Proteste contrari di negozianti ai Mercuriali
Proteste contrari di negozianti ai Mercuriali Un'animata assemblea di dissidenti Proteste contrari di negozianti ai Mercuriali Affermano di aver subito una contrazione nelle vendite durante il periodo di Natale per "concorrenza sleale,, - Un riferimento alle elezioni francesi Alcune centinaia di commercianti torinesi si sono riuniti ieri mattina nella sala del cinema Corso per una manifestazione di protesta contro i « Mercuriali > di via Garibaldi. Presiedeva la riunione il commercialista prof. Pietro Boidi. Sono noti i temi della polemica che divide ormai da qualche tempo i negozianti torinesi e che ha avuto ripercussione anche in seno alla stessa Associazione Commercianti di corso Vittorio Emanuele. Ogni anno, a giugno, in via Garibaldi si organizzano vendite abbinate a lotterie. Il tutto tra luminarie e spettacoli. Quest'anno i < Mercuriali > hanno avuto un supplemento nel periodo natalizio. La novità ha suscitato la vivace reazione dei venditori di articoli per regali che, a conti fatti, hanno affermato di essere stati danneggiati dalla iniziativa. «J "Mercuriali" di via Garibaldi — ha detto ieri 11 prof. Boidi — sono una concorrenza sleale. L'Associazione Commercianti avrebbe dovuto intervenire per stroncare una manifestazione collettiva che non giovava alla maggioranza dei suoi aderenti-». Il prof. Boidi ha continuato in tono più acceso, spesso interrotto dai negozianti di via Garibaldi che erano intervenuti numerosi alla riunione: < Noi riconosciamo il valore dell'intelligenza — ha detto l'oratore — non riconosciamo però il valore di iniziative collettive che poggiano su pseudo ribassi ». Poi ha citato qualche cifra. < Nelle varie zone della città — ha detto — in determinati articoli la vendita è diminuita lo scorso Natale rispetto a quello precedente dal 18 al SS per cento. E questo, anche per colpa dei " Mercuriali ">. « Se si aggiunge l'onere dell'immobilizzo di quanto non siamo riusciti a vendere, ci avrà il quadro esatto del nostro danno. Il SI marzo, quando consegnerete al Fisco la vostra denuncia dei redditi, tenete conto di queste perdite». Il prof. Boidi, che aiuta la moglie a condurre un negozio df profumi, ha rinnovato le sue critiche all'Associazione commercianti, sostenendo che l'Ente non rappresenta la maggioranza del 18 mila negozianti torinesi. E' stato a questo punto che ha rivolto a tutti 1 commercianti l'invito a volersi unire per conseguire 1 comuni interessi. Continuando su questo tema, ha ricordato 1 recenti, clamorosi esempi d'oltr'Alpe. tPoujade — ha detto — * riuscito a mandare al Parlamento francese 5k commercianti. Non riusciremo noi a far entrare in Consiglio comunale una dozzina di nostri rappresentanti t ». Ed ha accennato a un suo piano. <A Torino siamo 18 mila commercianti. Se presentiamo alle prossime elezioni amministrative una lista comprendente soltanto nomi di negozianti, potremo contare su almeno 100 mila voti. Tanti quanti ne bastano per eleggere al Consiglio comunale una dozzina di uomini nostri». Un'idea non del tutto originale, poiché da tempo sta maturando un progetto per riunire in un fronte politico 1 commercianti e i negozianti di tutta Italia. Per discuterlo, 300 delegati torinesi si recheranno a Roma a metà febbraio dove è stato indetto un convegno nazionale. Dopo la relazione del professor Boidi, ha parlato, per un breve contradditorio, il ragioniere Degli Esposti, ideatore e presidente per quattro anni del « Mercuriali ». Si è difeso respingendo l'accusa di « concorrenza sleale >. « Non siamo andati contro la legge — ha detto —. Anche voi, se riuscirete a mettervi d'accordo, potrete benissimo organizzare una manifestazione come la nostra». L'assemblea lo ha spesso interrotto. Ad un certo momento, il rag. Degli Esposti ha avuto un leggero malore che l'ha costretto a sospendere il suo intervento.
Persone citate: Boidi, Degli Esposti, Pietro Boidi
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