Vecchia contadina strangolata nella legnaia della cascina di Nando Pavia

Vecchia contadina strangolata nella legnaia della cascina OSCCIRO DELITTO A CAVATORE, MELL'ACQUESE Vecchia contadina strangolata nella legnaia della cascina S'era creduto in un primo tempo che la donna fosse morta per sincope; poi sul collo di essa si scopersero segni indubbi di strangolamento che l'assassino aveva cercato di celare spolverandoli con borotalco Fermati il fratello, la cognata e un nipote della vittima - Questioni d'interesse alla base del crimine? DAL NOSTRO INVIATO Acqui, lunedi mattina. Da ih ore autorità giudiziaria e carabinieri svolgono febbrili indagini per far luce su una misteriosa morte avvenuta in una cascina di Cavatore, piccolo comune a V chilometri da Acqui. Grautssinii indizi inducono a ritenere che si tratti di un delitto; i sospetti si sono addensati su tre familiari della vittima i quali, dopo lunghi interrogatori, sono stati fermati, tradotti ad Acqui e rinchiusi in carcere. Le autorità inquirenti mantengono sulla misteriosa vicenda uno stretto riserbo; tuttavia sono trapelate parecchie notizie poiché qui non si parla d'altro essendone i protagonisti molto noti. I « fermati > sono gli agricoltori Ernesto Camparlo di 70 anni, sua moglie Celestina Minetti di 65 anni e il loro figlio Stefano di 23 anni, proprietari della cascina Bricco situata a S chilometri dal Comune di (lavatore. Con essi viveva da venfanni Carolina Campario di 61 anno, nubile, sorella di Ernesto. Sembra che fosse comproprietaria del piccolo podere. La donna è stata trovata morta ieri mattina alle 10 nel¬ la legnaia della cascina. In un primo tempo il medico condotto di Panzone, dott. Dezza, ha ritenuto che si trattasse di morte naturale. Ma poi gli sono sorti dei dubbi ed è ritornato sul posto con un brigadiere dei carabinieri; ha eseguito sul cadavere un ulteriore e minuzioso esame e ne ha comunicato i risultati all'autorità giudiziaria. Risultati gravi, poiché poco dopo sul posto si sono recati il Procuratore della Repubblica dott. Morel, il Sostituto Procuratore dott. Girlando, il maresciallo Dibichino della tenenza dei carabinieri di Acqui, il segretario della Procura della Repubblica dott. Solidor. Appena arrivati, hanno iniziato gl'interrogatori dei parenti della morta; gl'interrogatori si sono protratti fino alla mezzanotte e si sono conclusi, come abbiamo detto, col fermo dei due vecchi agricoltori e del loro figlio. Ecco i fatti. Sabato mattina Il vecchio Campario e l'ultimo dei suoi figli, Nino, 16enne, stavano lavorando sul tetto del fienile quando udivano il loro cane abbaiare furiosamente e con insistenza. Incuriositi, si affacciavano sul cortile e vedevano l'animale, fermo dinanzi alla porta della legnaia, ringhiare ed ululare. Pensando che qualche estraneo vi si fosse introdotto, il vecchio e suo figlio scendevano in cortile e si avvicinavano cautamente al locale. Piano piano vi entravano attraverso la stretta e bassa porticina e vedevano la Carolina Campario stesa supina su una fascina di sterpi. Secondo quanto essi avrebbero narrato all'autorità inquirente, ritennero che la loro congiunta fosse stata colta da malore. ■i Era calda e sembrava respirare — avrebbero detto — e noi cercammo di rianimarla. Poi la trasportammo nella sua camera e poiché non riprendeva i sensi mandammo a chiamare il medico condotto di Pon. zone dott. Dezza. Il medico non potè che constatare la morte della sventurata. Egli la conosceva, sapeva che soffriva di un esaurimento nervoso e che era un po' debole di cuore. Non esitò a dichiarare che la morte era stata probabilmente cagionata da sincope cardiaca. Ritornò a Ponzone. Ma strada facendo ripensò al fatto, poiché, pur non avendo notato nulla di sospetto, c'era qualcosa che oscuramente lo ttirbava. Forse era l'atteggiamento di grande indifferenza dei familiari della morta, o forse non lo aveva convinto il loro racconto. Decise di parlarne con il brigadiere dei carabinieri. Entrambi ritornarono sul posto. Il medico esaminò nuovamente la salma e questa volta notò sul collo dei segni bluastri che invano qualcuno aveva cercato di celare spolverandoli con borotalco. Le ecchimosi — che sembravano prodotte da dita che fossero state serrate con forza attorno al collo — erano apparse quando il cadavere si era raffreddato. La scoperta veniva segnalata subito all'autorità giudiziaria e aveva inizio l'Inchiesta. Di notte, in mezzo al fango, a' lume di torce e di candele, magistrati e carabinieri hanno eseguito lunghi e minuziosi accertamenti. Che cosa essi abbiano trovato, quali elementi siano riusciti a trarre dagli interrogatori non è possibile sapere. Certo devono essere stati assai gravi se, come abbiamo detto, hanno deciso di fermare i tre Camparlo. Il movente presunto sarebbe l'interesse: i Campario av>rebbero ucciso la loro congiunta per ereditarne la quota di proprietà della cascina. La notizia ha destato molta sensazione e stupore a Cavatore. Nessuno crede ad un delitto perchè i Campario sono conosciuti come persone buone e tranquille; tutti dicono! che in famiglia andavano d'accordo e che non avevano inai litigato. Nessuno sa indicare il movente di un presunto delitto d.i parte .dei famigliari della Campario. D'altra parte, sembra da escludere che la donna possa essere stata uccisa da estranei introdottisi furtivamente nella cascina; il cane avrebbe segnalato l'ingresso di un intruso. Non è stato tuttavia trovato finora alcun elemento obbiettivo che possa avvalorare questa tesi. Ieri pomeriggio il dott. De Pamfilts, giudice istruttore, si è recato nuovamente nella cascina Bricco insieme al Sostituto Procuratore Girlando. Oggi, alla presenza del giudice istruttore, verrà eseguita l'autopsia del ca '.avere. Nando Pavia La vittima: Carolina Campario

Persone citate: Carolina Campario, Celestina Minetti, De Pamfilts, Dezza, Ernesto Camparlo, Morel, Panzone

Luoghi citati: Acqui, Cavatore, Ponzone