La stabiliti dlla lira in un discorso del ministro Medici di Giovanni Giovannini

La stabiliti dlla lira in un discorso del ministro Medici La stabiliti dlla lira in un discorso del ministro Medici L'importante convegno a Cuneo, in occasione del centenario della Cassa di Risparmio - la politica finanziaria e il deciso impegno del governo di difendere la moneta ~ Per un vigile controllo delle spese e una prudente legislazione fiscale DAL NOSTRO INVIATO Cuneo, lunedì mattina. Parlando per la prima volta nella sua veste di ministro del Tesoro, il sen. Giuseppe Medici ha voluto ieri, in occasione del centenario della Cassa di Risparmio di Cuneo, esprimere un rassicurante giudizio positivo sulla possibilità di mantenere una sostanziale stabilità della moneta, e dare la chiara sensazione del deciso impegno suo e del Governo per il conseguimento di questo obiettivo. « Questo parere — ha esordito — non è viziato da un congenito ottimismo. La nostra tranquillità sulla stabilità della capacità di acquisto della lira dipende dal fatto che negli ultimi tre anni l'economìa italiana ha registrato una sostanziale espansione della produzione industriale ed agricola, senza manifestare quei sintomi che hanno così giustamente preoccupato le autorità monetarie di alcuni dei più grandi Paesi d'Europa e le hanno indotte a prendere determinati provvedimenti. Queste misure hanno potuto essere evitate in Italia proprio perchè la nostra espansione produttiva si è verificata in un clima dì stabilità monetaria e con una sufficiente armonia dei diversi settori. « Il ministro del Tesoro sente in maniera particolarmente profonda il suo dovere verso di voi che, come abitanti delle contrade d'Italia dove st lavora di più e si guadagna d'i meno, potreste subire gravi conseguenze da una lenta ed insidiosa svalutazione della moneta (dall'inflazione altri ceti' possono infatti ricavare benefici cospicui anche se destinati a rivelarsi in breve tempo illusori). Vorrei che nessuno di noi dimenticasse mai che la stabilità della moneta è una condizione fondamentale delia vita democratica essendo indispensabile al conseguimento della giustizia sociale. «La nostra ragionevole fiducia nella possibilità di mantenere una sostanziale stabilità della moneta, che conservi la capacità di acquisto dei salari e degli stipendi e la capacità di acquisto che i risparmiatori traggono dai loro investimenti in titoli dello Stato e nei depositi bancari e postali, dipende anche dal fatto che noi riteniamo di poterci giovare, nella condotta finanziaria, del bilancio statale che va considerato come uno dei più efficaci strumenti di politica economica a disposizione della Tesorerìa ». Il ministro ha infatti affermato che la manovra delle parti che compongono il bilancio può consentire, nei momenti di depressione, dì stimolare la produzione e ridare fiducia alla perplessa iniziativa privata, e, nei momenti di boom incipiente, di trattenere coloro che, presi dall'ebrezza di facili guadagni, tendono a travolgere le difese della moneta. E ciò è valido anche con un bilancio come il nostro che ha già conseguito una notevole rigidità. « una rigidità che, negli ultimi tre anni di espansione produttiva, avremmo potuto combattere: ma soltanto come ipotesi teorica poiché nella realtà vi erano tì-oppi problemi da risolvere ed ogni ulteriore indugio sarebbe stato crudele verso coloro che avevano sofferto le tragiche conseguenze della guerra ». Gli aumenti agli statali, le pensioni di guerra che già si avviano verso i 200 miliardi di lire, il cospicuo ammontare delle erqgazioni statali e private per la previdenza e l'assistenza sociale che han superato i mille miliardi: son fatti che « noi speriamo rappresentino un elemento di concordia e di rafforzamento della solidarietà fra i cittadini. E in particolare per i dipendenti dello Stato, noi abbiamo fiducia che essi, esaltando le loro capacità di lavoro, dimostreranno di saper ridurre il costo troppo alto dei servizi pubblici ». « Riteniamo, infine, — ha concluso il ministro — che l'espansione in atto permetterà, con un vigile controllo delle spese c con una pruden. te legislazione tributaria, la ricostituzione dell'indispensabile massa di manovra- libera da impegni, di cui qualunque tesoreria ha bisogno per fare un'efficiente politica monetaria ». Ad accentuare l'Importanza delle sue dichiarazioni e del suo Impegno programmatico, il sen. Medici ha tenuto a leggere un testo scritto di questa parte del suo discorso che non a caso — aveva detto all'inizio — egli ha voluto tenere nella terra di Einaudi, di Soleri, di Bertone, e in occasione di una cerimonia in una Cassa di risparmio. Si celebrava, Infatti, l'Inizio del secondo secolo Ldi vita della Cassa di Risparmio di Cuneo nel nuovo bellissimo salone da essa costruito nella ricorrenza e affidato ieri, come sede della borsa merci, alla locale Camera di commercio. Davanti ad un foltissimo pubblico di parlamentari, autorità ed esponenti dell'economia cuneese, il presidente della Cassa, arch. Albino Ar. naudo, ha con giusto orgoglio ricordato non soltanto lo sviluppo dell'Istituto che, fondato il 18 novembre 1855 con un fondo di 102 obbligazioni da 50 lire, conta oggi 12 miliardi di depositi, ma anche la perenne fedeltà al principi statutari, al servizio esclusivo dei risparmiatori, allo sviluppo delle iniziative locali. Nel ricevere in consegna la Borsa Merci, il presidente della Camera di Commercio, dott. Chiesa, ha spezzato, con vigoria inconsueta in riunioni ufficiali, una lancia a favore della provincia di Cuneo che alla collettività italiana da* molto e riceve poco, che ha bisogno di scuo. le, fognature, acquedotti, e soprattutto strade (gli argomenti e le cifre, in sostanza, del « Libro Nero » pubblicato 11 mese scorso dagli enti locali): «Carducci — ha concluso 11 dott. Chiesa — chiamò Cutìeo "possente e pa¬ ziente"; accettiamo il possente, respingiamo il paziente. Non lo siamo più ». Garbatamente, ma senza alcuna indulgenza demagogi. ca, il minitro del Tesoro ha replicato ancl\e al dott: Chiesa: « Non si è possenti se non si è pazienti, se non si sa attendere e al tempo stesso insistere concordemente. Il governo, comunque, non ignora e non ignorerà la vostra situazione ». Accenniamo, infine, ad un punto del discorso del sen. Medici che egli ha esplicitamente pregato la stampa di registrare: l'invito cioè agli istituti di credito — ai quali è'stata recentemente concessa l'apertura di nuovi sportelli — « a bandire il lusso, i trionfi marmorei, i falsi prestìgi: cose che fan contrasto con la povertà di molti. C'è un solo dovere: quello di investire bene i risparmi del cittadino, di far sì che il costo del danaro non raggiunga livelli eccessivi ». Giovanni Giovannini

Persone citate: Carducci, Einaudi, Giuseppe Medici, Soleri

Luoghi citati: Cuneo, Europa, Italia