Difesa dei grani

Difesa dei grani MOTE DI AGRICOLTURA Difesa dei grani Non è prudente fare sin da ora delle previsioni sulla produzione granaria di quest'anno, ma a tutt'oggj vi sono già elementi attendibili per pronosticare che nel 1956 la produzione sarà interiore a quella eccezionale dello scorso anno, calcolata in 95 e più milioni di quintali. Attualmente l'Inizio della vegetazione delle piante è in ritardo, causa il protrarsi della inclemente stagione, tuttavia i seminati a grano stanno riprendendo :! loro normale sviluppo e l'agricoltore dovrà non solo vigilare di far scolaro 1 terreni in seguito alle persistenti pioggie, ma dovrà curare la regolare crescita dei ceppi. Per stimolare maggiormente le piantine a far loro riprendere con vigore la vegetazione primaverile occorre — dato che gran parte degli agricoltori non ha potuto provvedere durante il corso dell'inverno — eseguire senza indugio, l'ultima nitratura, impiegando dt 60 a 70 kg. di nitrato di calcio, secondo lo stato della vegetazione. Non sarebbe prudente, anzi dannoso, differire oltre, perchè si avrebbe uno sviluppo ritardato dei germogli secondari a scapito degli steli rrlmari, con conseguenze dannose sotto vari aspetti e non ultima quella della minore produzione unitaria. Le massime produzioni non si conseguono aumentando a numero delle spighe secondarie per metro quadro, ma alimentano quelle principali del cespi. Le coltivazioni di grano andranno inoltre difese dalle erbe infe¬ stanti le quali, come è ovvio, arrecano danni sensibili. Mentre i piccoli agricoltori provvedono alle sarchiature a mano od a mac china, per le medie e grandi aziende converrà completare l'operazione colturale con l'impiego dei diserbanti selettivi, cioè di quelle sostanze ormoniche che hanno la possibilità di uccidere o rendere innocue alcune specie di erbe inteste senza recar danno al frumento. Sull'impiego del mormoni si hanno ormai delle idee abbastanza chiare e, tanto la scienza quanto la pratica, hanno dimostrato la loro utilità nella economia della lotta contro le erbe Infeste del grano e del riso. Queste sostanze chimiche dovranno essere adoperate con cautela, perchè si possono verificare, come già abbiamo potuto riscon trare direttamente varie volte, lesioni più o meno gravi alla vegetazione con conseguente riduzione della produzione unitaria. Le' lesioni possono essere di varia naturo, colpire una o più porti della pianto e molte volte sono riscon trabili solo dopo qualche tempo dall'inizio del trattamento. Le controversie verificatesi gli anni scorsi sulle cause e natura dei danni alle colture e sulla attribuzione di questi ai mormoni potranno essere evitate se verranno impiegate anzitutto le dosi minime e se verranno osservate le disposizioni di ordine generale indicate dalle caso produttrici. CABLO BAVA