Spezzato il cerchio della solitudine gli orfani hanno trovato un affetto

Spezzato il cerchio della solitudine gli orfani hanno trovato un affetto Molta posta ogni giorno por I mutilati»! Spezzato il cerchio della solitudine gli orfani hanno trovato un affetto I 70 ragazzi rispondono a tutte le lettere e si dividono i doni in denaro che serviranno a rendere più bella ed allegra la prossima Pasqua Occhi brillanti, luminosi, felici. Cosi abbiamo rivisto ieri i mutilatini dell'Istituto di S. Maria dei Colli, dove in questi giorni dalle lacrime di un ragazzo infelice è nata un po' di gioia per tutti. Quindici giorni fa « La Stampa > aveva scritto di uno dei 70 mutilatini orfani tra i 320 che sono ospiti del collegio, sorpreso a piangere perchè non riceveva mai posta. Da allora una gara gentile si è accesa tra i lettori e centinaia di lettere hanno spezzato il cerchio della solitudine intorno a 70 ragazzi, quelli che ogni giorno, mentre 1 compagni più fortunati leggevano le lettere da casa, piegavano il capo sui libri, in una sconsolata attesa. Adesso l'ora della posta è la più lieta. - La speranza non è mai delusa: anche ieri 67 lettere sono arrivate nella grande casa della collina. Ad uno ad uno, 'i ragazzi hanno risposto agli sconosciuti amici. Hanno preferito le mamme, con i coetanei sono entrati subito in confidenza e nessuna delle nonne è stata dimenticata «Cara mamma, cara mamma»: è una invocazione commossa, ripetuta ogni riga. Il vuoto scavato dalla morte ha lasciato In questi ragazzi un desiderio infinito del] bene troppo presto perduto. Mol ti scrivono con la sinistra, ma le penne corrono ugualmente veloci sui fogli. Si presentano: nome, cognome e le mutilazioni subite. Come un biglietto di visita. E chiedono : « vieni a trovarmi ». E dicono: « ti verrò a trovare ». Fili invisibili e tenaci di un'affettuosa comprensione. < Adesso si avvicina Pasqua », dice Fausto, « la signora Vittoria «erra sicuramente a trovarmi. Me l'ha già scritto, ecco qua ». E tira fuori di tasca una lettera riletta cento volte. « A me — dice Guido con aria d'importanza — scrivono i fratelli Lupi; quelli di Giandùia ». Angelo, un ragazzone di Avellino, con gli occhi azzurri sotto la selva dei capelli biondi, ha 19 anni. Suo padre è bracciante e ha dei figli piccini. Ha scritto alla madre adottiva : « noi mutilati siamo poco amati », ma spalanca gli occhi e dice fiducioso : « adesso mi aiuteranno a trovare un lavoro » E racconta che quando gli è capitata la disgrazia gli avevano già fatto una fotografia con l'abito bianco e la cassa e- tutto e per sino il vescovo che gli dava' l'olio santo, Giuseppe, di Brindisi, un bel viso antico, ha risposto alla III elementare di Vercelli; Tommaso, di Cassino, s'è tenuta come corrispondente una nonnina tanto vecchia che non ha più nessuno al mondo; Vittorio oggi ha ricevuto la visita della «madrina» Guido scrive: «speriamo che le fragole maturino presto, così vieni a portarmele. Mi vedrai che ho un braccio solo ma ti abbraccerò lo stesso ». Piccole felicità spuntate dalle lacrime. Con le lettere sono arrivati anche dei soldi per i ragazzi. Li hanno messi tutti insieme e se li sono divisi : si compreranno qualcosa per la Pasqua, magari un paio di scarpe, o una sciar pa. o un uovo di cioccolata Stamane alle 11 aspettano tutta la squadra della Juventus, nel prossimi giorni salirà quassù Messina, il campiere, e porterà due biciclette in regalo. La gioia è negli occhi di questi ragazzi che hanno trovato un affetto, che pos sono pensare a qualcuno vicino, da raggiungere con una telerò nata. L'ora più bella: gli orfani attendono le lettere dagli amici

Persone citate: Lupi

Luoghi citati: Avellino, Brindisi, Cassino, Messina, Vercelli