Si è iniziata in sordina la campagna elettorale a Savona

Si è iniziata in sordina la campagna elettorale a Savona Si è iniziata in sordina la campagna elettorale a Savona Niente manifesti per le strade e pochi i comizi • Si profila assai dura la lotta per strappare il Comune ai partiti di sinistra (Dal nostro inviato speciale) Savona, 30 aprile. Niente atmosfera elettorale a Savona, niente manifesti, pochi comizi: a differenza di Genova 1 partiti sembrano Intenti a studiarsi, preoccupati di non partire troppo presto all'attacco, prudenti in vista delle quattro lunghe settimane che li separano dal 27 maggio. Dalla fine della guerra l'amministrazione comunale di Savona è sempre stata rossa: nel '51 i comunisti ebbero 18.000 voti contro 1 13.000 dei d. ci 1 nenniani 5000 contro 3200 dei socialdemocratici; 11 centro, nonostante l'apporto di 1900 liberali e 1300 repubblicani, fu cosi battuto per quasi 4000 voti. Milleottocento ne ebbero I missini. Nelle elezioni politiche di due anni dopo, la situazione non cambiò gran che: i comunisti persero 1500 voti, ma i socialisti ne guadagnarono 2500; più di 2000, ne guadagnarono 1 d. e, ma 1300 ne oersero 1 loro tre alleati del centro. Anche 11 M.S.I. calò d'un 500 voti, ma In compenso quasi un migliaio ne mise insieme il P.N.M. Applicando la proporzionale ai risultati delle precedenti elezioni amministrative si avrebbe la seguente suddivisione del 40 seggi consiliari: 21 ai socialcomunisti, 18 ai quattro partiti di centro (13 D.C., 3 F.S.D.I., I P.L.I., 1 P.R.I.) e 1 al M.S.I. Non c'è bisogno di commenti: d. c. e liberali, socialdemocratici e repubblicani non nascondono che l'impresa di guadagnare almeno un seggio a destra e uno a sinistra per conquistare 11 comune di Savona si profila dura. A sinistra il discorso è analogo a quello già fatto per Genova: anche per 1 comunisti di Savona, tutti gli altri partiti danno per scontato un regresso più sensibile di quello che si verificò dal '51 al '53 (millecinquecento voti) a tutto favore dei socialisti, ma si tratterà pur sempre solo di un raccorciamento della distanza fra 1 due gruppi che nelle politiche era ancora forte (16.600 a 7500). Difficile quindi che in caso di vittoria delle sinistre possa essere messa in discussione la rielezione a sindaco del comunista Lunardelli. Il P.S.I., che presenta in testa alla sua lista gli avvocati Vittorio Luzzati e Giacomo Isetta, ha immesso fra i suoi candidati quattro esponenti di Unità Popolare e apertamente spera di raccogliere voti anche al centro « Sarà difficile — - si ribatte — almeno nel Savonese, dove il P.S.I. non ha mai mostrato In nessun modo di volere o sapere differenziare la sua azione da quella dei comunisti, con 1 quali si ripresenta ancora oggi unito in tutti i collegi provinciali e nei comuni minori ». Su questo punto batteranno soprattutto i socialdemocratici, i quali accusano 1 nen ni ani locali di non essersi nemmeno aggiornati agli ultimi atteggiamenti nazionali del loro partito. Il P.S.D.I. non presenta nessun capolista (citeremo fra 1 suoi candidati l'aw. Vignola, II prof. Cannata, il notaio Glaccardl); il P.R.I, ha come principali esponenti il dott. Maurizio Maroni e l'aw. Arnaldo Possano. Ambizioso il programma del P.L.I. (1 radicali sono assenti dalla competizione) che si ripropone di aggiungere ai suol vecchi voti altri da strappare a destra a monarchici e missini: la sua Usta, per quanto in ordine alfabetico, è capeggiata dal dott. Franco Valrana, presidente dell'Untar -> industriale, e dal rag. Luigi Minuto, noto grossista già presidente dell'Associazione commercianti; essa Include diversi monarchici ed esponenti di tutte le categorie economiche. Anche i d. c. non hanno un capolista: i più quotati candidai all'eventuale seggio di sindaco appaiono — a parte 11 sen. Franco Varaldo — 11 consigliere uscente dott. Attillo Carlevarlnl, il medico dott. Guido Minuto e anche una donna, la signorina Luigina Zimini. Sul piano strettamente comunale gli esponenti dei partiti di centro non dicono che 1 socialcomunlsti abbiano amministrato male, dicono che hanno amministrato mediocremente, alla giornata: « Savona, si afferma, vive in un momento decisivo della sua storia; grandi problemi stanno per es¬ sere risolti: l'autostrada verso Genova, quella verso Ceva e Torino, l'arretramento degli impianti ferroviari, 11 rinnovamento urbanistico, la rinascita turistica. Dipende da queste soluzioni il rifiorire della città; ed il Comune Invece è apparso assente, tutto preso dalla piccola amministrazione quotidiana, e quanto già è sta-, to impostato lo si deve a tersi e soprattutto allo Stato. Savona ha bisogno, dopo dieci anni, di uomini diversi, meno politici e più tecnici, più capaci di grandi idee e di grandi attuazioni ». Siamo alle prime battute polemiche di carattere generico. Un cenno intanto per concludere sulle elezioni per il Consiglio provinciale, oggi con una maggioranza di 13 d. c. e 2 socialdemocratici contro 5 comunisti e 5 socialisti. La situazione non dovrebbe variare sostanzialmente, anche se le sinistre contano molto sulla presenza in tutti i collegi di molti nuovi candidati dell'estrema destra e del liberali che l'altra volta avevano appoggiato i socialdemocratici: dal frazionamento delle forze altrui, specialmente 11 P.S.I. conta per la conquista di qualche seggio ln Pjjv . . Giovanni Giovanmm