Folla in San Pietro per la festa delle Palme
Folla in San Pietro per la festa delle Palme Nonostante l'inclemenza del tempo Folla in San Pietro per la festa delle Palme Molti stranieri sono affluiti in questi giorni a Roma per i riti della Settimana Santa L'omaggio al Pontefice della tradizionale pianta Roma, lunedì mattina. ~,a tradizione porta a Roma, nella Settimana Santa, gran folla di turisti stranieri e anche quest'anno, nonostante la inclemenza del tempo (non si vede il sole da una settimana e piove) gente è affluita da ogni parte del mondo e altri arrivi sono previsti nei prossimi giorni. Sono turisti che non danno nell'occhio appunto a causa della stagione ancora invernale: gli anni passati si vedevano donne e uomini del NordEuropa in abiti gai, quasi estivi; camicette a maniche corte, gonne leggere e scarpe bianche. Questa Pasqua è diversa, i forestieri sono ben coperti e si uniformano allo stile dei romani ben imbacuccati in cappotti e in impermeabili. Ma chi ieri mattina si è trovato sulla piazza San Pietro, tra le dieci e mezzogiorno, ha sentito parlare parecchie favelle e buona parte di quelle quindici-ventimlla persone che a mezzogiorno hanno ricevuto la benedizione del Papa apparso alla finestra del suo studio, erano stranieri. Che il tempo sia bello o brutto, nulla toglie al fascino della maggior Basilica cristiana e alla superba piazza e, soprattutto, alle mistiche cerimonie pasquali. Quest' anno poi, il ritorno alle antiche liturgie dell'età cristiana, 11 fatto che le funzioni si svolgano nelle ore medesime in cui Cristo patì la passione e la morte (e anche le campane suoneranno nella notte del sabato e non al mezzogiorno) fa sì che più intenso sia, dinanzi ai maxima Redemptionis nostrae mysteria, il sentimento mistico che pervade il cuore dei cattolici. San Pietro dunque ha accolto ieri, come sempre, il maggior numero di fedeli i quali, dopo la benedizione delle palme avvenuta nella Basilica, hanno assistito, ed anche partecipato, alla processione che ha percorso il grandioso atrio. Indi, è stata celebrata la Messa. Fio XII, che anche nella giornata di ieri ha concesso varie udienze, aveva ricevuto al mattino, dal sacrista e vicario generale del Vaticano, il gesuita olandese Van Lierde, una palma di artistica fattura raffigurante, al vertice, l'Agnus Dei e la Vergine. Questa è stata, per così dire, la palma della famiglia vaticana, perchè altre il Pontefice ne ha ricevute, frutto di paziente lavoro di suore e di monaci. La tradizione delle palme, nella Città del Vaticano, acquista un suo speciale carattere. Ne arrivano per, tutti per cardinali e vescovi e monsignori e dignitari del piccolo Stato cristiano. Sono palme che hanno un'unica origine, vengono dalla Riviera ligure e tale privilegio fu da Sisto V concesso alla famiglia Bresca originaria del Comune di Sanremo. Il privilegio si riallaccia ad un episodio storico, regnante 11 Pontefice Sisto V. Si stava innalzando nella piazza di San Pietro il grande obelisco che porta il nome di quel Papa e gran folla era presen te e aveva la severa consegna stante la difficoltà dell'operazione, di tacere. Ma le corde che cingevano il monolite, nel momento culminante, si sfilacciarono incominciarono a fumigare per il tremendo sforzo. Ancona pochi attimi e sarebbe stata la catastrofe. Si levò allora una voce in pretto dialetto ligure, era la voce di un ricco mercante, esperto navigatore, chiamato Bresca: < Daghe aègua alle corde». La consegna del silenzio fu rotta, ma l'obelisco si salvò e con esso molte vite umane. Papa Sisto, che assisteva all'impresa, perdonò il Bresca e gli concesse il privilegio di fornire ogni anno a lui e ai suoi discendenti, le palme pasquali, Attualmente il gentile incarico è assolto dalle figlie dell' ultimo discendente maschio del ceppo dei Besca, Domenico, da tempo deceduto. d. m. 4
Persone citate: Palme, Papa Sisto, Sisto V
Luoghi citati: Ancona, Città Del Vaticano, Comune Di Sanremo, Nordeuropa, Roma
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