Il processo Moranino s'inizierà mercoledì in Assise a Firenze

Il processo Moranino s'inizierà mercoledì in Assise a Firenze Il processo Moranino s'inizierà mercoledì in Assise a Firenze L'accusa contro il parlamentare comunista attualmente rifugiato all'estero : omicidio aggravato di 7 persone e occultamento di cadaveri Firenze, 30 marzo.Mercoledì prossimo, in Corte d'Assise, avrà inizio il processo contro l'on. Francesco Moranino, comunista, attualmente rifugiato in Cecoslovacchia, per omicidio volontario aggravato di sette persone, fra cui due donne, e per l'occultamento dei cadaveri di queste ultime. La sede di Firenze è stata scelta dalla Cassazione, che il 30 novembre dello scorso anno aveva accolto un'istanza presentata dai difensori del Moranino, on. Terracini e Colla, tendente a far spostare il processo fuori dalla sua sede naturale, la Corte d'Assise di Novara, per legittima suspicione. Le accuse formulate contro il capo partigiano < Gemisto > Francesco Moranino, sono le seguenti: omicidio premeditato continuato per aver ordinato, nel paese di Portula, nel Biellesc, il 26 novembre 1944 come comandante della XII divisione Garibaldi, la fucilazione dei partigiani Strassera, Santucci, Francescone, Simone e Compasso e d'omicidio continuato premeditato ed aggravato perchè nel gennaio 1945 in territorio del comune di Fray, in frazione Flecchia, al fine di occultare 0 precedente delitto aveva ordinato la fucilazione di Maria Dau vedova Santucci e Maria Martinelli vedova Francescone. I cinque partigiani poi fucilati, agli ordini di Sandro I Dell'Acqua avevano cercato Idi espatriare in Svizzera per i mettersi a contatto con una missione alleata. In località Portula, furono fermati da quattro uomini armati. Mentre il capo riusciva a fuggire, gli altri cinque venivano uccisi con raffiche di mitra. Gli uccisori facevano parte della 9a Formazione partigiana comandata da Francesco Moranino, noto con il nome di battaglia < Gemisto >. Dopo due mesi, nel gennaio 1945, due individui si presentarono in casa dei partigiani Santucci e Francesconi, a Flecchia, ed intimarono alle loro mogli Maria Martinelli e Maria Dau di seguirli per avere notizie dei mariti scomparsi Giunti in prossimità del cimitero, le due donne furono uccise. Il guardiano del cimitero fu costretto a seppellire i cadaveri senza rivelare i particolari dell'uccisione. Terminate le ostilità, fu indicato come mandante della strage Francesco Moranino, che nel frattempo era ' stato eletto deputato e che si discolpò affermando che gli uccisi erano spie. Nel 1951 la Camera dette l'autorizzazione a procedere contro il parlamentare, ma questi, prima di essere raggiunto da un mandato di cattura, riparò oltre frontiera. Tornò poi in Italia dopo il 7 giugno 1953, essendo stato rieletto deputato, ed occorse una nuova autorizzazione per poter procedere contro di lui. I partigiani dipendenti dal Moranino, sono stati tutti scagionati da qualsiasi imputazione, in parte perchè non presero parte al fatto, e in parte perchè essi credevano in buona fede dì compiere atti di guerra. Al Moranino, invece, la sezione istruttoria della Corte d'Appello di Torino, che condusse a termine la prima fase del processo, ha ritenuto che non si possono accordare questi benefici perchè, come è detto testualmente nei fascicolo del rinvio a giudizio: «Il vero movente del Moranino, in mancanza di altri apprezzabili, appare da individuare nel proposito di impedire il sorgere e l'affermarsi nella zona del Blellese da lui controllata di unità partigiane di diverso colore politico ». Il processo è vivamente atteso per le testimonianze che la magistratura ha raccolto in questi anni.

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Firenze, Italia, Novara, Portula, Svizzera, Torino