La chiusura delle scuole fissata al 30 maggio

La chiusura delle scuole fissata al 30 maggio La chiusura delle scuole fissata al 30 maggio Gli esami di ammissione, d'idoneità e di licenza avranno inizio il 7 giugno,- quelli di maturila e di abilitazione il 26 giugno - Per k elementari decideranno localmente i Provveditori agli Studi Roma, 11 aprile. Il ministro per la P. I., on., Paolo Rossi, ha disposto Che le lezioni nelle scuole e negli istituti di istruzione secondaria abbiano termine il 30 maggio. Gli esami di ammissione, di idoneità e di licenza avranno inizio il 7 giugno, quelli di maturità e abilitazione il 26 giugno. ■ Questa comunicazione e stata data dallo stesso ministrò Rossi nel corso dei colloqui avuti oggi con l rappresentanti dei sindacati della scuola media. Negli ambienti scolastici viene fatto osservare, però, che in pratica le scuole pubbliche ohe saranno aede di consultazione elettorale chiuderanno i battenti il 2é maggio. La data del 30 maggio rimane comunque tassativa per tutte le scuole private o parificate e per quelle'statali non1 occupate dai seggi - elettorali. Per quanto concerne le scuole elementari la data di chiusura rimane a discrezione del Provveditori agli Studi o comunque, in .base al regolamento scolastico, non potrà essere superiore o Inferiore di 15 giorni a quella delle scuole medie. Durante il colloquio con l'on. Rossi le delegazioni „del docenti medi hanno Intrattenuto il ministro sulla questione dei laureata, i quali verrebbero esclusi quest'anno dall'assegnazione degli incarichi e delle supplenze per una imprecisa Interpretazione legislativa. Altri argomenti oggetto d'esame sono stati quello dello stato giuridico dei professori, in previsione della prossima discussione in Parlamento e quello dell'annunciato ricorso al Consiglio di Stato in merito alle trattenute sulle giornate di sciòpero. La ventilata abolizione del latino nel primi tre anni della scuola media, proposta dal ministro Rossi, continua ad essere al centro delle discussioni negli ambienti scolastici e culturali. Come sempre le opinioni sono contrastanti: il prof. Nosengo, presidente dell'Unione cattolica Insegnanti medi, si è dichiarato, ad esemplo, contrario ad una totale abolizione del latino nella media inferiore. «A me pare — egli ha detto — che la questione principale sia invece questa: come insegnare il latino, come trasformare il suo metodo di insegnamento in modo che risponda alle esigenge dell'età e della nuova scuola unitaria ed orientatrice per i preadolescenti ». Anche l'aw. Carnelutti, in terrogato in proposito, si è dichiarato favorevole all'insegnamento del latino « per 11 suo grandissimo valore formativo». Tuttavia poiché II latino «o lo si impara bene o è meglio non. farne niente» la proposta del Ministro della P. I. dovrebbe essere attuata nei limiti esatti in cui è.stata formulata. Dal canto suo il prof. Santoro Passerelli, presidente del-, la seconda sezione del Consiglio superiore. della P. I., ha affermato che ' il latino, « non solo Uni omaggio alla nòstra tradizione, ma anche per li suo valore formativo, dovrebbe essere mantenuto nella scuola media. Dovrebbe essere soppressa invece — ha concluso Santoro Pasaerelli — la prova scritta di esame dall'Italiano in latino per la maturità».

Persone citate: Carnelutti, Nosengo, Paolo Rossi, Santoro Pasaerelli, Santoro Passerelli

Luoghi citati: Roma