Piccioni stamane in Tribunale sotto l'accusa di diffamazione

Piccioni stamane in Tribunale sotto l'accusa di diffamazione Piccioni stamane in Tribunale sotto l'accusa di diffamazione E' stato querelato dal pubblicista Torresin che affermò di aver udito la telefonata di Alida Valli - La parte lesa è imputata di falso e truffa Verona, 22 marzo. Piero Piccioni è chiamato a comparire domani mattina davanti al Tribunale sotto l'accusa ■ di diffamazione a mezzo stampa. Al suo fianco, sul banco degli imputati, si troverà anche Renzo Segala già condirettore del settimanale Epoca. Il querelante è quel pubblicista Augusto Torresin, di 36 anni, 11 quale si procurò una notevole pubblicità al tempo del caso Montesi, affermando di aver ascoltato a Venezia una comunicazione telefonica privata fra Alida Valli e Piero Piccioni. L'attrice in quell'occasione avrebbe detto al giovane musicista: <Ma in che guai ti se: cacciato con quella ragazza? >. Piero Piccioni in un'intervista concessa aL, settimanale Epoca, che si stampa a Verona, reagì, nell'ottobre 1954, alle affermazioni del Torresin. Sostenne ohe questi aveva mentito a scopo di lucro. Aggiunse che, ammessa per co- modità di discussione quella telefonata, il gesto compiuto dal pubblicista nell'ascoltare una conversazione fra due privati indicava un animo non certo di gentiluomo. Il Torresin credette di ravvisare nella replica di Piccioni gli estremi della diffamazione e presentò querela contro il musicista e quindi contro il responsabile della rivista. Il processo si doveva già discutere nei mesi scorsi, ma fu sempre rinviato, perchè il Torresin nel frattempo era stato arrestato sotto l'accusa di truffa e di falso in documenti. Ora egli si trova in libertà provvisoria. E' probabile però che anche domani la causa venga rinviata, essendo il Torresin irreperibile. Augusto Torresin imputato davanti al pretore di Torino Il Torresin deve comparire questa mattina davanti al Pre tore di Torino, dott. Rossi, perchè ritenuto responsabile di aver falsificato una ricetta medica allo scopo di procurarsi degli stupefacenti. L'episodio che diede origine a questo prò cedimento giudiziario risale al l'inverno dello scorso anno, epoca in cui il pubblicista veneto era di passaggio a Torino. Verso la mezzanotte del 23 gennaio egli si recava nella farmacia Muratore di via Garibaldi e porgeva al dott. Bruno Brucco una ricetta con la quale la dottoressa Marcella Lan ge prescriveva tre scatole di « dolantin ». Il farmacista, insospettito dalla quantità eccessiva del prodotto richiesto, accampando il pretesto di esserne momentaneamente sprovvisto, conse gnò al Torresin soltanto una scatola e trattenne la ricetta, invitando il cliente a ritornare il giorno seguente. Subito dopo il dott. Brucco si metteva in contatto telefonico con la dottoressa Lange che gli spiegava come fosse stata chiamata dal Torresin per una visita urgente. II pubblicista appariva in uno stato di grave eccitazione e la dottoressa gli aveva prescritto della « medonina » un farmaco privo di sostanze stupefacenti. II Torresin venne arrestato e cor 'issò la sua colpa. Con la scolorina aveva cancellato il nome della specialità ordì nata dalla Lange, sostituendolo con quello del « dolantin »

Luoghi citati: Torino, Venezia, Verona