Previsto un miglioramento generale dopo l'attuale invasione d'aria fredda

Previsto un miglioramento generale dopo l'attuale invasione d'aria fredda Previsto un miglioramento generale dopo l'attuale invasione d'aria fredda Prima nel settentrione, poi nelle regioni meridionali - La temperatura dovrebbe mantenersi su valori bassi soltanto più per due o tre giorni Roma, 7 aprile. Sualche giorno fa, paro della situazione meteorologica, avevamo accennato a uno dei pericoli che essa presentava: l'aumento di pressione che si andava delineando nella zona delle isole britanniche, e che probabilmente avrebbe avuto delle conseguenze anche per il Mediterraneo. Come si sa, una zona di alta pressione, o anticiclone, produce un caratteristico movimento delle masse di aria: esse divergono dal suo centro, ruotandosi attorno nel medesimo senso delle lancette dell'orologio. Inoltre, se tale zona è abbastanza àmpia, stabile e persistente, — se cioè costituisce quello che i meteorologi chiamano un «centro d'azione» — essa imprime un analogo movimento rotatorio alle perturbazioni associate ad aree di bassa pressione che eventualmente si trovassero sulla sua periferia; sicché anche queste vengono a girare, sempre nel senso dell'orologio, intorno all'area di pressione elevata. Da ciò si comprende facilmente come un anticiclone centrato presso a poco a ovest delle isole britanniche — cioè in definitiva l'anticiclone atlantico in posizione anormale — possa influire sfavorevolmente sul tempo in Italia. Ciò avviene per due ragioni: anzitutto perchè esso rovescia su di noi le masse fredde del nord, e specialmente dell'alto Atlantico e dell'Oceano Glaciale, il che, fra l'altro, può anche accentuare perturbazioni esistenti sull'Africa nordoccidentale o sul Mediterraneo occidentale. In secondo luogo perchè può guidare verso sud, fino a interessarci, eventuali depressioni marginali. Tutto questo ' è precisamente avvenuto negli ultimi giorni. L'anticiclone atlantico ha portato sulle regioni italiane una prima perturbazione proveniente dallo Skagerrak il giorno 2 (il lunedì di Pasqua) e un'altra, della stessa provenienza, il giorno 5. Posteriórmente a queste depressioni, nutrite masse di aria artica marittima di fortissimo spessore (fino à cinque chilometri e più) hanno invaso la nostra penisola e buona parte del Mediterraneo. La loro azione si è risentita fin sull'Africa, dove una depressione proveniente dalla bassa Algeria si è considerevolmente accentuata; essa ha interessato in prevalenza le regioni meridionali, portandosi rapidamente sulla Grecia e poi sul Mar Nero. L'Italia è quindi venuta a trovarsi, per così dire, tra due fuochi — per quanto l'espressione sia evidentemente poco adatta. Fra le perturbazioni, cioè, discendenti dal nord, col loro seguito di masse molto fredde e instabili, e quella proveniente da occidente. Le conseguenze sono state: un forte sbalzo di temperatura, specie sull'Italia settentrionale e centrale (dal giorno 2 a oggi 7 la minima di Torino è scesa di 11 gradi, e quella di Roma di 6 ) ; il ritorno della neve sulle Alpi e sugli Appennini; acquazzoni e temporali, particolarmente sensibili questi ultimi sulle regioni meridionali, dove l'abbassamento di temperatura è stato invece meno forte. La neve si è riaffacciata anche alle porte di Roma: infatti essa è caduta non solo sull'alto Lazio, ma anche ad Albano ed a Rocca di Papa. Dopo un temporale scoppiato ieri mattina, una violenta tramontana ha sgomberato oggi il cielo del la capitale, facendo rabbrividire i buoni Quiriti, che f;ià avevano contato sull'afermarsi della primavera. Sul Piemonte invece — escludendo la parte montuosa — non vi sono state precipitazioni. Ciò è dovu to al fatto che, contraria' mente a quanto avviene per i venti orientali, esso è ri' parato dai venti setten trionali a causa del formi dabile baluardo alpino, sicche le masse d'aria provenienti dall'Europa centrale perdono buona parte della loro umidità sul versante settentrionale di questo, e le precipitazioni si fanno più scarse o mancano del tutto in pianura. La situazione di oggi 7 è caratterizzata da una vasta zona anticiclonica estesa dall'Europa sud-occidentale alle regioni scandinave, e tendente ad avanzare verso levante e a interessare il Mediterraneo e l'Italia, e da una depressione in via di attenuazione sui Bai cani e sul Mar Nero. Forti correnti settentrionali spaz zano specialmente l'Italia centro-meridionale, con ve locità anche di 50 o 60 chilometri all'ora, sicché il mare, particolarmente nel servfpInd sud, risulta agitato o grosso. La situazione è in piena evoluzione e si trasforma rapidamente. E' probabile che l'area anticiclonica continui a estendersi verso levante, invadendo il Mediterraneo e, da nord, anche le zone balcaniche. D che significa che, dopo questa violenta invasione di aria fredda, la quale persisterà ancora per un poco, si avrà un miglioramento del tempo, entro un giorno o poco più (più presto sull'Alta Italia,' più tardi sulle regioni meridionali, specie dell'Adriatico). L'attenuarsi dell'afflusso delle masse fredde non significherà tuttavia un immediato addolcimento della temperatura, che si manterrà su valori piuttosto bassi per altri due o tre giorni. Passati i quali non è improbabile una variazione abbastanza profonda della situazione — e non si può dire in che senso — perchè quella che si va oggi delineando risulta normalmente poco stabile. Raoul Bilancini dell'Università di Roma In piena evoluzione la alt nazione del tempo in Italia

Persone citate: Quiriti, Raoul Bilancini