Nove morti e 25 feriti tra gli operai di un pullman schiantatosi in un burrone

Nove morti e 25 feriti tra gli operai di un pullman schiantatosi in un burrone Impressionante sciagura all'alba sui tornanti del passo del Turchino Nove morti e 25 feriti tra gli operai di un pullman schiantatosi in un burrone L'automezzo scivola in curva sull'asfalto viscido per la pioggia,- abbatte un muretto e si inabissa nel precipizio con un salto di quaranti; metri - Padre e tìglio tra le vittime, otto delle quali di uno stesso paese - I primi soccorsi organizzati dai superstiti - «Salvami per amore dei miei quattro bambini» implora un moribondo: tratto dai rottami il poveretto è spirato - Scene strazianti tra i familiari (Dai nostro inviato speciale) Blasone, B aprile. Un pullman carico di operai che da pochi minuti aveva lasciato Il paese diretto a Genova, stamane scendendo le rampe del Turchino è uscito di strada « si è fracassato nella valle dopo un volo di quaranta metri. I morti sono nove e 1 feriti venticinque. Eccetto l'autista, che abita a Prà di Genova, tutte le vittime sono di Mas-me. Il paese è oppresso da una atmosfera di angoscia. A molte finestre è esposta la bandiera a mezz'asta, nelle strade la gente sosta a piccoli gruppi a commentare la terribile sciagura. La piazzetta dell'oratorio 'della Madonna del CJarmine è gremita di folla: dentro, sotto la piccola navata; sono alllnea- i te su due file otto bare, tutte uguali, di faggio scuro, recanti sul coperchio un grande Crocefisso in bronzo e un piccolo biglietto con un nome scritto a macchina. Manca la salma dell'autista del pullman, che è stata fatta proseguire per Prà. Intorno nove alti ceri • tanti volti pallidi, dagli occhi arrossati. A tratti il religioso silenzio è rotto da un singhiozzo, da, un urlo di disperatone, da un nome gridato con voce straziante. Quasi ogni famiglia è legata da vincoli di parentela con qualcuno del morti o del feriti. Del 4200 abitanti di Masone, almeno millecinquecento portano il cognome di Pastorino • milleduecento il cognome di Ottonello. Nella sciagura di stamane hanno perduto la vita quattro Pastorino e due Ottonello; i feriti con questi due cognomi sono rispettivamente diciassette e undici. Fra 1 morti ci sono anche padre e figlio. Il dramma, si è svolto fulmineo. Alle 5,35, con' un leggero ritardo sul normale orarlo, è partito da Masone 11 pullman targato GB 55029 della ditta Parodi e Daglio, di Voltrl, cha gestisce il servizio di linea f ru Masone e Genova. Per servire i molti operai che dal paesi dell'Appennino scendono ogni giorno a lavorare nelle industrie delja riviera genovese, la impresa collega le due località con un complesso di trentaquattro corse giornaliere. La prima autocorriera aveva già lasciato il paese alle 4,30; altre due sarebbero partite alle 6, e alle 6,30. Il pullman delle 5,30 era guidato dall'autista Stefano Bruzzone, un giovane di 28 anni, abitante a Prà, A Masone sono saliti circa venti operai. Di qui 11 pullman si è mosso verso la salita del Turchino. La luce dell'alba era livida, una leggera pioggerella rendeva viscido l'asfalto. Prima di giungere alla galleria del passo, l'autocorriera si è fermata tre volte per far salire un'altra ventina di persone annuite sulla strada dai sentieri che provengono da alcune borgate della valle e da casolari isolati. Oltre il tunnel inizia la discesa verso Voltri: la strada è larga circa sette metri, ma è tormentata da un susseguirsi di tornanti che rapidamente scendono per la valle del Leira, prima sul pendìo di sinistra, poi su quello di destra. Al nono tornante, due chilometri dalla vetta del Turchino, all'uscita della curva che porta la strada sul pendìo di destra, è avvenuta la sciagura. Superato il ponte che con¬ giunge 1 due versanti, l'autista ha sterzato a sinistra per seguire il raggio di curva della strada, ma la corriera è sbandata all'esterno, verso destra, urtando di striscio contro la montagna. Da questo momento le ruote non si sono più raddrizzate: forse si era spezzato lo sterzo. I passeggeri che sedevano sul sedili posteriori e che si sono salvati, raccontano di aver visto l'autista manovrare disperatamente, con larghe bracciate, il volante verso destra, ma inutilmente. Una voce si è alzata nell'attimo che ha preceduto la sciagura: « Ferma, ferma! >. Era troppo tardi. Il pullman procedette con lo sterzo girato a sinistra ancora una trentina di' metri, travolse il muretto che corre parallelo alia strada e si inabissò nel precipizio. In quel punto il pendìo è ripidissimo e scende per una quarantina di metri con terra brulla, cosparsa qua e là solo di qualche ciuffo di arbusti di acacia. Sul fondo, dove i due versanti si congiungono, corre il torrente Lemerle, un piccolo ruscello che un passo d'uomo supera. L'autocorriera è scesa per un breve tratto con le ruote ancora posate sul terreno, poi si è rovesciata Bulla sinistra continuando a rotolare e sul fondo si è schiantata. E' rimasta con le ruote volte In alto, il pavimento compresso, contro il soffitto che posava a terra. Solo dalla parte posteriore 1 seggiolini non si sono schiacciati e questo breve spazio ha consentito ai passeggeri che si trovavano nel settore di fondo della corriera di salvarsi. Dopo un attimo di silenzio fra i rottami contorti si sono levati gemiti e grida di dolore. Per primi sono usciti Luigi Pastorino e Matteo Ottonello, due operai che abitano nella frazione Claferrl. Erano feriti e imbrattati di sangue loro e dei compagni; ma potevano muoversi e hanno incominciato l'opera di soccorso per estrarre quelli che da¬ vano serrni di vita. La loro fatica è stata improba. A forza di braccia si sono aperti un varco tra lamiere contorte e taglienti, montanti che sbarravano aperture al di là delle quali uomini stavano gemendo schiacciati dal peso della carrozzeria e chiedevano di sparatamente aiuto. Qualche altro quasi incolume è uscito e si è affiancato a loro nella pietosa, tragica fatica. A un certo punto Luigi Pastorino è riuscito a estrarre l'amico Tomaso Ottonello, padre di quattro figli. «Salvami — gli diceva quando era già fra le sue' braccia, fuori dalla corriera — salvami per amore del miei ragazzi >. Luigi Pastorino ha cercato di rincuorarlo, con l'acqua del ruscello gli ha lavato il viso dal sangue; ma un attimo dopo l'amico reclinava improvvisamente il capo Era morto. Due del superstiti si sono incamminati di corsa giù per la valle, lungo il ruscello fino alla borgata Fado, dove c'è un negozio con telefono. Da qui hanno dato il primo allarme a Voltri e a Genova perchè fossero inviati 1 soccorsi. Altri hanno risalito la scarpata per aspettare qualche macchina di passaggio. Dopo pochi minuti è sopraggiunto 11 pullman partito da Masone alle 8, carico anch'esso di operai. Tutti si sono calati lungo il ripido pendio e hanno aiutato i superstiti nell'opera di soccorso ai feriti che venivano via via sdraiati sull'erba lungo il torrente; poi sono cominciate ad arrivare le ambulanze da Voltri, Prà, Pegli, Sampierdarena, Corniciano, i vigili del fuoco di Genova, i carabinieri, la polizia stradale, le autorità. I feriti trasportati con grandi difficoltà su per il pendìo venivano avviati verso l'ospedale di Voltri. La notizia si diffondeva frattanto anche a Masone, dove i familiari di coloro che si trovavano sul pullman delle 5,30 si affollavano sulla strada alla disperata ricerca di un mezzo col quale raggiun¬ gere 11 luogo dell'Incidente. Poi, giù nella valle, davanti al morti sfigurati, ai feriti che gemevano, avvenivano le prime strazianti scene di dolore. I familiari, che ancora non sapevano se 1 loro oongluntl fossero tra 1 feriti o tra 1 morti, chiedevano piangendo di vedere le salme; ma li servizio d'ordine, con pietosa fermezza, cercava di allontanarli da quel terrificante spettacolo. Sul luogo della sciagura si sono recati il Prefetto, il Questore e 11 Sindaco di Genova, il sindaco di Masone, dottor Carlo Zanonl, e il parroco del paese don Brema, che ha benedetto le salme. Nel corso della mattinata il sostituto procuratore della Repubblica di Genova dott. Ingrassla ha effettuato 1 primi rilievi per l'inchiesta giudiziaria che dovrà cercare di chla- tare le cause dei disastro. Verso mezzogiorno 1» otto salme estratte dal resti del pullman sono state trasportate a Masone in una sala della Croce Rossa. Qui mani pietose le hanno composte nelle bare che sono poi state portate nell'oratorio della Madonna del Carmine, eccetto quella dell'autista, che è stata fatta proseguire per Prà, dove egli abitava. Nel tardo pomeriggio alle sette bare allineate nell'oratorio si è aggiunta quella di Filippo Pastorino, di 26 anni, celibe, manovale, che era stato trasportato all'ospedale di Voltri e che era deceduto subito dopo 11 ricovero. Gli altri morti sono: Antonio Renzo Pastorino, di 19 anni, celibe, bigliettai-io della corriera; suo padre Vittorio Pastorino, di 48 anni, brasatore presso l'INFRA di Pegli; Pietro Ottonello, celibe, di 34 anni, manovale presso le acciaierie SCI di Cornigliano; Tommaso Pastorino, celibe, di 22 anni, manovale edye; Michele Siro, di 29 anni; calderaio, coniugato con un figlio di due anni; Pietro Pastorino, di 18 anni, celibe, manovale; Tommaso Ottonello, di 51 anno, manovale edile, coniugato, padre di quattro Agli; Stefano Bruzzone, residente a Prà, celibe, di 28 anni, autista del pullman. I feriti sono 25, sette dei quali giudicati con prognosi riservata per gravissime fratture al torace. Ne diamo qui l'elenco: Agostino Fiorito, di 31 anni; Angelo Pastorino, di 24 anni; Giovambattista Pastorino, di 52 anni; Giovanni Ottonello, di 60 anni; Mario Pastorino, di 35 anni; Pellegro Ottonello, di 40 anni, e Giacomo Pastorino. Nove ope¬ rai sono stati giudicati con prògnosi dai 40 al 16 giorni: Giuseppe Pastorino, 40 giorni; Tommaso Pastorino, 30 giorni; Mattia Pastorino, 30 giorni; Luigi Pastorino, 30 giorni; Michele Ottonello, 20 giorni; Giacomo Pastorino, 15 giorni; Pietro Pacclnl, 15giorni; Filippo Ottonello, 15 giorni; Mattia Pastorino, quindici giorni. Infine all'ospedale di Voltrl sono stati medicati e poi dimessi i seguenti altri operai: Pietro Ottonello, Luigi Pastorino, Giuseppe Ferrando, Franco Pastorino, Agostino Pastorino, Giuseppe Ottonello, Angelo Ottonello, Riccardo Ottonello, Matteo Ottonello. I funerali delle vittime si svolgeranno nel pomeriggio di domani, sabato, in forma solenne e a spese del Comune. Remo Lugli Dalla strada a mezza costa tato lungo 11 ripido pendio, ti pullman, sfondato 11 muretto di protezione, è preclploapovolgendosi e schiantandosi nella valletta sottostante fzol L'automezzo, Imboccata la curva subito dopo 0 ponte, è andato ad urtare- contro 11 fianco della montagna ed è rimbalzato improvviaamentó verso sinistra» precipitando nel vuoto. A deetra: 11 dolore della madre di una delle vittime