II P.M. chiede l'arresto di Antonietta testimone a difesa dell'on. Moranino di Giovanni Giovannini

II P.M. chiede l'arresto di Antonietta testimone a difesa dell'on. Moranino Atmosfera sempre tesa al processo per .'cecidio della missione Strasserra II P.M. chiede l'arresto di Antonietta testimone a difesa dell'on. Moranino • L'ex-comandante dell'attuale imputato ritratta quanto dichiarò in istruttoria e rivela circostanze assolutamente nuove - La Corte si riserva una decisione e cita nuovi testi - Il dibattito rinviato a lunedì o e a a (Da) nostro inviato speciale) Firenze, 11 aprile. <In base all'art. 459 del Codice di procedura penale chiedo che il teste venga incriminato e che la Corte ne ordini l'immediato arresto »: con questa richiesta del P. M. Remaschi nei confronti di Quinto Antonietti, che fu comandante del Gruppo Divisioni Garibaldine operanti nel Biellese, il processo contro l'on. Moranino ha toccato stasera alle tOflO 41 punto di pi* alta drammaticità, delle sette giornate. Fuori contestazione il fatto che sia stato l'imputato ad ordinare l'uccisione dei cinque della missione Strasserra ed in un secondo tempo delle mogli di due di loro, il duello fra accusa e difesa verte in buona parte sull'interrogativo: Moranino agì arbitrariamente, isolatamente, o dopo un giudizio collettivo regolare, alme no secondo le norme e la pras si partigiana t In appoggio alla seconda tesi, la difesa ha inserito fra i suoi ultimi testi un elemento di gran rilievo in campo partigiano comunista: Quinto Antonietti, che comandò il Gruppo di Divisioni Garibal- — e i i e e i e n i a o e n e dine comprendenti anche la 28" di Gemisto. Nelle dichiarazioni rilasciate in istruttoria il teste aveva affermato che delle fucilazioni ordinate da Moranino egli ebbe notizia solo dopo la guerra: non c'era stata quindi alcuna autorizzazione, al di fuori di quella generica impartita da tutti i comandi che permetteva in determinati casi forme di giustizia sommaria. Presidente — Conferma la sua dichiarazione t Teste — No, non corrisponde a verità. Sensazione nell'aula: è la prima volta che nel corso del dibattimento si assiste ad una ritrattazione formale. Alla domanda del Presidente, fAntonietti afferma di aver dichiarato il falso in istruttoria (il 12 giugno 1953) perchè in quell'epoca temeva di essere sotto mandato di cattura. Era stato infatti fermato più volte a Biella, a Ventimiglia, ad Alessandria nel corso delle indagini per il caso Sira&serra; a Biella, era rimasto dentro otto giorni. Davanti al giudice istruttore — è la conclusione ■ aveva avuto paura. Antonietti — / fatti in realtà andarono così. Moranino venne un giorno al mio comando di zona ed informò della situazione creata dalla presenza nelle sue file di cinque «spie»; disse che il suo capo di stato maggiore, prof. Marchisio C« Ulisse >), gli aveva consigliato di chiedere il parere del comando superiore; si intratteAne in merito sia con me, sia con Nello Poma, che era il comandante politico di zona. Noi, rifacendoci alle circolari dei comandi, gli dicem mo di applicarle. Presidente — Avete dato voi l'ordine come «Comando zona-* (superiore a quello di Moranino) t Antonietti — Si capisce. Presidente — Non si capisce affatto. Moranino era venuto a chiedere il vostro ordine, o semplicemente ad informarvi t E voi avete dato l'ordine di esecuzione o avete lasciato lui libero di agire? Antonietti — Non ebbe da noi l'ordine, ma ebbe l'approvazione a priori di quello che intendeva fare, in quanto avevamo aderito alle sue spiegazioni. Avv. Marcelllni (parte civile) — Era l'atteggiamento di Moranino una cosa insolita o not Antonietti — Non ricordo. Marcelllni — Bicordo altri casi o nomi di spiet Antonietti — Come si fa a ricordare t Marcelllni — Ma questi li ri cordava. Colla (difesa) produce una lettera dell'ex-sacerdote e cap pellano di Moranino, don Casalvolone, nella quale — aprite 19-45 — egli chiedeva notizie degli uccisi. « E' la lettera — ricorda il Presidente — alla quale l'Antonietti rispose che U prete ne sapeva più di loro e che le vittime erano state giustiziate dopo processo al comando di divisione >. Fortini (avvocato di parte civile si agita inquieto per qualche minuto e poi scatta) — Basta con questa testimonianza che al minimo pud essere definita stupefacente. Proprio un teste citato dalla difesa, Feliro Mautino < Monti >, ha affermato che il < Comando di Zona > del quale egli fece parte agli ordini di Antonietti era stato informato solo a fucilazioni avvenute e le aveva ratificate a posteriori; nessuna consultazione preventiva, quindi, fra teste, Moranino e Poma. icmdmpnlisfs Il P. M. Remaschi, levandosi in piedi, scandisce la sua richiesta di procedere all'incriminazione e all'arresto immediato del teste. La difesa reagisce violentemente. L'aw. Fiìastò grida che proprio la risposta dell'Antonietti a don Casalvolone nell'aprile del 'i5 dimostra che il teste era, a quell'epoca, informato dei fatti, che ha in seguito mentito davanti al giudice istruttore, negando di esserne stato al corrente, che oggi infine dice la verità. Incalza l'aw. Colla — Non si può arrestarlo per la testimonianza di allora già ritrattata, non si può incriminarlo per quella di oggi che è esatta P. M. — A parte la testimonianza di Felice Mautino <Monti>, il teste di difesa che ha negato ogni consultazione preventiva fra Moranino e il superiore Comando di Zona, nemmeno l'imputato andò mai al di là della tesi che c'era stato un giudizio al suo comando, alla sua divisione. Presidente (al P. M.) — Chiede V incriminazione formale e l'arresto immediato o si riserva di procederei P. M. — Chiedo che sia trattenuto in udienza, riservandomi la richiesta di arresto. L'avv. Filastò esce dal banco della Difesa sventolando un settimanale comunista biellese di questi giorni in cui è pubblicata una dichiarazione di diversi ex-partigiani, secondo i quali il Comando di Zo¬ na fu preventivamente informato e dette la ratifica all'ordine di Moranino: l'avvocato chiede la citazione dei vari firmatari, fra i quali figurano Nello Poma, Felice Mautino, Silvio Ortona, il prof. Marchisio, Mario Mancini, Lorenzo Bianchetti. Avv. Marcelllni — La Parte Civile si oppone. Uno dei citati è già qui (Nello Poma, che attende fuori); molti altri sono già stati sentiti e avrebbero potuto parlare prima: durante il dibattimento non sono affiorati nuovi elementi o nuovi mezzi di prova. L'avv. Pretti Fortini di Parte Civile e il P. M. si associano. La Corte si ritira per deliberare; sono quasi le dieci di sera, quando rientra, e il Presidente Serra annuncia che, < preso atto della riserva del P. M., si ordina .all'Antonietti e al Poma di ripresentarsi lunedi 16 corrente, e si citano per la stessa data alcuni nuovi testi: Felice Mautino (che finora non è comparso di persona), l'on. Ortona, l'ex-tenente inglese Gabory, il dott. Ascari. L'udienza è quindi rinviata alla settimana prossima per tali ultime deposizioni, le arringhe, la sentenza. Quanto ai testi di oggi, non ci resta ormai spazio che per citarne i nomi: Giulio Quargnul, prof. Ottorino Balduzzi, Bruno Sal¬ za, Reno Martinetti, GiovanBattista Canepa, ex-sindaco di Genova (il quale spiega co me ia maggioranza socialcomunista del Comune intitolò una via cittadina al nome dell'eroe Strasserra), Egidio Capuzzo di Candelo, Enrico Casolaro di Vercelli, Benvenuto Santus, segretario della federazione comunista di Novara, on. Carlo Cerruti di Vercelli e Nunzio Costa di Messina. Giovanni Giovannini

Luoghi citati: Alessandria, Biella, Firenze, Messina, Novara, Ventimiglia, Vercelli