Il sorridente Malenlkov ha concluso la visita alle centrali britanniche

Il sorridente Malenlkov ha concluso la visita alle centrali britanniche Il sorridente Malenlkov ha concluso la visita alle centrali britanniche L'ex Primo Ministro (che ha assistito ad una seduta della Camera dei Comuni) si è guadagnato molte simpatie II prossimo viaggio di Bulganin e Kruscev suscita invece molti malumori (Dal nostro corrispondente) Londra, 28 marzo. Il ministro sovietico delle centrali elettriche Malenkov ha trascorso il pomeriggio di oggi alla Camera dei Comuni e ha assistito — forse meditando alquanto sulle notizie giunte stamane da Mosca — proprio all'ora delle interrogazioni, durante la quale i rappresentanti del potere esecutivo rendono conto del loro operato — o di quel che non hanno fatto — ai rappresentanti eletti del popolo. Malenkov ha partecipato nel pomeriggio a una riunione del gruppo parlamentare laburista ed è infine rientrato all'Ambasciata sovietica. La sua visita in Gran Bretagna ha destato molta attenzione e indubbia simpatia. Fino all'ultimo Malenkov ha applicato la * diplomazia del sorriso >. Giungendo a Londra dalla Scozia, si è detto febee di tornare c nell'amichevole capitale di un paese amico >, quindi ha aggiunto che non dimenticherà mai gli incantevoli bim bi scozzesi. < E' per la felicità det nostri bambini, in fondo che noi tutti lavoriamo — ha detto. — E debbo pure dichiarare che, dovunque mi sono recato, ho sempre visto volti amichevoli e mi sono sentito circondato da persone ben dispost-: >. Ma il successo conseguito da Malenkov continua ad essere in buona parte neutralizzato dalla preparazione per la visita di Kruscev e Bulganin. Il generale Serov, comandante della polizia sovietica, è ripartito icrt per Mosca annunciando che in aprile sarebbe tornato von i suoi capi. Alcuni giornali britannici stamane non mancavano di far presente che la Gran Bretagna non ama avere ospiti di questa fatta e sarebbe assai più delica to far scortare i due uominidi stato, che vengono in visi-ta di amicizia, da qualcuno che non a '.sse le mani sporche di tante deportazioni ed epurazioni. Eden ha annunciato alla Camera dei Comuni nel pomeriggio d'oggi che Bulganin e Kruscev saranno accompagnati da H guardie del corpo. La opinione pubblica inglese è in generale ora convinta che l'invito formulato dal primo ministro durante la prima conferenza di Ginevra (un avvenimento che sembra ora già perdersi nella notte dei tempi passati) sia stato saggiamente formulato e mantenuto. Non mancano tuttavia anco- {IM111M1M111 i 111111 [ 11111 II 111MIM [ 111 Ili 1111 ra, ad intervalli regolari, le d'ehiaraziont di protesta. Qualche giorno fa il direttore del giornale umoristico Punch, un polemista che, come spesso accade agli umoristi, nutre idee politiche di estrema destra, ha organizzato a Manchester un comizio. Vi hanno partecipato duemila persone e il Paese ha manifestato un no- tevole disinteresse per l'inizia-'notevole eco ha poi ncevu-lo stamane la protesta del du-co di Norfolk alla Camera deiPori. Come massimo esponente dell'aristocrazia cattolica di Gran Bretagna, il Lord ha preso la parola per la prima volta nell'aula per affermare <con la massima energia possibile» l'opposizione dei cattolici alla visita in Gran Bretagna di Bulganin e Kruscev. Pur ammettendo l'utilità delle trattative in generale, egli ha dichiarato che dal punto di vista cattolico non ri può essere vera pace fino a che non vi sia < libertà di religione ». Quantunque il duca di Norfolk abbia lasciato la Camera dei Lords subito dopo avere terminato questo suo brevissimo intervento, la dichiarazione sulla « libertà di religione > ha provocato un energico Ì7itervento da parte di Lord Alexander of Killsborough, che appartiene invece all'opposizione laburista ad è presidente del Consiglio delle chiese protestanti del Regno Unito. Egli è entrato direttamente in polemica con il duca, asserendo che < quando si porta in campo l'argomento della difesa della libertà da parte dei cattolici, allora alcuni Lords vorrebbero sapere che cosa sta succedendo in Spagna, nella repubblica dell'Ecuador, in Columbia e i?i altri Paesi, dai \ouali S"'««°ono frequentemen\te rapporti di persecuzioni*. r. a.