Il torinese Conterno vince in volata il Giro ciclistico della Campania

Il torinese Conterno vince in volata il Giro ciclistico della Campania Una beila corsa disputata in una splendida giornata di sole Il torinese Conterno vince in volata il Giro ciclistico della Campania Cinque corridori hanno partecipato alla fase tinaie della prova sulla pista dell'Arenacela a Napoli - Secondo è Aslrua battuto d'un sodio, terzo Nencini, quarto Bartolozzi, quinto Coletto-Gli assi giunti con nove minuti di ritardo (Dal nostro Inviato speciale) Napoli, 29 marzo. Mica perchè Coppi non abbia partecipato alla corsa per i noti motivi, che anche s'egli stamattina si fosse aggiunto agli 87 partenti, questo Giro della Campania, non sarebbe riuscito diverso da quello ch'è stato, e che si compendia in questi due fatti: 1) l'evidente disinteresse degli Assi più famosi (e più pagati in anticipo dagli organizzatori) per l'andamento e la cattiva piega che ad un certo momento la corsa ha preso ai loro danni; S) la. lotta, fondamentalmente onesta e leale che in assenza dei < signori > si. sono data gli altri corridori. E' stato al termine di questa lotta alla quale gli Assi sono rimasti del tutto estranei, ed alla quale hanno preso parte attiva poco più d'una dozzina di corridori fra i molti ch'hanno preferito star a guardare, che Angelo Conterno ha tagliato primo il traguardo in volata davanti a quattro avversari, ch'erano i superstiti d'una fuga cominciata più di cento chilometri prima, e brillantemente sostenuta per tutta la seconda e più difficile parte del percorso. Immediatamente dietro il bravo torinese si sono piazzati Astrua — ad onor del quale si deve subito dire che sulla salita d'Agèrola ha compiuto U bell'exploit di cambiare una gomma e di ritornare in pochi minuti nella pattuglia di testa di cui faceva parte —, poi i due toscani Nencini e Bartolozzi e, infine, l'altro torinese Coletto. Ulteriori considerazioni di una certa- ualidità proprio non suggerisce la corsa, svoltasi in una bellissima giornata, cosi calda che ha concorso — col resto già noto — a smorzare le velleità d'una parte dei corridori, per la prima volta quest'anno gareggianti in tali condizioni. Come già le gare precedenti dell'inizio di stagione, essa era cominciata con una serie di attacchi e di riprese che, pur senza scavare grossi -scarti fra chi fuggiva e chi inseguiva, denotava un lodevole spirito combattivo. Al termine dei primi cento chilometri, sulla sommità della salita che da Dentecane porta alla Serra, i passaggi furono così registrati, dopo quelli di Fabbri e di Conterno che aprivano la marcia: a 5' Bàlviatto, a 7" Ockers, a 13" De Bruyne e Oaul, a B7" Nen Cini, Bartolozzi, Moser, Kubler, Bobe! ed altri, fino a Magni che passa con 45" di ritardo. Quelli che sono all'avanguardia, insistono nell'azione; i più risoluti sono Nencini e Mas socco che se ne vanno via da soli, mentre alle loro spalle si forma un gruppo d'una trentina di uomini. La volontà è fortissima, i corridori si rincorrono a pochi metri gli unt 1 dagli altri sulla strada a con tinui avallamenti. Ma, mentre prima di Avellino (km. 124) alcuni degli staccati insistono nei tentativi di disgregare i gruppo, ed infatti vi riescono, Magni, Bobet e soci pare non se ne preoccupino. Così avviene che lasciataci Avellino alle spalle, dieci corridori si trovano, da soli, ad inseguire 1 due fuggitivi — mentre i rimanenti rimarranno definitivamente tagliati fuori dalla lotta per tutta la giornata. Questi dicci sono: Clerici (che forerà e quasi subito'ritornerà), Filippi (che ci mette più tempo a salvarsi nelle stesse condizioni), Agostino Coletto, Conterno, Astrua, Zucconclli, Gapgero,. Favero, Bartolozzi e Serena — e a Salerno (chilometri 160) ci risulta che ha-nno portato a buon fine l'inseguimento. Difatti, sono in dodici quando iniziano la Riviera amalfitana con quasi 8 mOlgcRi minuti di vantaggio su Magni, Ockers, Bobet, eccetera, ha selezione sulla dura salita d'Agèrola, è via via fatale ai componenti dell' avanguardia guidata da Astrua prima della foratura che temporaneamente ne fermerà lo slancio, poi da Nencini, e infine da Conterno. Coletto cede per la fame, ma riuscirà a salvarsi, pur passando quinto sul culmine a 1' e 10" dal futuro vincitore, che precedeva Astrua di 2", e Bartolozzi e Nencini di 10". I cinque si riuniscono nella discesa su Gragnano, dove passano 50" prima di Filippi. 2' prima di Clerici, Zucconelli e Gaggero, 4' prima d'un manipolo in cui c'è Manie che ha avuto una b^lla ripresa dopo esser venuto via dal gruppone degli Assi. Poi infilano l'autostrada, percorrono senza più essere minacciati gli ultimi venti chilometri verso Napoli, ed entrano nella pista dell'Arenaccia. Alla campana, Coletto conduce davanti a Conterno, Astrua e i due toscani. All'entrata del rettilineo opposto, Bartolozzi scatta dall'ultima posizione, passa tutti ed entra, primo, nell'ultima curva. Ma Conterno è scattato a sua volta, lo raggiunge, lo supera, per vincere di pochissimo davanti ad Astrua che ha avuto un finish formidabile, ma tardivo. Vittorio Varale Ordine d'arrivo: 1) Angplo Con terno, che copre 1 246 km. del percorso in 7 ore 15'54" (media 33 km. e 957 metri) ; 2) Astrua. a un quarto di ruota; 3) Nencini; 4) Bartolozzi; 5) Coletto; 6) Filippi, a 3'20" dal primo; 7) Zucconelli, a 6'48"; 8) Manie; 9) Favero; 10) Clerici; 11) Martini; 12) Ciancola; 13) Serena; 14) Gaggero; 15) Zampini a 7'12"; 16) Fabbri; 17) Moser; 18) Rossello; 19) Magni, à'7'39"; 20) Bobet, Monti e altri con lo stesso tempo; 34) De Bruyne a 11'32"; 36) Kubler a 11'43"; 46) Gaui a 13'22". La volata all'Arenacela. Da sinistra: Astrua e Conterno (Tel.)

Luoghi citati: Agèrola, Avellino, Campania, Napoli, Salerno