La svolta clamorosa

La svolta clamorosa La svolta clamorosa Roma, lunedi mattina. Subito dopo Pasqua, e vale a dire nella prima settimana di aprile, si terrà a Roma un Consiglio nazionale del partito comunista: questa la determinazione italiana annunciata ieri, da porsi in relazione con la clamorosa svolta del comunismo mondiale secondo il nuovo corso indicato da Kruscev nel suo famoso rapporto « segreto » del 25 febbraio. E' stato ufficialmente dichiarato dai responsabili del P. C. I. che ormai ci si trova di fronte . « a situazioni e compiti nuovi», e tutti i compagni vengono pertanto invitati ad « impadronirsi del contenuto e dello spirito delle decisioni del XX Congresso del P. C. dell'Unione Sovietica ». Perché essi possano impadronirsene, la segreteria del partito comunista italiano, sta provvedendo a diffondere in modo molto ampio la documentazione relativa. Ancor prima, comunque, che i testi arrivino a tutti i compagni interessati, si è già potuto notare come gli avvenimenti in via di svolgimento abbiano suscitato nella base un grande interesse, ed anzi una « sana passione », secondo la formula usata dalla stessa segreteria del partito. Non è da contestare che questa definizione corrisponda alla verità. Del resto, in tutte le sezioni del partito comunista, da una quindicina di giorni si stanno tenendo riunioni per conferenze chiarificatrici ed esplicative, nel proposito, abbastanza ovvio, di guidare gli iscritti alla comprensione ed all'apprezzamento della nuova situazione. Togliatti stesso, dal giorno del suo rientro in Italia, ha dedicato tutto il suo tempo al lavoro di partito. A Montecitorio è stato visto brevemente solo due volte, e si è notata la sua assenza da quelle che sono state in questi giorni le sedute più impegnative: quella del voto di fiducia per l'art. 32 della legge elettorale, e quella in cui si discusse dei fatti di Barletta. Anche gli altri dirigenti sono impegnati a fondo, poiché si tratta di predisporre un piano di adeguata propaganda persuasiva, allo scopo di evitare che la fatale sorpre sa di questi giorni si tramuti in una vera crisi per il partito, e che dalla crisi possa derivare un'autentica frana. Il momento è particolarmente delicato per due motivi specifici: siamo, da un lato, alla vigilia delle elezioni amministrative (e si vedrà dallo stesso discorso di Fanfani come i grandi avversari del P.C.I. si apprestino a trarre tutto il frutto possibile dalle difficoltà in cui esso si trova); mentre, dall'altro canto, si sta proprio in questi giorni attraversando il periodo più delicato per un partito: quello, cioè, del rinnovo delle ultime tessere non anco ra confermate (ed é per questo che la Segreteria ha rivolto un nuovo urgente appello per la corresponsio ne delle quote non ancora versate). In queste condì' zioni, quale e l'atteggiamento ufficiale del partito, quali sono le consegne dirette agli attivisti? Sono fondati, l'uno e le altre, sul convincimento che il partito è destinato ad at traversare una fase di notevoli difficoltà immediate, poiché non sarà agevole tranquillizzare le coscienze dei compagni di base ed il luminarli sulle prospettive che m'esenta il nuovo corso. Una operazione come quella che si impone, di ro vesciamento del fronte psi cologico, non si compie sen za fatica e senza rischi : pur tuttavia, secondo le convinzioni dei dirigenti comuni sti. a gioco lungo, a scadenza lontana, le novità di oggi non dovrebbero avere gravi conseguenze sul par tito. Questo sostanziale ottimismo deriva da una serie di considerazioni che essi affermano concrete ed obbiettive e che si riassumono in quella « via italiana » di cui parla Togliatti. Si fa anche notare che svincolarsi da una troppo rigida obbedienza ad organismi e governi stranieri, è una condizione per ottenere maggiori profitti e a riprova che fra i partiti comunisti dell'Occidente, quello italia' no dovrebbe risentire minori imbarazzi dalle novità di oggi, si cita con qualche enfasi il caso di Terracini, caduto in sospetto nel 1947, per dichiarazioni e atteggiamenti che non erano, a quell'epoca, ortodossi. Ebbene (osservano alle Botteghe Oscure) non per questo il compagno Terracini è stato da noi eliminato( come in Francia hanno fatto con Marty, Hervé, Tillon ed altri; Terracini, al contrario, è sempre rimasto in buona posizione, investito di funzioni di grande fiducia e responsabilità. Altro elemento che si mette in luce da parte comunista è che, appunto in conseguenza di ciò, il rapporto di Togliatti al Comitato centrale del PCI c stato amplissimo ed esauriente: e invece quello, parallelo, di Duclos, al Comitato francese, è stato scheletrico e tradiva un enorme imbarazzo. Resta a vedere, adesso, quali saranno le possibili conseguenze a riguardo della campagna elettorale. Gli esperti comunisti sono disposti a scontare una certa flessione di voti, ma hanno fiducia che questi andranno ai cugini del PSI, escludendo la possibilità di un largo franamento delle posizioni dell'opposizione di sinistra. v. g.

Persone citate: Duclos, Fanfani, Kruscev, Terracini, Tillon, Togliatti

Luoghi citati: Barletta, Francia, Italia, Roma, Unione Sovietica