La Roma all'Olimpico supera il Genoa: 2-0
La Roma all'Olimpico supera il Genoa: 2-0 Sebbene il portiere Panetti t'osse semisvenuto La Roma all'Olimpico supera il Genoa: 2-0 Dal nostra corriapondùntc Roma, lunedì mattina. Fino a questa mattina era incerto se, a causa della neve caduta abbondante nella giornata di ieri e gelatasi nel corso della notte, sarebbe stato possibile disputare - la partita Ma l'arbitro Rigato dopo aver effettuato un sopraluogo sul campo, accompagnato dai capitani e da alcuni dirigenti delle due squadre, non ha ritenuto che le sue condizioni fossero tali da impedire l'effettuazione della gara. Il suo giudizio, a norma dei regolamenti era probabilmente esatto (benché in parecchi punti del terreno la palla non rimbalzasse affatto) ; è un fatto, però, che il terreno erboso dell'Olimpico era letteralmente coperto da uno spesso strato di fanghiglia semi-ghiacciata. Il Genoa probabilmente mirava ad un nulla di fatto ed a questo scopo aveva assunto uno schieramento di copertura, lasciando praticamente ai soli Corso e Carapellese, sporadicamente spalleggiati da De Angelis, i compiti offensivi. Senonchè il suo piano veniva frustrato dopo appena 11 minuti di giuoco, quando Nyers, battendo un calcio d'angolo, Imbeccava Cavazzuti il quale smistava a Ghlggia che al volo, da pochi passi, girava in porta: Gandolfl intuiva la traiettoria, ma riusciva soltanto a sfiorare il pallone che si insaccava alla sua destra. Immediata e quasi rabbiosa era la controffensiva degli ospiti: palla al centro, scattava sulla sinistra < capitan > Carapellese che con una serie di serpentine ubriacanti superava Eliani, Losi e Panetti lanciatogli^ invano tra i piedi, poi, essendo finito in posizione troppo angolata per tentare il tiro, centrava di precisione sul piede di De Angelis, ma questi, nella precipitazione, spediva alle stelle. E' stata questa, forse, la più favorevole occasione perduta dai rossoblu. Nell'azione il portiere romanista, Panetti, riportava un forte colpo al viso, per cui rimaneva per qualche minuto esanime al suolo e quindi riprendeva il suo posto in condizioni di evidente menomazione, tanto che il massaggiatore per tutto il resto dell'incontro è rimasto accanto alla sua porta facendogli annusare di tanto in tanto dei sali. Al termine dell'incontro Panetti (11 cui stato peraltro non desta preoccupazioni) dirà che in certe fasi della gara vedeva due palloni e spesso si era sentito mancare. Il primo tempo è trascorso senza altre vicende di particolare interesse, ove si eccettui una magnifica parata in tuffo di Gandolfl su tiro di Nyers. All'inizio della ripresa il Genoa — sospinto da Larsen e da Green — ha avuto un periodo dì netta supremazia, tanto che al 8' Panetti aveva difficoltà a bloccare in due tempi un, tiro di De Angelis e al 7' Gren, servito da Carapellese, insaccava, ma da posizione irregolare rilevata dall'arbitro che annullava il punto. I romanisti, dal canto loro, forse più degli avversari provati dallo sforzo, serravano i ranghi nella loro metà campo arginando alla meno peggio la tambureggiante offensiva rossoblu. Poi, ripreso fiato, riprendevano anche quota, mentre nella prima linea geonana Carapellese e Corso invertivano i rispettivi ruoli nella speranza di rendere più penetrante la manovra. Azioni alterne fino al 36': a questo punto ancora una volta la fortuna favoriva i giallorossi, che ricevevano dall'arbitro il dono di una punizione per un presunto fallo (che nessuno ha visto) di Carlini ai danni di Costa. La batteva lo stesso Costa, intercettava Nyers che porgeva a Pandolflnl il quale, in corsa, non aveva difficoltà a battere Gandolfl. A risultato ormai acquisito la gara si trascinava stancamente senza più storia sino al fischio di chiusura Sandro Zapelloni GENOA: Gandolfl; Cardani, Becattinl; Larsen, Carimi, Delfino; De Angelis, Pistrin, Corso, Gren, Carapellese. ROMA: Panetti; Eliani, Losi; Giuliano, Stucchi, Venturi, Guiggia, Pandolflni, Costa, Cavazzuti, Nyers. ARBITRO: Rigato, di Mosti*.
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