II ritorno anima alle gare scena del di Fausto Coppi nostro ciclismo

II ritorno anima alle gare scena del di Fausto Coppi nostro ciclismo Domenica nel Giro della Calabria prima prova del campionato ciclistico II ritorno anima alle gare scena del di Fausto Coppi nostro ciclismo E' il momento degli anziani: lunedì Magni ha disputato una ottima Sanremo, ora è il campionissimo che rientra in campo dopo la malattia - Per i giovani, situazione critica La Milano-Sanremo di lunedi è servita di brusco richiamo alla realtà: dello giovani leve del nostro ciclismo nessun atleta nuovo ha avuto il coraggio e la forza di balzar prepotente nella lotta tremenda che s'andava accendendo sotto l'infuriare d'uno spaventoso maltempo. Pioggia scrosciante, come un temporale d'estate, vento, bufera hanno imposto l'alt ai nostri giovani! solo Boni, il toscanino della Nivea-Fuchs, ha fatto una apparizione, del resto piuttosto fugace, al comando della gara; per gli altri, grigio, in una giornata grigia, è toccato a Magni, atleta irriducibile della « vecchia guardia >, tener alto l'onore del ciclismo italiano. Inutile stare a discutere se Fiorenzo abbia sbagliato l'attimo del suo attacco, inutile spaccare in quattro un cappello per consolarsi mormorando che, se fosse partito prima, avrebbe raggiunto De Bruyne, battendolo poi in volata; quello che conta, piuttosto, è che proprio lui, l'excampione d'Italia, sia riuscito a trovare la grinta per lanciarsi alla controffensiva, mentre gli altri nostri corridori, le mezze figure così come le < eterne grandi speranze » si siano visti costretti ad innalzare la bandiera bianca della resa. Si sostiene, e con una certa ragione, che la stagione è lunga e che essere in forma alla Sanremo può voler dire sparare in fretta e furia le cartucce a disposizione; ma si può controbattere con facilità che De Bruyne ha vinto il giorno di San Giuseppe, dopo essere finito secondo lo scorso anno nell'autunnale Giro di Lombardia; si sostiene che il 1956 ha avuto un pazzo inverno, tale da bloccare, sotto la coltre pesante di nevicate di eccezione, ogni possibilità di allenamento; mo il solito De Bruyne arriva a rompere le uova nel paniere delle giustificazioni, è belga, e non è che in Belgio la primavera sia abituata a sorridere con il tepore del sole a gennaio ed a febbraio. Le scuse, insomma, ci sono, ma valgono quel che valgono, servono a riempire il tempo delle eterne discussioni infarcite di « se » e di < ma >, discussioni utilissime a far da trait d'union tra una corsa e l'altra, in questo caso dalla Milano-Sanremo al Giro della provincia di Reggio Calabria, che domenica prossima chiama a raccolta i nostri ciclisti per la prima prova del campionato italiano. Tutti i battuti della c classicissima d'apertura >, da Magni sconfitto con pieno onore a quanti sono rimasti semplicemente con le pive nel sacco, tutti i battuti ed un grande nome in più, Fausto Coppi che coglie l'occasione per il suo esordio 1956, dopo la parentesi imposta dalla convalescenza al tifo. La domanda viene spontanea sulle labbra: se il campionissimo fosse stato i?i grado di allinearsi al via della Sanremo, De Bruyne avrebbe avuto cosi aperta la strada verso il trionfo t La risposta non c'è, ognuno se la può dare a modo suo, condita dalle simpatie o dalle antipatie personali. Certo è che il Giro di Calabria capita veramente al momento giusto, non tanto per rinverdire una polemica d'attualità, se valgono cioè più i giovani dei vecchi, quanto per dimostrare se le doti di recupero di Fausto, sono tali da far gridare ancora una volta al miracolo. La corsa è lunga £74 chilometri, il tifo è malattia seria che fiacca il fisico, Coppi non è costruito di ferro, e così i giovani — ecco che ritornano alla ribalta — dopo la figuraccia della Sanremo vorranno dimostrare che qualcosa ancora sanno fare, chi per classe pura, chi per volontà- e coraggio. Alla prima gara di rilievo non solo sono stati sonoramente battuti dagli stranieri, ma anche uno dei < vecchi > li ha umiliati, dando una semplice e pratica lezione di quel che significa saper soffrire in bicicletta. A questo « vecchio >, ora, si aggiunge un altro anziano, addirittura Coppi, il confronto è invitante: se i giovani le buscano un'altra volta, perdono la faccia, se riescono ad invertire le parti, salvano la barca. E Coppi t E Coppi, che cosa dicet II campionissimo, raggiunto ieri per telefono, non era molto soddisfatto, pioggia, neve, freddo lo hanno costretto ad interrompere ancora una volta U ritmo della preparazione. <Io me ne sto a casa, altro che storie. O meglio no, in Calabria ci vado, ma francamente non so se riuscirò a finire la gara. Una cosa è andare piano piano in bicicletta quando ci si allena, un'altra è pestare sui pedali nel fervore della corsa >. — E la Sanremo, hai visto che tempo da cani? — Ma no, da dieci anni aspettavo una giornata del genere. Senza tifo, sarei stato in forma e chissà... Pioggia, gelo, eh, ci vuol classe a vincere simili competizioni! — Magni: che ne dicit — Un'iniezione di ottimismo. Noi vecchi... La solita polemica, appuntamento a Reggio Calabria per un'altra puntata. Forse la presenza di Coppi, anche se il campionissimo sarà ancora lontano dalle condizioni migliori, servirà di molla per spronare l'orgoglio dei giovani rimasti nell'ombra della mediocrità sulle strado della Milano-Sanremo. Gigi Boccacini