Grace innamorata davvero di Paolo Monelli

Grace innamorata davvero SVUOTATO IL PALLONE MULTICOLORE E CHIASSOSO DELLE FESTE Grace innamorata davvero Partiti gli sposi per mare, gli alberghi smobilitano - Finite le chiacchiere, le indiscrezioni, le rivelazioni inventate lì per lì - Ma al di là delle facili ironie, la favola sentimentale, cara ai romantici, esiste - I due protagonisti sono proprio quello che dovevano essere: lei s'è presa la cotta, lui è un po' timido e scontroso... - Ed ora preghiamo che lì lascino in pace (Dal nostro Inviato speciale) Monaco, 20 aprile. E' stato come •pungere un pallone. Gli sposi sono partiti per mare (s'è risaputo poi che il maestrale arruffando troppo le onde, il piccolo naviglio si è rifugiato poche ore dopo la partenza nel vicinissimo porto di Villafrancaj, staranno via tre settimane; e Monaco si è voto to d'un colpo, gli alberghi aperti per la circostanza stanno frettolosamente smobilitando e avvertono gli ultimi ospiti che domani chiudono. Sono scomparsi dalle strade tornate deserte i nervosissimi vigili, sono caduti i divieti di transito e di sosta; han già tagliato la corda le missioni diplomatiche, hanno lasciato il porto le navi da guerra. Bono ancor li le bandiere e i trofei e le panoplie, solo perché è troppo lavoro tirarle giù ed i monegaschi vogliono riposarsi delle fatiche e della commozione dei giorni scorsi, lascian sii tutto fino a domenica, e lunedi faranno pulizia anche di questo. Personaggi in vetrina Già iersera l'atrio dell'albergo di Parigi era un mortorio, fino a poche ore prima ribollente di celebrità di ogni parte del mondo, di flappers vivacissime tutte gambe e chiome al vento; un vortice di chiacchiere di indiscrezioni di rivelazioni, inventate le più lì per lì, messe in giro da fantasiosi bugiardi — o bugiarde —, che erano i primi — o le prime — a crederci quando quelle voci gli ritornavano al¬ l'orecchio di rimbalzo. (* Sapete che. .Ranieri dopo la serata allo Sporting Club ha dato uno schiaffo alla sorella Antonietta? >. * Sapete che padre Tucker dice che .Ranieri non sa dimenticare il suo antico amore Gisella Pascal e per questo è sempre così tristef>). La ingombrante ■ famiglia Kelly si appresta a recarsi a Roma, forse per far coro di nuovo intorno agli sposi, quando andranno a fare omaggio al Santo Padre. Hanno preso la via di casa le migliaia di motorette venute qui come per una scampagnata, e quei nostri studenti universitari, o 'almeno vestiti come tali, con manti rossi rubati ad un trovarobe di teatro e berretti tintinnanti di ninnoli, ohe non hanno fatto davvero un bel vedere, e sarebbe stato bene li avessero fermati alla frontiera per motivi di prestigio. E' sono scomparsi i cento i mille personaggi, invitati o venuti per proprio impulso, a vedere ma più a farsi vedere, che hanno spesso incuriosito la gente come e più degli stessi protagonisti della vicenda; l'Aga Khan nel fondo del carrozzino e la Begun solenne come una donna cannone, Ava Gardner, Paul Géraldy, re Faruk più magro in volto per una barba brigantesca, Francoise Sagan — dicono venuta solo in effigie, ma celebrata da un'accorta propaganda come fosse presente, — Porfirio Rubirosa che una giornalista inglese ha definito < bello come una bella scimmia, like a plea- sant monkey >. E lady Docker giunta con incarichi di inviata speciale, che andava in giro con un'automobile dal cofano d'oro, foderata di pelle di zebra (<. avevo pensato al visone, ma il visone fa caldo >), e le sue colleghe in giornalismo Gloria Swanson e Jenny Cross. E la danzatrice Margot Fontayn, e Wally Toscanini per invito personale di Ranieri III, e il duca Borea d'Olmo rappresentante di Umberto di Savoia; e il barboncino Olive regalato a Grazia Kelly da Cary Grant che era popolarissimo e fotografatissimo, portato tutto il giorno a spasso dalle ragazzine Davis. E Serge IAfar e il venerando Maurois e Marcel Pognol e Jean Cocteau accademici di Francia; Jean Cocteau aveva offerto agli sposi in dono un'ode in versi alessandrini — cosi finiscono questi poeti maudits, quando diventano accademici — che doveva essere recitata come prologo allo spettacolo di gala all'Opera e che Ranieri ha stabilito non fosse recitata. (<E' la prima volta in vita mia, ha detto Cocteau, che mi si rifiuta un regalo ». Da cerimonia di ieri ha voluto vederla, e gli è piaciuto esser veduto, ma non andando in chiesa perché ci voleva il frac, ed «io, ha detto, non posso mettermi il frac cornine toUt le monde »; cosi st è fatto dare un buon posto ad un balcone del palazzo del Consiglio Nazionale e così è stato tutto il tempo, inquadrato da un trofeo di bandiere americane e monegasche ), Sono appena cessati i clamori festivi, e sùbito gli avvenimenti riprendono le giuste propoiztoni. Fa ridere pensare alla vanità di certe minacce di giornalisti al governo: < Stia attento il Principe, — ha detto un fotografo, — siamo tre volte più numerosi di tutte le forze armate del Principato e facciamo presto, se ci provocano, ad impadronirci della rocca e del palazzo ». Sonano iperboliche ed eccessive le corrispondenze di certi giornali americani che si chiedevano che cosa succedesse a Monaco, con titoli come «The farce of the Montecarlo rally» (anzi, « Monte Kelly », come avevano cominciato a dire gli spiritosi), perché i loro inviati non potevano avvicinare la fidanzata del Principe come sono abituati con le dive a casa loro, o il Principe chiedeva un po' di discrezione ai fotografi. Troppa gente agitata Sta il fatto che molti in questi giorni hanno per cosi dire sottoposto a revisione le idee, i luoghi comuni, l'atteggiamento di superiorità e di canzonatura con cui erano venuti alla cerimonia, pregustando i previsti effetti dei motivi tradizionali, il casino di gioco, gl'interessi di armatori e finanzieri, il signor Onqssis che è padrone della maggioranza delle azioni della eufemisticamente chiamata Société des Bains de mer e potrebbe fare il dispetto al Principe e chiudergli il Casino e tagliargli i viveri, il padre Tucker paraninfo aulico, la piccolezza del territorio. (In un'edizione della metà del secolo scorso della guida d'Italia, di Hachette, ho letto, a proposito di Monaco, questi versi che il compilatore della guida dice essere un proverbio locale: « Son Monaco sopra uno scoglio - non semino e non raccoglio - e pur mangiare voglio»). Peccato, dicevano poi i romantici, che questa che poteva essere una bella favola all'antica si risolva invece in una cronaca di retroscena sordidi, in una commedia di topiche protocollari e di vestiti cambiati troppe volte in un giorno, in pette¬ golezzi a cui ha dato la stura la madre stessa con le storie degli amori della figlia pubblicate sui giornali di tutto il mondo. E che troppa gente si sia vista agitarsi intorno alla giovane coppia per proprio tornaconto; e che, mentre gli antichi Stati d'Europa hanno considerato con la dovuta serietà questa cerimonia, visto che, per piccolo che sia, Monaco è uno Stato sovrano ed ha una storia secolare carica di eventi, gli Stati Uniti l'abbiano presa offensivamente sottogamba, proprio come uno spettacolo hollywoodiano, ed hanno mandato in loro ufficiale rappresentanza il signor HiU ton che fa affari con gli alberghi e il movimento dei turisti, un hotel tycoon, il che è per lo meno una mancanza di riguardo. Anche il signor Bilton è già partito, e dicono per Roma per andar a vedere come si mettono le faccende dell'albergo (speriamo male). Che ho fatto di male? Ebbene, di giorno in giorno si è avuto il senso che la favola sentimentale e amorosa ci sia stata davvero, anche se ben pochi ci abbiano creduto all'inizio; e i due protagonisti siano stati proprio quello che dovevano essere conforme alla tradizione, lui le prince charmant, lei la figlia del muratore inalzata al trono solo perché bella e brava. Lei, prima di tutto. La pallida, fragile Grazia Patrizia, che s'era fatta la fama in patria di gelida, calcolatrice, troppo brava sulla scena e nella vita, sembra si sia presa proprio una cotta, una passione prepotente e spaurita per il suo Principe; ne è proprio innamorata, me l'hanno detto certi suoi amici che la conoscono dall'infanzia, innamorata come può essere una irlandese per parte di padre, una tedesca per parte di madre, con un misto di tempestoso e di sentimentale, di autoritario e di lacrimoso. E non ne dubitiamo, gliel'abbiamo letto sul viso il giorno del contratto civile, ogni tanto guardava con visibile odio il fidanzato, ma era l'odio dell'amore, era furiosa che lui non le sorridesse, avesse quella mutria, le avesse imposto quel cerimoniale pesante e crudele. E anche lui. Ormai credo di essere nel vero attribuendo soltanto, o soprattutto, a timidezza i suoi gesti goffi, quegli sguardi di persona braccata, il cipiglio messo su per tutte le cerimonie. ■ 11111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Deve essere un giovane che preferisce lo sport alla mondanità, che ha pochi amici, e nutre istintiva paura delle donne; e si è trovato improvvisamente in mezzo ad un tumulto indiscreto e impreveduto che l'ha spaventato. Doveva prevederlo, doveva immaginarselo. E' vero; ma sta il fatto che non l'ha preveduto. Lo ha detto a Jeffrey Blyth del Daily Mail che ha mandato a chiamare l'altro giorno per chiedergli perché i giornalisti di lingua inglese ce l'avessero tanto con lui, che cosa aveva fatto di male, what is wrong? «OH avvenimenti mi hanno sopraffatto, che colpa ce ne ho io se c'è gente che si fa pretesto del mio matrimonio per divertirsi t » Uomo schivo e solitario, si è. trovato mille giornalisti addosso, mille fotografi, mille pettegoli professionali; e quella clamorosa famiglia americana con centinaia di . parenti più o meno prossimi, di amici, di compagni di club e di affari, scocciantemente cordiale, manate sulla spalla, ogni pretesto buono per bere spumante; e si aggiravano fra le testimonianze del passato e sotto il cipiglio dei quadri degli antenati di otto secoli come l'elefante fra le porcellane. E' ridicolo fargli i conti addosso, a Ranieri, quanto sia stato succube o vittima del padre Tucker o della ragion di stato, quanti giorni od ore ha passato con la ragazza prima di chiederla in moglie. Ci siamo fatti l'impressione che la ragazza gH piaccia molto, anche se non ne sia proprio innamorato; ma l'amore verrà, come è naturale che sia, giovane lui e bella lei, e consegnata in sua balìa dalla legge e dal rito. La sua scontrosità deve essere solo timidezza ed impaccio, e forse il presentimento che l'innamorata Grazia Patrizia sappia ben bene il fatto suo, e non tarderà a prendere in mano* le faccende del piccolo stato. Poco male, se lascerà in America i parenti, e imparerà a diventare europea e gran dama, come è suo dovere e come sarà — ha l'aria di essere intelligente — e come sarà suo impegno e piacere. E adesso preghiamo che li lascino in pace, i giovani sposi, che non gli facciano troppo chiasso attorno, a Capri, a Roma. In tutte le vecchie favole d'amore il favolista si arrestava, dopo avere descritto le feste ed il banchetto nuziale. Facciamo così anche noi. Stretta la foglia larga la via, dite la vostra che ho detto la mia. | Paolo Monelli 1111111111111 ! 1J1111111111111111111111111 ) I i I ■ 1111111111111U