Un incompleto Torino superato dal Napoli: l1 a 4

Un incompleto Torino superato dal Napoli: l1 a 4 Prima sconfitta subita dai granata in via VilutlvltitM Un incompleto Torino superato dal Napoli: l1 a 4 Strano il primo goals napoletano: il pallone respinto da un terzino finisce addosso a Vinicio e rimbalza in rete Un risultato simile — non in quella proporzione certo — era da prevedere. Il Torino si è presentato in campo privo di quella che nella stagione, si è dimostrata una delle sue forze principali: l'intera linea della difesa estrema. Par mar lattia od infortuni mancavano Grava, Grosso o Guacchi: od i sostituenti Padulozzi, Bearzot e Brancaleone non sono stati all'altezza della situazione. Mancava anche il < catenaccio », hanno ad alta voce osservato in parecchi — quello strumento moderno di giuoco o di antigiuoco, che si aborre o si invoca a seconda dei casi e delle necessità. — Nell'occasione, sarebbero mancati ai granata gli uomini per applicarla in modo redditizio, la tattica arginatrice: la quale ha bisogno di mezzi adatti per avere successo, e non è detto che riesca sempre o comunque. Altre circostanze hanno favorito il crollo del Torino. La prima rete subita, per esempio, rete che fu frutto esclusivo del caso. E le buone, le ottime disposizioni di pareo- chi fra gli ospiti, per cui dopo un quarto d'ora di giuoco, si dovette assistere allo spettacolo inedito di una squadra meridionale ohe su un campo gelato, si comportava meglio dei padroni di casa che col freddo e col ghiaccio hanno maggiore familiarità. Ma è un fatto incontrovertibile, che il Torino di . questa occasione, incerto, evanescente, privo di piani e di idee, non era quello delle altre volte. I crolli che fanno rumore, è raro ohe avvengano senza una ragione ben determinata. La squadra del Torino, nel senso in cui si è fatta un nome, quesfanno, non &era ieri. I granata hanno quel certo numero di giuocatori a disposizione. Non di più. E non ne possono fare a meno. Il Napoli dalle crisi casalinghe, è apparso'in vena, lontano dal suo esagitato ambiente. E' vero che non ha avuto a che fare con un ostacolo dalla grande fermezza, ma non gli hano fatto difetto nè la velocità, nè la vivacità, nè il buon controllo della palla, nè l'adattamento al terreno, e nemmeno la combattività. Promosso di grado, Amadei è ritornato se stesso, e, liberato dalla presenza di quel Jeppson, del quale egli nella squadra costituisce < doppione », Vinicio è tornato ad emergere per qualità individuali. E Vitali e Pesaola non gli sono stati da meno. Una compagine a cui tutto andava bene, tutto riusciva quella del Napoli di ieri. Per poco ohe avesse spinto a fondo nel secondo tempo, essa avrebbe potuto aumentare ancora il già cospicuo bottino di reti fatte: e questo vuol dire tutto. Faceva un freddo cane, e di pubblico non ve n'era molto nel recinto: specialmente gli spalti dei posti popolari, soliti a presentarsi pieni e compatti, apparivano sguerniti. Il terreno di giuoco era gelato. A mala pena il debole e pallido sole aveva allentato una striscia della superficie nella zona prospiciente le gradinate popolari; il fondo era dappertutto durissimo. E su di esso, come già accennato, dovevano finire per trovarsi meglio gli ospiti che i padroni di cosà. Incomplete anche le formazioni. Che, se al Torino mancava, oltre ai tre difensori menzionati, anche Bacci, il Napoli era privo di Jeppson ammalato, di Greco infortunato e di Comaschi squalificato. Il Torino incominciò in modo promettente, come giuoco di prima linea. Finché attaccava, andava bene. Era quando doveva difendersi, che cominciavano i guai. In avanti, sori. Passano cinque minuti, poi un duello fra Vitali e Brancaleone infoiato a breve distanza dalla linea laterale va a finire sull'orlo dell'area di rigore: Pala destra del Napoli la spunta come vuole e batte Rigamonti per la terza volta. I granata appaiono nettamente scombussolati: sono sconvolti, e nemmeno in prima linea non ne azzeccano più una. La sola occasione che loro si presenta, viene precipitosamente sciupata da Bertoloni. Ed a tre minuti dal riposo di metà tempo, arrotondano ancora il loro vantaggio a mezzo di Vinicio messo in possesso del pallone da un ottimo passaggio di Amadei. Sono tanti i napoletani nella nostra città, che una ovazione corona il rotondo successo degli ospiti. In realtà, quattro reti a zero sono tante. Ed il Torino non le rimonta. Non si vede come potrebbe, in quelle condizioni. Gorre anzi serio rischio di incassarne delle altre ogni volta che la prima linea napoletana si scatena. Due ottime occasioni vengono mancate da Vinicio, ed una terza, la migliore di tutte, viene sciupata incomprensibilmente da Vitali. In realtà, gli ospiti non si impegnano più a fondo all'attacco. Senza ricorrere a nessun € catenaccio » speciale, essi mirano principalmente a difendersi, e vivono sugli errori dei loro avversari. Per ben due volte infatti Vola sinistra Bertoloni manca il bersaglio da ottima posizione. Finalmente, a quattro minuti dal termine, Moltrasio, che da tempo si è portato fra gU avanti, imbecca Antoniotti; il forte tiro alto di questi colpisce la faccia inferiore della sbarra trasversale. La palla rimbalza a terra, e l'arbitro decreta che, netta sua traiettoria, essa abbia varcato la linea, e concede il punto ai granata. La decisione lascia perplessi ma non solleva grandi obbiezioni, da parte di nessuno. Il risultato in sè non varia. Quattro a uno. Il Torino ha scelto una misura un po' forte per perdere, per la prima volta nella stagione, sul proprio terreno. Vittorio Pozzo

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