Russia e Austria in testa alla classifica «ufficiosa» di Carlo Moriondo

Russia e Austria in testa alla classifica «ufficiosa» Primo bilancio della rassegna cortiiiege Russia e Austria in testa alla classifica «ufficiosa» Cortina, lunedi mattina. Per l'ultima giornata i Giochi .olimpici hanno messo in scena II quadro migliore, come avviene in tutti gli spettacoli: 11 salto, questa, esibizione temeraria, massimo tentativo dell'uomo di staccarsi dalla forza di gravità. Spettacolo di gala a cui il pubblico, che queste cose le sente, ha risposto con entusiasmo: non parliamo soltanto degli applausi e delle grida di incitamento, ma soprattutto del concorso di folla (circa 20 mila persone) che ha creato; nonostante il severo apparato d'ordine, alcuni aggrovigllatissimi ingorghi stradali e ha disseminato tifosi fra i tabelloni dei risultati, sui rami più alti degli abeti, sui pendii In cui si nKi„rrin aoburuu sprofondava nella neve fino al ginocchio (e non giureremmo che qualche portoghese più audace non sia riuscito a salire assieme al concorrenti fino all'estrema piazzuola del trampolino gigante). Fra le autorità c'era anche il ministro Andreotti. in berrettino da sciatore. Intento a scattare fotografie una dopo l'altra. Avevamo detto nei giorni scorsi ohe i finlandesi saltavano lungo quanto il loro nóme. Facile constatazione. Ha vinto Hyvarinen, seguito da Kallakorpi; terzo 11 tedesco Glass, della Germania orientale: ma qui alle Olimpiadi non c'è stata distinzione fra le due Germanie, gli atleti dell'Est e quelli dell'Ovest hanno gareggiato sotto la stessa bandiera con cameratismo ammirevole ed è certo questo uno degli aspetti positivi dei Giochi che hanno fatto quanto innumerevoli conferenze internazionali non sono riuscite a combinare. Si sa come funziona II regolamento di una gara di salto. Non basta raggiungere la maggiore lunghezza (allora tanto varrebbe salire sulle Tofane e buttarsi giù). Vi sono trampolini che portano 120 metri e 130 metri. Questo che si chiama Italia permette soltanto salti fino a 80 metri o poco più. Allungare la distanza diventerebbe perico loso: l'atleta finirebbe dove la scoscesa pista di atterrag gio diventa pianeggiante e si insaccherebbe nella neve. Occorre quindi saltare sia lungo che bene, non disunirsi nel volo, conservare un atteggiamento plastico e sicuro, atterrare senza mettere le mani sulla pista. I giudici osservano tutto. Sono cinque, chiusi Ih cabine separate. Ognuno dà il suo punteggio senza sapere come la pensano gli altri. Bisogna dire, a onor del vero, che una buona omogeneità di giudizi c'è sempre stata, di modo che quella parte del pubblico che stava in agguato munita di palle di neve ha dovuto abbandonare le improvvisate munizioni senza averle adoperate. Slamo stati al vertice del trampolino: a guardare giù vengono i brividi. La pista sembra un abisso senza fondo. Ma i concorrenti vi si abbandonano quasi con voluttà. Stanno attaccati a una corda tesa attraverso la piazzuola; poi, quando 11 semaforo dà la luce verde, segno che la pista è sgombera, si staccano Due passi di pattinaggio e via. Si rannicchiano per offrire minor presa all'aria, un colpo di reni sul dente di scatto: sono nell'aria, la stoffa dei pantaloni vibra e fruscia, percossa dal vento della velocità. Qualcuno « rema > a piene braccia in cerca di un punto d'appoggio sscvtrqtsmtvmd TKS"" soMi miirìiorf maV Altri, e sono i miBriiuri, rnoi, tengono l'Immobilità assoluta. Il « ciak » che fanno gli sci urtando contro la neve sembra sciogliere da un Incubo. La rondine ha finito 11 volo, rallenta, si arresta: è tornata uomo, come tutti, pare che si muova a disagio su questa terra. Ogni concorrente ha a disposizione due salti. Basta ascoltare 1 nomi enunciati dall'altoparlante per capire quali sono I favoriti: se rimbomba un nome scandinavo o russo o tedesco assisteremo a una spet- tro. Risultato: m. 84 (record della gara! e p. 119,50, che sommati al precedenti fanno in totale 234.50. Poiché Glass non supera 1 m. 80,50 e cosi Sure Kallakorpi, Hyvarinen a vinto, con un distacco di 2 punti sul compatriota, e il pubblico può abbandonarsi a gioia frenetica. Hyvarinen si chiama Ariti, ha 24 anni, fa il commesso viaggiatore (dice scherzosamente di averp imparato a saltare ogni volta che 1 clienti lo fanno volare per le scale), ed è scapolo. I nostri hanno fatto quanto hanno potuto e si prevedeva. Per trovare 1 loro nomi bisogna andare oltre la metà classifica: Tolin è 33- (miglior salto m. 71,60), Pennaccìo 37° (m. 70,50), 11 combinalista Prucker 38° (m. 68,50), Perin 48(m. 67). E cosi le Olimpiadi sono finite. Mentre Cortina si svuota non resta che stilare un primo bilancio complessivo, anche se questo è severamente vietato dal regolamento olimpionico che proibisce le classifiche per nazioni. E' In testa la Russia, grazie ai fondisti e al pattinatori (6 medaglie d'oro, 4 d'argento, 6 di bronzo) ; seconda, l'Austria a cui Sailer da solo ha por- tato tre medàglie d'oro; una quarta l'hanno raggiunta 1 pattinatori artistici in coppia (rispettivamente 4, 3, 4); poi la Finlandia (3, 3, 1); la Svizzera (3, 2, 1); la Svezia (2, 4, 4). L'Italia è all'ottavo posto, con la medaglia d'oro procurata dalla vittoria di Dalla Costa-Conti nel bob a due e due medaglie d'argento (secondo posto di Monti nel bob a due, secondo posto pure di Monti nel bob a quattro). La grande sconfitta di queste Olimpiadi è la Francia, che pure vanta magnifiche tradizioni: nessun atleta insignito di medaglie (cosa d'altronde che sarebbe capitata anche a noi se il. programma provvidenziale non comprendesse le gare di bob). Carlo Moriondo

Persone citate: Andreotti, Dalla Costa-conti, Glass, Perin, Prucker, Sailer