La Bolognani quasi sviene per l'ansia in cabina ma riesce a superare il traguardo dei 5 milioni

La Bolognani quasi sviene per l'ansia in cabina ma riesce a superare il traguardo dei 5 milioni Raggiunto con un po' di fatica il premio finale di "Lascia o raddoppia,. La Bolognani quasi sviene per l'ansia in cabina ma riesce a superare il traguardo dei 5 milioni Solo l'ultimo dei tre quiz sul calcio non è stato sciolto con completezza, ma la bella di Pordenone ha dimostrato d'essere molto preparala -1 fiori della RAI e di Totò, e l'abbraccio delle compagne di scuola - Un'altra donna diventa "leader,, del gioco: Adele Gallotti (cinema), giunta alla domanda da 2 milioni e 560 mila - La signora Boggio tradita dall'abbacchio alla casalinga - Bocciati anche il vigile di Venezia e i due esordienti - Dopo il malore di giovedì scorso, lo studente di Pizzighettone si è ripresentato con il'papà, ma neppure lui ha superato il turno (Dal nostro inviato speciale) Milano, 28 marzo. Paola Bolognani era entrata nel teatro della Fiera decisa a resistere alla tentazione dell'oro. Tenace amminiatratrlce della propria fortuna la ragazza aveva' soppesato col bilancino per una settimana intera i prò e i contro. Tentare il raddoppio — queste le sue ultime conclusioni — sarebbe stato un r'schio troppo avventato: meglio fermarsi sull'orlo. Invece stasera, via via che la trasmissione proseguiva e dal palcoscenico rientravano fra le quinte facce lunghe e emareggiate di bocciati — prima il bidello vercellese Ma- rio Villa, che rispondeva in atletica, poi il documentarista romano Vincenzo Leonardo (jazz), poi il tremolante studente di Pizzighettone Giuliano Agosti (ciclismo), 11 vigile urbano Giovanni Scarpa e infine (ma quest'ultima a cuor co.-tento) la buongustaia torinese, signora Anna Maria Boggio — la bionda friulana senti risvegliarsi l'istinto battagliero. Un fattorino le portò un messaggio che arrivava da Roma: < -ino sognato la tua vittoria, raddoppia *, la esortava telegraucamente un ignoto ammiratore. Poi le giunse un altro telegramma, da chissà dove, ed altri ancora, ed infine, quando fu l'ora di presentarsi, la ragazza aveva in mano un bel mazzetto di fogli gialli che la esortavano tutti ad accettare l'ultima sfida con |le sfingi televisive. Paola ha vinto le estreme esitazioni: il suo orgoglio ha prevalso sulla nativa prudenza. Le è andata bene: ha superato gli ultimi tre ostacoli, ed è la prima concorrente femminile che guadagna il massi- mo traguardo: 5 milioni e 120 mila lire Paola è apparsa sui palcoscenico più pallida ed ansimante del solito, vestila d azzurro con ornamenti di pizzo bianco. Sorride, scorge in platea le sue dodici compagne di liceo che sono venute da Por- denone, e sono allineate sulle poltroncine di quinta fila, e laguardano con un sorriso di trepidazione. Mike, dopo una prima mezz'ora insolitamentebula, ha ritrovato la, sua for-ma: è prodigo di galanterie. Bongiorno — Buona sera, si- gnorina.f Riferendosi alla sche- dina di giovedì scorsoi Uun-que, questa settimana un sacco di gente ha giocato al Totocalcio e ha fatto soltanto sei. Bolognani — Spiacentissima, ma io avevo avvertito in precedenza. Bongiorno — Lo. sappiamo, stiamo scherzando. Ad ogni modo, la sufficienza l'abbiamo avuta. Bolognani — Di stretta misura. Bongiorno — L'essenziale è che lei abbia voti migliori in storia, in geografia, in greco e latino, a noi sappiamo che lei è molto brava. Bolognani — Anche in calcio, veramente... Bongiorno —Questa sera ci auguriamo di poterle'dare dieci. Come vanno le cose a Pordenone, signorina? Bolognani — Sinceramente devo ringraziare la mia città, che mi ha dimostrato tanta solidarietà, e tanta simpatia, ed anche tutti coloro che hanno voluto scrivermi. In questa settimana ho rtóevtrto oltre ventimila lettere. Bongiorno Ventimila lettere] Una cosa formidabile! Bolognani — Soprattutto devo dare un riconoscimento alla Toscana, che ha voluto offrirmi un appoggio veramente straordinario: lettere commoventi, parole commosse. Devo ringraziare tutti, davvero, perchè è stata una cosa che mi ha molto confortata e molto aiutata... Bongiorno — Questa sera abbiamo visto che è venuta in compagnia di parecchia gente, non sola come di consueto. Ci sono anche le sue compagne di scuola, se non sba-| glio. Dove sono? Bolognani ( indicandole j Eccole. Bongiorno — Tutte quelle laggiù? Quante belle ragazze! A Pordenone non si scherza. Signorina, senta, io questa sera devo farle anche un piccolo omaggio (applausi), un omaggio floreale che le devo fare a nome della R.A.I., a nome di noi di "Lascia o raddoppia ". Vorrei che il valletto le portasse qui questo mazzo di fiori. Noi, prima di farle la domanda, prima di chiederle se lascia o raddoppia... (Viene portata sul palcoscenico una meravigliosa corbeille di lillà bianchi tra fragorosi applausi). Bello, eh? Glie lo offriamo perchè lei è tanto simpatica e credo che questa sia l'ultima volta che la vediamo. Lascerà nn ricordo molto caro a noi tutti. Abbiamo ricevuto poi altri fiori da tutta Italia per lei: dovremmo infiorare tutto il palcoscenico. Abbiamo scelto uno di questi omaggi, che le viene da un famoso attore, il principe De Curtis, Totò, che è un suo grande ammiratore. (Fra gli applausi viene collocata vicino a quella della R.A.l. un'altra vistosa corbeille di rose bianche e rosse, gladioli e bocche di leone). Bolognani (commossa) — Sono sinceramente confusa Ringrazio tutti: la Televisione, il principe De Curtis... Davvero questo mi commuove. Bongiorno — L&i è sim- | patica, piace a tutti, e tutti le hanno voluto manifestare la loro simpatia. (Ai valletti) Adesso, per favore, portare via i fiori, perchè dobbiamo passare a quello che tutti si attendono in questo momento. (Una pausa) Lei, signorina, è liberissima di lasciare o di raddoppiare: i noi non vogliamo influenzarla, sappiamo che per una ragazza giovane due milioni e 560 mila lire sono una cifra formidabile. Abbiamo letto sui giornali che lei ha partecipato al nostro gioco perchè voleva acquistare un bell'abito da aposa; l'abito da sposa c'è, e ci sono anche i sol di per un bel viaggio di nozze, ] Quindi è Ubera di lasciare; an I che se lascerà l'applaudiremo I ugualmente, ! Bolognani {graziosa t ra1 decisa) — Per parte mia, forse I sarei stata incline a lasciare: per il fatto ohe questi due mi lloni e mezzo li ho tanto fatij cati e tanto duramente pagati. , , i Ma penso che darei una delusione a molti e molti cittadini italiani... (ha gli occhi lucidi di commozione e la, gente applaude) I nostri alpini dicono: c O la va o la spacca! >... Ed io rad doppio! cppelgclgpvprb5Bongiorno — Benissimo! Ora . i i O che sappiamo che lei raddoppia, signorina, vogliamo sapere se ha portato con sè un esperto. Andrà in cabina da sola come sempre, o in compagnia di uno specialista di calcio? Bolognani — Da sola. Bongiorno — Da sola? Allora lei è veramente una « leonessa >, perchè ha il coraggio anche di affrontare da sola l'ultima prova. Bolognani — Meglio non dividere la responsabiiità con altri, se perdo. Bongiorno — Mi auguro che alle domande che le faremo sappia rispondere, me lo auguro con tuttvr il cuore. Si accomodi in cabina, per favore. Edi Campagnoli — Auguri. Bongiorno — La cabina è un po' grande, come avrà notato, perchè è fatta per due persone. Si sentirà un po' sola 11 dentro, probabilmente. Mi sente? Bolognani (è pallida) — Si, bene, signor Bongiorno. Bongiorno — Si tenga il più vicino possibile al microfono, perchè voglio sentir bene le risposte. (Dopo wìa pausa). Allora, signore e signori, abbiamo Paola Bolognani che tenta per la cifra massima: 5 milioni 120 mila lh-e. Deve rispondere a tre domande, deve rispondere con esattezza a tutte tre. Per ogni domanda ha novanta secondi, un minuto e mezzo. Non risponda cor, precipitazione, signorina, ci pensi tutto il tempo che desidera; non guardi l'orologio: glie lo dirò io quando mancano pochi secondi allo scadere del tempo (apre la prima busta;. La prima domanda è la seguente: «L'Italia ha battuto una sola volta la Svezia; con quale punteggio e in quale anno? > Bolognani (sicura) — Esattamente il ' 1° luglio 1912 alle Olimpiadi di Stoccolma: ItaliaSvezia 1 a 0. Bongiorno —■ Bravissima signorina (applausi prolungati). Brava, signorina! (Poi). Eccoci ora alla seconda: Nell'ari no 1913 — tanti anni fa — nel l'anno 1913 la Nazionale ita liana schierò in due partite consecutive (Italia-Belgio 1-0, Austria-Italia 2-0) due centroavanti dallo stesso cognome, mal più ripresentati in seguito in Nazionale. Mi sa dire qual è il cognome comune ai due giocatori? » Desidera che ripeta la domanda? Bolognani — Sì, grazie, signor Bongiorno. (Bongiorno ripete la domanda e aggiunge): Bongiorno — In sostanza vogliamo sapere il cognome di questi due giocatori, cognome uguale per tutti e due. Nella cabina il cervello del la ragazza lavora vorticosamente come una macchina calcolatrice: si odono nomi, date, parole incomprensibili. Bolognani — ... dunque il centravanti di Italia-Belgio, (passa in rassegna mentalmente la squadra; poi, un po' incerta) ...Fresia? Bongiorno (con garbata esultanza) — La risposta è esatta, signorina, benissimo. Brava. (Applausi vivissimi). Bene, si gnorina. Per fortuna si è ricordata il nome del centro avanti di Italia-Belgio. Ce l'ha fatta. Bolognani — Me lo sono ricordato per questo motivo: perchè in Italia-Belgio la formazione includeva nove vercellesi, fuorché il centravanti, che era Fresia, e il terzino, che era Devecchi. Bongiorno — Allora, signorina, adesso stiamo bene attenti. La terza domanda è la seguente. Bisogna che risponda a questa se vuol vincere, ci siamo quasi. Ecco: « Il Bologna vinse consecutivamente i campionati 1935-36 e 1936-37: quali giocatori schierò il Bologna nella linea mediana in dette stagioni? >. Bolognani (subito) — Montesanto... Bongiorno — Un momento... (controlla nella sua cartella). Bolognani — Montesanto, rsddatqtlsdrmffhpddcmlai Andreolo, Corsi.. — ... Marchese — Ad ogni mo- Bongiorno — Bene, e l'altro? Quali giocatori schierò nella linea mediana in dette stagioni? Furono quattro a giocare: occorre che ci dica tutti e quattro i nomi. Guardi che questo quarto nome lei lo ha menzionato già una volta, se non sbaglio, se ben ricordo, mi sembra... Bolognani — Nel '36... il mediano destro era Maini... No, no... Bongiorno — Ancora uno, signorina. Bolognani no... Bongiorno do, senta, signorina.. Bolognani (intuendo che Bongiorno vuole aiutarla) — No, lio, bisogna che ci arrivi. Montesanto, Andreolo, Corsi, questa era la mediana titolare nel '36-'37. Almeno, nel Barlassina è così. E nel '35-'36 era sempre questa. Forse un giocatore di riserva... Ha giocato qualche volta Marchese... O forse Maini... Le dico tutta la formazione, se vuole... E' la platea, che a un certo punto non riesce a resìstere a questa lunga sevizia: « Ba sta! », si grida dal pubblico Succede così anche al circo equestre, quando l'acrobata penzola troppo pericolosamente nel vuoto. Mike si volge in torno, vede il notaio che na già in mano la mazzetta pei picchiare sul gong il segnalo della fine. Afferra la situazione e tagln nettamente ogni incertezza. Bongiorno — Guardi, signorina, la domanda diceva questo, però le' ha già risposto n domande così difficili che credo non sia necessario ci dica anche questo quarto nome. Bolognani — ... io le dico tutta la formazione, anche quella del '37... la formazione tipo, quella riportata nel Bar lassina, negli almanacchi. Le riserve non sono sempre le stosse negli almanacchi... Le dico tutta la forrmzione, ventidue nomi. Bongiorno — No, no, signorina. Vorrà dire che faremo metà per ciascuno se" dovremo pagate il premio. Guardi: quel nome era Donati. Bolognani — Sì, ma ha giocato pochissime partite!... Bongiorno —- Venga fuori signorina, venga (fra gli ap plausi l'accompagna al microfono). Signorina, ce l'abbiamo fatta. Sono» cinque milioni e 120 mila lire. Bolognani — Era un po' difflcildna la prova, questa volta Bongiorno — Non posso che farle i miei complimenti. Lei ha risposto con precisione soprattutto alla seconda doman da, che era molto difficile; credo, quindi, che questo premio se lo sia meritato. Del resto, credo che in Italia in questo momento tutti volessero che lei vincesse questo premio. Lo diamo volentieri ad una ragazza che ha dimostrato di essere veramente coraggiosa, di essere intelligente, e che ha tutto: la bellezza, l'intelligenza, e che sa farsi voler bene (applausi calorosissimi). La Bolognani ora si sta riprendendo. Il colore torna sulle sue guance, prima pallidissime. V'è stato anzi, alla seconda domanda, un momento in cui sembrava stesse per svenire. Abbraccia commossa la signorina Campagnoli. I fotografi si accalcano sotto il palcoscenico e reclamano a gran voce che Bongiorno baci la bella concorrente. Bongiorno cede alle insistenze e bacia delicatamente la Bolognani sulla tempia. Ad una ad una la sue compagne di scuola di Pordenone salgono sul palcoscenico ad abbracciare e baciare l'amica. Bongiorno — Come vedete, tutta la classe ha voluto venire qui per applaudire la compagna vincitrice. Il bacio ce lo siamo scambiato su richiesta dei signori fotografi, e precisiamo che a Porto d'Ischia non andremo: sono soltanto cose pubblicitarie. Antivederla, signorina, buona sera. Bolognani — Buona sera. ''Poi; Adesso però bisogna che lei mi permetta di ringraziare tutto il pubblico, aia quello presente in sala, sia quello del telespettatori, la Direzione della televisione, lei e la signorina Campagnoli e... beh, anche la stampa, via! (Applausi e strette di mano). Tra le quinte, Paola appare raggiante, ma quasi ancora incredula, i fotografi le sono intorno. Ecco arriva sua madre. Ed è questo l'abbraccio più commosso della serata: senza parole, con molti sospironi, come quando ritorna il sereno dopo tanti incubi e tanta paura. Paola ha terminato la sera ta con le compagne di scuola: |. la terza liceo di Pordenone ha posato in un ritrovo notturno per gli operatori del cinema. Domani la fortunata ragazza partirà per Firenze; per Pasqua sarà ad Ischia, invitata dal sindaco e da un comitato di festeggiamenti appositamente costituito. Ma prima di lasciare Milano si recherà alla Rai-tv, a ritirare i faticati gettoni d'oro. La sfilata dei concorrenti è stata aperta dal bidello Mario Villa, vercellese, che, buon podista negli anni verdi, è ora diventato un piccolo scrigno di conoscenze atletiche. Mike Bongiorno, che in questa materia si sente insolitamente forte, lo interroga con la sicurezza di un docente in cattedra. Bongiorno — Qual è l'atleta che ha vinto tre gare nelle ultime Olimpiadi del 1952 a Helsinki? Villa — Zatopek. Bongiorno — Un atleta americano di cognome italiano ha vinto i 100 metri alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Mi sa dire di chi si tratta? Villa — Remigino. Mario Villa, che aveva affronIxio con disinvolta franchezza la prova, ha poi via via smarrito la sicurezza. E Mike lo congeda alla 4" domanda, poiché il candidato non conosce l'esatto tempo con cui Filiput ha stabilito il primato mondiale nelle 440 yardc. Più preparato appare il se- i o è o e i o n e j ! J a . . condo concorrente, esperto in jazz: il giovane cineoperatore Vincenzo Leonardo. Alla settima domanda però anche il forte Leonardo piega sotto la sferza del vento maligno che soffia stasera sul palcoscenico per gli esordienti. Viene fatto girare un disco. Il concorrente deve dire o 11 titolo del brano oppure il nome del clarinettista. Perplessità angosciose davanti al giradischi. Il bravo Leonardo si dichiara vinto. Gli rimarrà il gettone-ricordo. Acclamatissima è la riapparizione di Giuliano Agosti, lo studente di Pizzighettone, che riprende dopo il malessere di giovedì il primo turno della gara sul punto dove l'interruppe: a quota ventimila lire. Per fargli coraggio entra in scena anche suo padre, un solido e sorridente papà che guarda il figlio con soddisfatto orgoglio quando scioglie gli enigmi ciclistici che Mike gli propone; con indulgente apprensione quando il ragazzo si mostra incerto ed infine cade. A quota 160.000 lire Mike chiede infatti all'Agosti chi fu il primo corridore italiano che vinse una tappa del Tour: la vinse Azzini, ma 11 gong del notaio chiude la partita prima che Giuliano abbia ripescato questo nome dal tumultuoso magazzino delle sue conoscenze velocipedistiche. E' ora la volta della signora Anna Maria Boggio, acclamata, sorridente regina dei buoni manicaretti. In cabina di vetro per la domanda da 640.000 lire, si sente chiedere da Mike quali ingredienti occorrono per preparare la salsa dell'abbacchio alla casalinga La brava signora apre uno dopo l'altro molti barattoli della sua dispensa, ma inutilmente. Bongiorno — Ci pensi bene, signora, ha un minuto e mezzo di tempo a partire da questo istante. Mi deve enumerare tutti gli ingredienti. Boggio — Burro... Bongiorno — Burro, sì. Boggio — Farina. Bongiorno — Farina, bene.Boggio — Cipolla. Bongiorno — Lei ci mette anche la cipolla? Boggio — Ma, normalmente non fa mai male. Bongiorno — Però, mi deve dire gl'ingredienti che sono alla base. Per adesso burro e farina ci siamo. Mi dica glaltri. Boggio — Del brodo. Bongiorno — Brodo, sì; ibrodo non è necessario, però qualcuno lo mette. Boggio — Sale e pepe. Bongiorno — Sale e pepe. Bene. Però mancano ancora altre tre cose. Boggio — Prezzemolo. Bongiorno — Vera-mente iprezzemolo qui non è elencato, però lei è una specialistaforse mette anche del prezzemolo, nessuno glielo impedisteSta quasi per uscire dalla collaborazione tra la concorrente e il presentatore un decoroso piatto d'abbacchio, degno di un pranzo pasquale, quando il notaio Livreri con la sua fatale mazza scandisce la fine della ! prova. La signora non appare 'affatto sgomenta: tra le quinjte l'accoglie l'abbraccio della 1 figlia Silvana, gaia e sorridenI te come nulla fosse accaduto« Ci rifaremo in famiglia con qualche ghiottoneria di nostra invenzione >, si consolano Anna Maria e Silvana Boggio. Il vento traverso che spira stasera cessa quando appare l'amatore del teatro drivista, Giuseppe Benelli, milanese, anche lui per la prima volta in cabina di vetro (64mila lire), che risponde su unrivista intitolata « El Pepin » e e i l ò e l , e o n a i a 0 altraguardo. », I interpretata da Nuto Navarrini nel 1951 e dedicata nientemeno, che al cinquantenario della morte di Giuseppe Verdi. E ancora una prova fortunata: è di scena la svagatissima dottoressa milanese Adele Gallotti, che si cimenta in cinema a quota 1.280.000 lire. Gallotti — Sono uscita senza soprabito... Bongiorno — Ha dimenticato il soprabito a casa? Gallotti — Mi sono ritrovata con un freddolino addosso... Bongiorno — Due settimane fa ha perso il suo impiego, la scorsa settimana il ildanzato, questa settimana ha perso il soprabito... Gallotti — No, non l'ho perso, l'ho lasciato a casa. Credevo fossimo già in aprile... Bongiorno — I casi sono due: o lei continua a ripassare sempre la materia, o lei è innamorata. Gallotti — Ma... preferisco non rispondere. Bongiorno — Preferisce non rispondere? E che cos'è questo fiorellino? Gallotti — Questo? Si tratta di una lettera molto carina, molto ben scritta, di un ammiratore che mi ha detto di mettere un fiorellino. L'ho scelta fra le tante che mi hanno scritto... Se mettevo il fiorellino osava scrivermi ancora. Delicato no? Bongiorno — Questo allora è un segnale per quel signore? Gallotti — Vuol dire che non mi disturba e che mi può scrivere ancora... Bongiorno — Gli ha permesso di scriverle altre lettere... Galloni — Si, perchè mi è piaciuta quella lettera: non era come le altre. Bongiorno — Lei è veramente onesta e sincera, signorina, brava. Allora vogliamo passare adesso al nostro gioco? Gallotti — Scelga lei. L'altra volta mi ha portato fortuna. Bongiorno (soppesando le buste) — Vediamo, una leggej ra... Mike apre la busta e si appresta a leggere. Bongiorno — Allora signo, rina, la domanda da 1.280.000 I lire è la seguente. < Da quale • regista è stato diretto nel 1940 ! il film < Addio giovinezza > ! tratto dalla commedia di Camàsio e Oxilia e quali sono 1 nomi degli attori che interpretavano i ruoli di Mario e Dorina?! Ha capito la domanda? Gallotti — Sì. Poggioli, Rimoldi... Bongiorno — Un momento, Adriano Rimoldi... Gallotti — Adriano Rimoldi e Maria Denis. C'erano anche Campanini e la Calamai... Bongiorno — Benissimo! La signorina esce di cabina tutta giuliva e commossa. A passo gagliardo ecco ora il vigile urbano di Venezia Giovanni Scarpa, sul quale la emozione del rìschio alla vertiginosa altezza del milione c 280 mila 're disegna la maschera penosa della sofferenza. Entrato in cabina, al vigile vien posto il quesito: Bongiorno — «Nel 138 a. C. un re asiatico lasciò per testamento il suo regno al popolo romano. Chi era il sovrano e quale il regno? ». Lei ha 90 secondi di tempo per rispondere. Scarpa (dopo averci pensato un po') — Il re di Pergamo? Bongiorno — Era il re di Pergamo, perchè era il regno di Pergamo. Esatto. Però mi |deve dire il nome. Chi era, coirne si chiamava? Il regno e esatto. Regno di Pergamo, era Il re di Pergamo. Ma adesso mi dica il nome. Ci pensi, forza, ci siamo già! Scarpa pensa, guarda l'orologio, ma purtroppo non sa rispondere. Il re di Pergamo (Attalo III) ha detronizzato seccamente il bravo vigile urbano. Tra le quinte, Giovanni Scarpa si batteva sconsolati pugni sulla fronte: «Attalo, Attalo », ripeteva con amarezza, « perchè non m'è venuto in mente questo nome?». E' un re che i ragazzi di ginnasio ritrovano talvolta in qualche esercitazione latina. Ma il vigile urbano, che non ha obblighi umanistici, avrebbe forse potuto meritare anche lui, questa sera, un'amichevole spintarella verso il Gigi Ghirotti Omaggi floreali per la studentessa Paola Bolognani prima della prova finale (Telefoto) l'bi La torinese Boggio (Telefoto) Paola brinda con le compagne dopo la vittoria (Telefoto) Adele Gallottl, « leader » gioco (Telefoto)