barbieri, giovedì scorso, ebbe un successo di simpatia, ma forse era più grande l'apprensione. Sotto rincalzare delle domande di Mike, la buona nonnina del « Genoa > sembrò li lì per rtramazzare più volte sulla r . ta. Sicché, bocciata la concorrente, 11 pubblico ebbe come un sospiro di sollievo. < Lascia o raddoppia > non è un gioco adatto per le nonnine. E così si ritenta il « colpo > ohe riuscì tanto bene con Paola Bolognini, meno bene con Gabriella Airaldì. L'asso tenuto in serbo per domani sera è una giovane bellezza milanese, Giancarla Lucchini. E' un'esile brunettina dai capelli raccolti dietro la nuca in un garbato chignon. Suo padre è industriale, d'origine emiliana. Lei ha 22 anni, studia al Conservatorio musicale, ma senza nascondere il suo fastidio per aule, banchi, cattedre e diplomi. Non s'è ancora, infatti, diplomata in pianoforte, benché abbia già tenuto alcuni concerti di rilièvo. Anche nel ginnasio e nel liceo, Giancarla non riusciva a interessarsi troppo alle lezioni. Memoria ottima, questo sì; ma il « profitto >, ah, il profitto ha sempre lasciato a desiderare, sicché per lei i professori amavano ripetere la parabola dei talenti lasciati dormire sotterra. Ci voleva « Lascia o raddoppia > per farli saltar fuori. Giancarla si presenterà domani sera in architettura; sulle prime, avrebbe voluto essere interrogata sui monumenti italiani dal '500 ad oggi. Gli esperti, con paterna autorità, le suggerirono di limitare il campo e Giancarla si adattò a restringersi in una più difendibile trincea: risponderà (spera) su tre secoli ricchi di capolavori eccelsi, il XV, il XVI e il XVII. La pattuglia delle reclute che affronteranno domani sera le insidie dei quiz comprende anche un giovane impiegato casalese, Enrico Meilini. E' un autodidatta che s'è fatto strada con appassionata tenacia. Ha cominciato a lavorare di braccia a quattordici anni; a venti ha fatto il carabiniere; poi s'è conquistato il diploma (non il.posto) di maestro; infine una modesta scrivania all'ente cellulosa di Casale e, nei ritagli di tempo, anche una cattedra. Una cattedra in una scuola angosciosamente triste: la scuola del carcerati. Spesso il Merlin! intrattiene questa sua scolaresca in giubba a righe sulla Divina Commedia, ch'egli conosce a memoria e che ha approfondito in ogni possibile Interpretazione; e gli sembra che la grigia comitiva del suoi scolari si liberi un po' dell» sua sofferenza seguendolo at traverso i mondi danteschi. « Dante e il Trecento > è il campo d'interrogazione pre¬ scelto da Enrico Meri ini; e speriamo davvero che stavolta la letteratura italiana sia affidata a mani più salde che in passato. Esordirà anche Tarquinio Prisco. Ma non si tratta del quinto re di Roma. Quest'ultimo prosciugò il Foro, vinse sabini ed etruschi, istituì in Roma il Trionfo, moltiplicò il numero di senatori e di patrizi e finì trafitto dagli invidiosi figli di Anco Marzio. L'omonimo Tarquinio Prisco è invece un tranquillo filodrammatico milanese, ex-tipografo, ora correttore di bozze. La storia di questa candidatura è pittoresca. Nella sua prima domanda il signor Prisco si firmò con il primo nome soltanto, che è Antonio. Non fece alcun effetto. -Riscrisse allora una nuova cartolina usando, questa volta, il secondo nome, Tarquinio. Centrò-perfettamente il bersaglio; sulla scia del quinto ré di Roma il filodrammatico Tarquinio Prisco esordirà domani sera sul teatro di prosa, materia sulla quale si cimentò sfortunatamente il bassanese Attilio Zago. Se ci sarà tempo, anche un giovane laureando in legge, il napoletano Giovambattista Trotta comparirà sui teleschermi a raccontarci la storia del calcio, in modo speciale delle partite internazionali giocate dalla squadra azzurra. Il « crescendo > della serata è così ordinato: a quota un milione e 280 mila si trova 11 maestro comasco Luigi Scanagatta, dotto in lumache e barbagianni (ha ricevuto un monte di lettere; ma si tratta di ammiratori interessati, dato che il brav'uomo s'è fatto precedere dalla fama di benefattore e filantropo). A quota 2.560.000 c'è il < barbisin > di Caluso, Mario De Maria, più che mai deciso a tagliare anche questo traguardo a cavallo della sua robusta bicicletta Al massimo premio (5 milioni e 120.000 lire) aspira l'etnologo faentino Roberto Bosi, il quale, dopo aver invano cercato l'assistenza d'un consulente negro per l'ultima fatica in cabina, sembra deciso ad affrontare da solo 11 rischio del tre quiz finali. Gli sarà consegnato un dono porta-fortuna: un paio di bambole di lichene, giunte stasera alla Malpensa dalla Lapponia. Gigi Ghirotti Giuncarla Lucchini (Telefoto

Luoghi citati: Caluso, Casale, Milano, Roma