Discorsi di Nenni e Pella

Discorsi di Nenni e Pella Aperta la campagna elettorale del P.S.I. e della O.C. Discorsi di Nenni e Pella li tender del PSI ha parlato all'Altieri dichiarandosi disposto ad accordi post-elettorali con tutti i partiti escluse le destre - Pella al Carignano ha detto: "Finché c'è un patto d'alleanza con i comunisti è assurdo pensare a un dialogo con i socialisti,, tctcgccPpp*_• J-I noi itCOmiZlO (lei l.ò.l. cl+Nell'aprire a Torino, al teatro Alfieri gremito di persone, la campagna elettorale per il P.S.I., l'on. Pietro Nenni ha voluto spiegare fin dalle prime parole di aver scelto la capitale piemontese sia per ricollegarsi alle conclusioni dell'ultimo congresso nazionale del partito svoltosi qui lo scorso anno sia perchè < la classe operaia torinese ha subito alla Fiat, nelle elezioni della Commissione interna un insuccesso, diciamo pure una sconfitta, che non pone problemi soltanto alle nostre organizzazioni sindacali ma anche ai partiti operai-». Con linguaggio franco, l'on. Nenni accenna appena alla scusa delle pressioni padronali, addotta dalla C.G.J.L. a giustificazione della sconfitta; ammette invece « un distacco momentaneo dalle nostre organizzazioni delle maestranze del maggior cóm plesso industriale d'Italia ». auspica che ogni sintomo di cedimento alla legge della comodità o del minor sforzo da parte dei lavoratori con le più alte medie salariali del Paese venga cancellato dagli interessati in sede politica, alle elezioni cioè del 27 maggio. Poiché — dice l'oratore affrontando il tema principale del discorso — se tutte le consultazioni amministrative sono sempre un fatto politico, queste lo sono in grado maggiore perchè sopravvengono in una fase di transizione in campo internazionale e in campo interno. Per quanto sussistano nel mondo gravi rischi di conflitti locali C« ci auguriamo che quello tra arabi e israeliani sia prontamente risolto nel rispetto delle situazioni che si sono create »), la distensione e la coesistenza han posto fine alla guerra fredda. Con chi lavora in questo senso, 1 socialisti sono pronti a collaborare anche se in altri campi siano divisi. Questo miglioramento internazionale — ha continuato l'ori. Nenni — deve tradursi anche in politica interna. II P.S.I. ha dimostrato in pratica di tener fede alle conclusioni del suo congresso di Torino — « dialogo coi cattolici » e « apertura a sinistra » — facendosi non solo sostenitore ma promotore dell'elezione dì un cattolico militante a Capo dello Stato, passando dall'opposizione intransigente al governo Scelba-Saragat a quella c propulsiva » nei confronti di Segni. I risultati di questa politica sono però stati scarsi ani piano parlamentare ma vasti fra gli uomini di cultura, afferma il leader socialista, che sottolinea come esempi alcuni accordi elettorali con Unità Popolare e con elementi socialdemocratici. Quanto al ministero Segni, « non ha potuto, nonostante le eminenti qualità del suo capo, essere il governo del messaggio presidenziale dell'll maggio»: esso lascerà al suo successore molti dei maggiori problemi, dalla legge per gli idrocarburi al riconoscimento della Cina. L'on. Nenni ribadisce il suo antico convinciménto che il contrasto fra le forze borghesi e le. masse popolari riunite della D.C. è destinato a scoppiare dopo le elezioni specie se il P.S.I. ne uscirà con le forze necessarie per porro in sede comunale e nazionale il problema della apertura a sinistra. « Il giostro auspicio è che prevalga una soluzione di sinistra senza fratture fra movimento socialista e movimento cristiano ». Pur criticando coloro che dian troppo valore alla polemica su Stalin, Nenni vi ha dedicato parte del suo discorso ed ha fatto alcune dichiarazioni interessanti: a) una diversa valutazione di quel personaggio non può venire da un congresso ma solo da seri studi storici: < per ora non a pentiamo affatto di aver ammirato in Stalin l'uomo che fece quel che fece dal '1,1 al '43»; b) « dire o lasciar dire che per venfanni il potere personale di Stalin si sarebbe sostituito alla dittatura del proletariato, è mettere in discussione molte cose che parevano acquisite e non lo sono più»; c) tale discussione è più agevole per il P.S.I. efie resp.inse sempre la tesi della tvia unica del socialismo» tanto nei confronti dei comunisti che dei riformisti. Non è mancata naturalmente nel discorso di Nenni, la riaffermazione — per quanto piuttosto sommessa — della politica unitaria fra P.S.I. e P.C.I., « pur nell'azione sempre meglio individuata dei partiti »; e al tempo stesso, la ribadita accettazione « del metodo e del fine democratico » per la lotta della classe lavoratrice. Analogamente, molti e vivaci sia gli attacchi ai dirigenti del P.S.D.I. sia gli appelli alla base socialdemocratica. « Sul piano delle amministrazioni locali dal Comune alla Provincia e alla Regione che dovrà esser costituito subito dopo le elezioni — ha concluso l'oratore — noi non abbiamo preso accordi preventivi: intendiamo promuovere accordi con tutti quei gruppi (destra esclusa) che vogliono farne dei centri di vita democra- tbdpbasG(ptBtgDsDcbtn«cfplatz tà per tutti, per noi e per chi ci combatte purché ci combatta con le armi della democrazia ». Al termine del discorso, grandi applausi all'on. Nenni che ha risposto chiamando accanto a sè i due capilista del P.S.I. a Torino, l'on. Castagno per il Comune, il sen. Gtua per la Provincia. itica e di propulsione economice. e culturale... in piena Iiber- l+A nar + nlH na-

Luoghi citati: Cina, Italia, Torino