Il diciottenne esordiente Caroli l'occasione buona: 1 - 0

Il diciottenne esordiente Caroli l'occasione buona: 1 - 0 COSI' I BIANCONERI SI SONO AFFERMATI A BOLOGNA Il diciottenne esordiente Caroli l'occasione buona: 1 - 0 DAL MOSTRO INVIATO Bologna, lunedi mattina. Il punto per cui la Juventus ha battuto il Bologna è saltato fuori inopinatamente poco dopo l'inizio del secondo tempo. Fino a quel momento il Bologna, pur sema giuocare gran che bene, aveva giuocaio meglio della Juventus. Aveva attaccato più a lungo, aveva fatto maturare, pur sbagliandole tutte, le maggiori e le migliori occasioni da rete, aveva colpito un palo, aveva dato l'irne pressione che se una squadra avrebbe finito per imporsi all'altra, quella sarebbe stata il Bologna. Ripreso il giuoco, dopo ct?iquo minuti, durante i quali il Bologna aveva ricominciato a dominare e la Juventus aveva corso anche seri pericoli di capitolare, di colpo, su un pallido tentativo di avanzata bianconero, una situazione confusa nasceva verso il centro del terreno nello spazio che intercorre tra l'area di rigore dei petroniani e la linea di centro del campo. In duello con un avversario per intercettare un passaggio aito, il centro mediano Greco perdeva la palla. Gon due terzi dell'undici petroniano proiettato in ovanti, nasceva un piccolo guazzabuglio. In esso si precipitava, a capofitto, uscendo in fretta e furia, U portiere Giorcelli. Impadronitosi della palla la mezz'aia inventina Bartolini scopriva un corridoio trasversale sulla sua sinistra al quale stava accorrendo il compagno di centro Caroli. Il passaggio rasoterra partiva pronto e preciso. Caroli, il diciottenne esordiente, non si faceva pregare: partiva deciso, inseguito da un paio di avversari li batteva in velocità, penetrava in area e giunto a distanza adeguata spediva con calma e precisione nella rete sguernita. Tutto frutto del lavoro dei due novellini inseriti nella squadra bianconera per darle l'apporto di un po' di sangue giovane, questa rete che doveva decidere delle sorti della giornata. Bartolini aveva iniziato fazione con prontezza di percezione, Caroli l'aveva completata con la punta di velo-, cita caratteristica dei giovani. Una mossa riuscita. Perche il Bologna, così come non aveva saputo andare in vantaggio prima, così non seppe risalire lo svantaggio dopo. Un gran lavoro senza capo nè coda, quello dei petroniani, un duro sforzo senza coordinazione. Proprio coma si addice a una compagine che si trovi in crisi morale prima che tecnica. E proprio come sovente accade alle squadre che non hanno coraggio o che hanno perso la fede in sé, la fortuna non le prestò il minimo aiuto, anzi le volse decisamente le spalle. Perdere non doveva nelle circostanze, e perdere ha dovuto perchè l'avversario divenne tenace, combattivo e saldo una volta ai comando, ma essenzialmente perchè è stato esso stesso a non saperci fare. Un Bologna che merita un discorso a parte, per il momento che attraversa e per le condizioni in cui si trova. Cielo leggermente velato e freddo intenso nella vecchia città emiliana per l'occasione. Ma campo erboso e in condizioni più che discrete per le circostanze. E pubblico poco numeroso: o H mila persone in tutto. Gli sportivi petroniani tengono il broncio alla squadra del cuore: per la sua posizione in classifica, per il suo comportamento in campo, per la incomprensibilità generica del suo contegno. Un bronr cio che la partita di questa volta contribuirà certamente ad acuire. I due contendenti scendono sul terreno in formazione incompleta come previsto: sewia Pozxm, Bonafin, Cervellati e Bonifaci l'uno, privo di Viola, Montico, Colombo e Vairo l'altro. La Juventus per colmare i vuoti ricorre ai giovani — e questi la compenseranno facendole vincere l'incontro. Primo tempo privo di risultato e tntfaltro che ricco di giuoco. Gli nomini, di ambe le parti corrono, si impegnano, si danno dattorno, ma tutto quello che di interessante riescono a imbastire, ha per teatro lo metà campo. Davanti a porta e al termine delle azioni, incertezza generale e errori su errori da ambo le parti. Il primo dei due portieri a essere impegnato, e quello che anche in seguito avrà lavoro in maggior quantità, Vavassori, il sostituto di Viola, si mostra emozionato in sull'inizio e viene posto in difficoltà da alcuni tiri bassi. Hi rinfrancherà in seguito fino a salire alValtezza della situazione nella ripresa. Salda e precisa la difesa torinese ma oltremodo imprecisa la prima linea dei padroni di casa. Per tiri sbagliati il pubblico becca inesorabilmente e con speciale predilezione l'ala destra Valentinuzzi. 11 quale non reagisce affatto, ansi si accascia e avvilisce ogni volta più. Il solo tiro meritevole del primo tempo parte dal piede di Bandon e Vavassori lo devia tempestivamente sopra la sbarra trasversale. Attivo ma nulla affatto incisivo il settore di avanguardia torinese. Inizio del secondo tempo. Cinque minuti di giuoco dai quali la difesa bianconera esce indenne con l'aiuto della bua-, na sorte anche, tanto intensa è la pressione esercitata da Cappello e compagni. Cappello stesso colpisce un montante. Poi improvvisamente, quasi in stridente contrasto co-n quanto avvenuto poco prima, giunge la rete juventino, già descritta. Allora l'undici bianconero acquista quello slancio e quella combattività che gli mancavano. Prende a lottare con animo, e rintuzza energicamente le offensive avversarie, e ne conduce coraggiosamente delle proprie. Due dure botte alla stessa gamba — la seconda botta casuale, la prima un po' meno — si becca Emoli da parte dello stesso avversario, Randon. E Caroli rimane a terra per crampo a una gamba dopo un tiro, e quando si rialza manca, perchè non può correre, l'occasione per una seconda bella rete su altra uscita a vuoto di Giorcelli. E poi nel periodo finale, una lunga e nutrita offensiva bolognese che vede Pivatelli, Cappello e Valentinuzzi in ottima posizione intralciarsi a vicenda, e che assiste al duro la- voro di Nay, ài Corradi, di Garzena e di Vavassori per respingere tutto. E a coronamento di ogni cosa, i pochi fischi e il pietoso avvilimento con cui il pubblico locale saluta, sfollando, la decima sconfitta della più sfortunata e più enigmatica aquadra di tutto il campionato nostro. Vittorio Pozzo Papà Caroli, il giovane centravanti bianconero, Combi e Umberto Agnelli ieri alla stazione di Porta Nuova all'arrivo della squadra Juventina (Foto Molalo)

Luoghi citati: Bologna