Il premio Bagutta 1955 assegnato a Giuseppe Lanza

Il premio Bagutta 1955 assegnato a Giuseppe Lanza Il premio Bagutta 1955 assegnato a Giuseppe Lanza Alfonso Gatto è il vincitore del Bayuttu 1954 Milano, 21 marzo. Stasera, nella vecchia osteria toscana del sòr Pepori, sono stati assegnati i Premi Bagutta, Le assegnazioni sono state doppie, vale a dire valevoli per il 1954 e per il 1955. I vincitori sono: Alfonso Gatto iBagutta 1954, lire 200 mila), per il volume di versi <La forza degli occhi», editore Mondadori; Giuseppe Lanza (Bagutta 1955, lire 200 mila) per il libro di novelle < Rosso sul lago», editore Cappelli; Marcella Olschki (Bagutta Opera Prima 1954, lire 100 mila) per «Terza liceo 1939», editrice Avanti; Max David (Bagutta Opera Prima 1955, lire 100 mila) per il libro < Volapié », Editrice Libraria Italiana; e Cesco Tomaselli (lire 100 mila) per un articolo di elogio della pastasciutta La giuria, riunita al tavolo maggiore della vecchia saletta le cui pareti, come 30 anni fa, sono sempre costellate dei saggi pittorici dei vecchi artisti fondatori del famoso cenacolo, da Fortunato Rosti a Ottavio Steifenini, a Marchi, a Novello eccetera, ha, come è nelle tradizioni del Premio, iniziato a metà cena la discussione conclusiva sulla ristrettissima rosa dei candidati. L'ultima votazione, che ha trovato finalmente concordi Suzzati e Titta Rosa sulla designazione, ha così segnalato 1 vincitori e Orio Verganl ne ha comunicato al microfono i nomi, accolti da fragorosi applausi. Lanza era stato « stanato > da Titta Rosa In un teatro cittadino e Gatto veniva sorpreso da Buzzati in una trattoria di via della Spiga. I due scrittori si sono presentati, timidi come collegiali, ai loro giudici per ricevere 11 premio. Lanza ha dichiarato che sua intenzione sarebbe stata quella di pronunciare un discorso, e invece ha candidamente confessato di non riuscire ad andare oltre tale intenzione: perciò... < concludo dicendo grazie a tutti quanti ». Gatto non è riuscito a profferir parola; sorpreso dai fotografi, stava addirittura fuggendo senza prendere la busta che Vergani gli porgeva con dentro il denaro del premio, per sottrarsi ai lampi di magnesio.

Luoghi citati: Milano, Novello