La Stampa - Consultazione Archivio

Malato di mente r omicida di Vignale Malato di mente l' omicida di Vignale ISel momento in cui uccise il cugino, Alberto Arrobio unon era interamente in grado di intendere e volere „ - Presto il processo in Assise Alessandria, lunedi mattina. E' stata depositata la perizia medico-legale eseguita dal prof. Aldo Broggi, direttore dell'ospedale psichiatrico di Vercelli, relativa all'omicida Alberto Arrobbio di 26 anni, da Vignale Monferrato, il quale uccise, nelle note tragiche circostanze, suo cugino Ettore Barberis di 37 anni, contadino residente a Casorzo. Secondo la primitiva versione resa al magistrato inquirente dalil'Arrobblo, questi la sera del 4 dicembre '64 era venuto a Ulte per questioni d'interesse con il congiunto, nella stalla della sua cascina. Ne seguiva una violenta colluttazione durante la quale il Barberis, per una mossa falsa,.cadeva riverso battendo col capo sopra una sporgenza. La morte era pressoché immediata per la frattura del cranio. L'Arrabbio, sempre secondo le mie dichiarazioni, allarmato per l'evento mortale cui si riteneva estraneo, scendeva allora1 in Alessandria, noleggiava un'automobile, ritornava a Casorzo e, non visto, ' caricava la salma del cugino gettandola poi nelle acque del canale dal ponte della cittadella di Alessandria. Per vari giorni i vigili del fuoco della nostra città scandagliavano le acque del canale, senza riuscire a rinvenire il cadavere. In effetti, l'omicida aveva invece trasportato -il corpo del Barberis a Vignale, ad una cinquantina di metri dalla sua abitazione, occultandolo in una cava: qui infatti venne poi scoperto la sera del successivo 22 gennaio. Era stato l'Arrobbio a rendere la drammatica confessione dell'occultamento, legata all'arresto avvenuto qualche giorno prima di sua madre, denunciata per favoreggiamento nel delitto compiuto dal figlio. L'Istruttoria pertanto è pressoché ultimata e l'Arrobbio dovrà rispondere prossimamente, in Corte d'Assise, di omicidio con premeditazione. Il perito prof. Broggi, a conclusione delle sue indagini, ha affermato che l'imputato è affetto da stato dlsforlco con reazioni esplosive determinate da tare ereditarie e da fattori esogeni abnormi. Nel momento in cui commise H fatto, egli era in stato di mente tale da aver scemata grandemente — senza escluderla — la capacità di intendere e di volere. L'Arrobbio, ha concluso il perito, deve ritenersi persona socialmente pericolosa.