Il parlilo comunista francese è entralo in un periodo di crisi

Il parlilo comunista francese è entralo in un periodo di crisi Il parlilo comunista francese è entralo in un periodo di crisi Parte dei dirigenti e la maggioranza dei militanti ostili allo "stalinismo,, di Thorez - Disfalla della CGT nelle elezioni interne alla Simca (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 aprile. Nelle elezioni per la commissione interna alle fabbrica di automobili Sinica, i sindacati liberi hanno avuto 4714 voti (57,5 per cento) e la Confederazione generale del lavoro 2399 (29,6 per cento). Rispetto alle precedenti elezioni del 1954, la perdita di voti del sindacato comunista è piuttosto sensibile, perchè allora la C.G.T. aveva ottenuto il 37,5 per cento. Come conseguenza di questa diminuzione, ha perso un rappresentante nella commissione interna; ne aveva tre contro i cinque dei sindacati liberi, e gliene sono rimasti soltanto due, mentre i sindacati liberi sono passati a sei. Se si tiene conto che nelle elezioni polìtiche del 2 gennaio il partito comunista non aveva subito nessuna perdita, ed anzi in molti luoghi aveva migliorato le proprie posizioni, non si può fare a meno di considerare i risultati delle elezioni aila S'mca come una conseguenza dei recenti avvenimenti sovietici. Sì tratta di un settore estremamente limitato della massa operaia francese, che non comprende neppure le intere maestranze della grande fabbrica automobilistica, ma soltanto il reparto in cui si costruiscono le auto del tipo < Aronde >; tuttavia il sintomo sembra indicativo per capire le reazioni della classe lavoratrice di fronte allo strano atteggiamento tenuto da Maurice Thorez in tutto il processo dì revisione dello stalinismo. A differenza degli altri dirigenti comunisti, sia nei paesi occidentali sia in quelli del blocco sovietico, Thorez ha cercato di giustificare storicamente la dittatura di Stalin ed ha dato l'impressione di volersi opporre in tutti i modi a qualsiasi democratizzazione del partito. Questo atteggiamento ha disorientato la base, tanto più che è stato seguito, sia pure in modo meno rigido, dai principali dirigenti centrali, fra cui Jacques Duclos. Durante le riunioni federali che si sono svolte in questi ultimi giorni, 1 rappresentanti della direzione hanno tentato di imporre il punto di vista di Thorez, ma, per la prima volta nella storia del partito, hanno dovuto constatare la ribellione della base. Non è bastato ricorrere al solito sistema di accusare gli oppositori come nemici della classe operaia e strumenti del capitalismo, perchè tIì oppositori rispondevano accusando a loro volta i dirigenti di seguire ancora i metodi staliniani. Episodi sia pure minimi, come quello della sconfitta sindacale alle elezioni della Sinica, bastano a dimostrare i gravi pericoli che corre tutta l'organizzazione comunista francese, qualora dovesse continuare i! contrasto fra la direzione e la base. Il conflitto è particolarmente grave nella federazione della Senna, dove la forte massa operaia organizzata sta sempre più allontanandosi dai dì rigenti. La crisi potrà in ogn modo concludersi in giugno quando sì svolgerà il congres so nazionale del partito. Il fermento della base ha però già prodotto una scissione anche in seno agli organismi centrali Due gruppi si contendono infatti il predominio dell'ufficio politico: uno è capeggiato da Maurice Thorez e da Jannette Vermeersch; l'altro, dì cui fanno parte principalmente Francois Billoux e Waldeck Roche! sostiene le tesi della base. Francois Billoux,, che nel 1930 si era già opposto alla linea di Maurice Thorez, da diversi mesi non partecipava più alle riunioni del partito. Vi è ritornato invece in questi ul timi giorni, attivissimo ed estre. inamente combattivo. Incerta è la condotta di' Jacques Duclos che, dopo avere in un primo momento spalleggiato Thorez, sembra essersi ritirato ora in una posizione di attesa. 8. v.

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