Un operaio ottantenne rievoca i lavori per il traforo del Sempione di Antonio Antonucci

Un operaio ottantenne rievoca i lavori per il traforo del Sempione I festeggiamenti nel primo cinquantenario Vive a Domodossola ed ha partecipato all'opera gigantesca Fissato l'incontro dei Presidenti dell'Italia e della Svizzera Un operaio ottantenne rievoca i lavori per il traforo del Sempione (Dal nostro inviato speciale) Iselle, 18 aprile. Il 17 maggio l'on. Markus Feldmann, presidente della Confederazione Elvetica e S. E. Giovanni Gronchi, presidente' della Repubblica Italiana, s'incontreranno a Milano per poi proseguire l'indomani alla volta di Domodossola, Briga, Losanna. Tutt'e due i giorni saranno destinati a celebrare il primo cinquantenario della Galleria ferroviaria del Sempione che è pure il 150" anniversario della via napoleonica aperta su questo valico. Dietro invito dei comitati organizzatori svizzero e italiano, un centinaio di giornalisti dei due Paesi, hanno fatto oggi una rapida visita alla zona del traforo, per una specie di conferenza-stampa a largo respiro. Oratori, amici e guide da parte svizzera: dr. Andrea Marguerat, direttore del compartimento ferroviario di Losanna, il dr. Strauss, segretario generale delle ferrovie svizzere, il dr. Wenger, dell'ufficio stampa delle ferrovie stesse, ed altri; da parte italiana, tra 1 molti, il dr. Adrio Casati, presidente dell'amministrazione provinciale di Milano, il dr. Giuseppe Macchi, presidente dell'amministrazione provinciale di Novara, il conte Odoardo Masini, nostro vice console a Briga. L'incontro dei giornalisti è avvenuto a Iselle di Trasquera, ultima stazione italiana, un sito incantevole quando c'è il sole, ma per via delle pareti montane a picco ed altissime, non lo si vede quasi mai. Non resta che ammirare il pittoresco e, insieme, sin da qui, l'ardimento che spinse 1 nostri antenati a non tener conto dell'assurdità di tante rocce, nel proposito di dominarle traforandole e anche per il più lungo percorso del mondo (metri 19.803 contro m. 12 849 del Moncenisio e 14.984 del Gottardo). Il progetto, scelto fra una trentina, alcuni dei quali volevano superare il massiccio in ferrovia traforandolo verso la vetta o non traforandolo affatto, fu approvato nel 1893. Per le complesse pratiche burocratiche e per la raccolta dei fondi, ai quali si contribuì persino con propaganda nelle chiese, i lavori ebbero inizio nell'agosto del 1898. Preventivo di spesa: 70 milioni di franchi, spesa effettiva 78. Previsione del tempo necessario all'impresa 5 anni e 9 mesi; durata reale 7 anni e 6 mesi (compresa la posa dei binari). Si cominciò da due tronchi uno settentrionale in partenza da Briga, l'altro meridionale in partenza da Iselle. Dirigeva il primo l'ing. Brandt, ideatore di una perforatrice a compressione idraulica. Egli ebbe anche la trovata di costruire due gallerie parallele, invece di una sola, alla distanza di 17 metri una dall'altra, e collegate ogni 200 metri da cunicoli trasversali, vantaggio incommensurabile per l'aerazione, lo sgombero del materiale di scavo, la manovra del ma teriale da costruzione. I dispiaceri furono ben presto notevoli: si registrarono non meno di 228 irruzioni di acqua, qualcuna fino alla potenza dì 10 mila litri al minuto;- acqua calda, capace di raggiungere anche i 50° gradi costrinse a sospendere i lavori del tratto nord il 18 maggio 1904. Ma quest'acqua fu bloccata con porte di ferro massicce mentre i lavori procedevano al sud. , Noi siamo scesi proprio al centro della galleria, e sia pure senza giacca c'era da soffocare per il gran caldo, oltre i 30 gradi. Le ultime dieci mine brillarono il 24 febbraio 1905 alle ore 7,20. Le due gallerie s'incontrarono con un errore di calcolo di 20 cm. in direzione orizzon tale e di 9 centimetri in quella verticale. Il percorso risultò di 79 metri inferiore al previsto Le due squadre s'incontrarono molto più tardi delle gallerie: le 10 mine avevano soltanto aperto il passaggio a quell'acqua calda, stretta come in una botte piena. - Complessivamente furono scardinati e asportati un milione di metri cubi di roccia, attraverso 3 milioni e mezzo di buchi di mine, con 1 milione e 520 mila chilogrammi di dinamite. Vi lavorarono 3000 operai, in massima parte italiani Ne abbiamo incontrato uno a Domodossola: Gaudiano Carmine di Salerno, 80 anni. Bei tempi, dice. Egli guadagnava tre lire e 50 al giorno, e poteva spedirne a casa sua 60 al mese. Si lamentarono 67 morti, 30 dei quali in seguito a malattie. La più dura era la cosiddetta anchilostomiasi, o malattia dei minatori, alla quale il Gottardo pagò, in 8 anni, un tributo di 800 morti e che mise addirittura in pericolo la continuazione dei lavori al Sempione. Gli operai volevano andarsene perchè l'attribuivano ai Geni corrucciati della montagna. Il prof. Perroncito dell'Università di Torino, dimostrò in tempo utile che i Geni della montagna erano innocenti e che era facile rimediare. Prima dell' apertura della ferrovia del Sempione (oggi a 2 binari ed elettrificata) la diligenza a cavalli (8 posti. 5 cavalli) impiegava da Ginevra a Milano 8 giorni. Adesso bastano 5 ore e 12 minuti. Nel 1905 J] Sempione fu superato da 1s mila 260 persone. Nel 1907 da 355 mila 344, io scorso anno da 1 milione e 500 mila, anche algdv a 125 km. l'ora con i diretti leggeri. Dato il calore interno, le due gallerie sono il paradiso dei grilli. Ed anche dei topi, molto apprezzati perchè provvedono alla pulizia dei rifiuti che i viaggiatori gettano dai treni. Antonio Antonucci