Tutto alla rovescia per il Novara a Padova: 1-2

Tutto alla rovescia per il Novara a Padova: 1-2 Tutto alla rovescia per il Novara a Padova: 1-2 Arce segna nelle prime battute - Piccioni espulso - Il pareggio ottenuto da Smersy - Un goal dubbio dà il successo ai veneti a due minuti dal termine DAL NOSTRO INVIATO l'miova, lunedi manina. E' stata una partita quasi drammatica, conclusa a favore del Padova a due minuti dalla fine in una mischia sulla cui regolarità molti e consistenti dubbi sono da avanzare, come del resto diremo più avanti. Giusta la vittoria del Padova se si tiene conto della sua soverchiante prevalenza nel gioco offensivo; ma giusta essa non lo è più se ai considera invece il modo come sono state segnate le reti che l'anno realizzata. E non sappiamo come Orlandini abbia potuto convalidare quelle due azioni che certamente altri arbitri, anche meno esperti di lui, non si sarebbero sentiti di lasciar passare. Il Novara è andato in vantaggio al 8° minuto e questo vantaggio ha mantenuto fino alla fine del primo tempo. I guai sono venuti tutti nella ripresa. Al 14' Piccioni veni¬ va espulso per un fallo di reazione su Scagnellato già a terra. E' la solita storia: il fallo passa perchè si trucca come azione di gioco, ma la reazione è sempre scoperta. Piccioni ha avuto il torto di non sapersi controllare. Quando si fa parte di una squadra che lotta per la salvezza ogni azione che porta ad una punizione grave come l'espulsione è sempre una colpa. Orlandini era a cinque o sei metri dall'episodio e non poteva fingere di non vedere. L'espulsione di Piccioni venne interpretata come la volontà di non lasciar sgarrare i giocatori e di mantenere la partita entro i margini della correttezza, ma purtroppo questa volontà non ha avuto il seguito atteso. Venti minuti dopo il Novara, ridotto a dieci uomini, subiva il goal del pareggio e a due minuti dalla fine, come abbiamo detto, il punto della sconfitta. L'azione che ha portato la squadra ospite in vantaggio si è profilata improvvisamente nelle prime fasi del gioco. Arce, ricevuta la palla da Feccia a tre quarti del campo, effettuava un rapido scambio con Savioni, entrava in area nella posizione di mezzo sinistro, affrontava Scagnellato e Azzini, li ingannava con una finta e da una quindicina di metri tirava diagonalmente verso la porta. Bolognese, che si era spostato verso il montante più vicino all'azione, era colto di sorpresa dal tiro e la palla, passandogli sul fianco sinistro* finiva in fondo alla rete. Il Novara aveva segnato troppo presto per poter resistere fino alla fine, ma tuttavia l'andamento di tutto il primo tempo confermò le sue doti di ottimo manovratore, svolgendo un gioco diciamo così di ritagli fra una fase e l'altra della veemente offensiva padovana. Gli errori degli avversari da una parte e le prodezze di Corghi dall'altra salvarono fino al riposo il risultato. Corghi è stato certamente il miglior uomo del Novara, parò tutto, ebbe a fronteggiare situazioni quasi disperate e ne uscì sempre vittorioso, parate basse e parate alte si susseguirono, nessuna azione lo trovò mai spiazzato, pareva proprio la sua giornata di grazia. Senza la sua opera e senza, bisogna aggiungere, le manchevolezze di Stivanello, il Novara avrebbe certamente dovuto chiudere il primo tempo già battuto. Nella ripresa le cose cambiarono. Ai A" minuto Piccioni, lanciato àa Arce, scavalcò Azzini e si trovò solo a una ventina di metri dalla porta. Sul terreno asciutto avrebbe forse osato, ma nel fango pesante di ieri, sotto le sferzate di una pioggia implacabile, dovette stimare il compitò superiore ai suoi mezzi da terreno duro e ritornò con un colpo di tacco la palla ad Arce, che tirò troppo alto. Riprese l'offensiva padovana e il Novara cominciò a giocare con maggiore prudenza, non rinunciando del tutto all'attacco, 'ma curando particolarmente l'organizzazione difensiva, il che non poteva essere giudicato un rischio troppo grave di fronte al gioco fisicamente poderoso ma tatticamente sommario degli avversari. L'espulsione di Piccioni mo¬ dificò i piani del Novara, che lasciò appena tre .uomini' all'attacco e talvolta solamente due per rafforzare il centro campo, ove manovrava Bronée e la difesa. Raramente, gli azzurri varcarono là linea di mezzo campo' e non era mai per azioni che avessero un'intenzione concreta. Ed ecco la scena madre della partita al Zi" minuto. Centrava Stivanello dalla sinistra e la palla cadeva a una dozzina di metri dalla porta. Cinque o sei giocatori si precipitavano per raggiungerla e tutti cadevano in mucchio calciando alla disperata, chi per svincolarsi, chi per colpire la palla che era stata seppellita nel trambusto. Lo spettacolo di quegli uomini nvoltolantisi nel fango, tutti nell'intento di sopraffarsi a vicenda e col pericolo di qualche incìdente grave, aveva qualcosa di impressionante e di disgustoso e non sappiamo Come Orlandini non lo abbia troncato. Ma ad un certo punto la palla schizzò fuori e schizzò fuori anche Parodi, che nella mischia era stato colpito alla testa. Egli faceva in tempo ad intravedere un compagno piazzato presso i pali e ricuperata la palla lestamente la allungava in quella direzior ne. La prima mischia non era ancora finita, parecchi uomini si trovavano ancora a terra che già se ne accendeva una. seconda. Corghi faceva un balzo per impossessarsi della sfera, altri tre o quattro uomini si precipitavano nella nuova zona infuocata e nel trambusto Smersy, che fino a quel momento non aveva fatto nulla ài notevole, riusciva a dare alla palla il tocco decisivo. Gorghi restava a terra colpito, come si seppe poi, alla testa e Parodi doveva essere portato fuori del campo rientrando sei minuti dopo con un bendaggio attorno al capo. Poteva succedere di peggio. Il seguito della partita vide ancora gli ininterrotti attacchi padovani. La lotta aveva inebriato squadra e folla e il pareggio ormai non bastava più. Gli uomini apparivano fiaccati dallo sforzo tremendo, eppure nessun segno di rallentamento si poteva notare nella lotta. Due parate di Corghi, la prima difficilissima su centro di Stivanello e la seconda a quattro minuti dalla fine su calcio di punizione dal limite, ridiedero fiducia agli ospiti. Al US' le ultime speranze crollavano e vedete come. Servito da Zanon, Pison centrava dalla sinistra su di un assembramento di una quindicina di uomini; Parodi, che è stato l'uomo più intelligente dell'attacco, riusciva a toccare di piatto la palla in profondità verso Chiumento, che si trovava solo, ad un passo dal montante alla destra di Corghi. Posizione netta di fuorigioco, ma l'arbitro non la vide o la trascurò, novaresi e padovani si precipitarono con intenti opposti verso il punto di caduta della palla, nuòva mischia, nuovo mucchio di uomini ad un passo dalla rete, ma Chiù- mento era riuscito a raggiungere ài testa la palla e a schiacciarla a terra .nella rete. Proteste dei novaresi e più energiche quelle di Corghi, accorso fino a metà campo per discutere con Orlandini, ma tutto vano. L'ombra anti-Orlandini che imperversava in tribuna cessò di colpo. La folla non poteva pre tendere di più. Ettore Berta PADOVA: Bolognese ; Scagnellato. Zorzin; Moro, Azzini, Zanon; Smersy, Pison, Parodi, Chiumento Stivanello. NOVARA: Corghi; Pombia, Ca pucci; Feccia, De Giovanni. Baira; Piccioni, Formentin, Arce, Bronèe, Savioni. ARBITRO: Orlandini di Roma. RETI: Arce (N.) al 3' del primo tempo- Smersy (P.) al 31' e Caliamento (P.) al 43' della ri presa. SPETTATORI: 5000 circa. 4t L'Incontro di calcio intemazionale fra Austria e Francia si è concluso a Parigi con la vittoria del francesi per 3 reti ad 1. Piantoni ha sbagliato un rigore. x> I rugbisti azzurri hanno ottenuto un brillante successo a Heidelberg contro la Germania per 13-3.

Luoghi citati: Arce, Austria, Francia, Germania, Novara, Padova, Parigi, Roma