Per due giorni disordini in Georgia contro la condanna dello stalinismo di Gino Tomajuoli

Per due giorni disordini in Georgia contro la condanna dello stalinismo le informazioni dall'URSS giudicate attendibili dal Dipartimento di Stato Per due giorni disordini in Georgia contro la condanna dello stalinismo La (erra uatale del dittatore si ribella alle nuove direttive del partito - Dimostrazioni, morti e feriti nella città di Tiflis Radio Mosca annuncia processi contro i "disturbatori dell'ordine,, e l'invio di quindicimila propagandisti nella piccola Repubblica georgiana - Diplomatici americani confermano l'esattezza delle affermazioni di Kruscev nel suo discorso segreto (Dal vostro corrispondente) Washington, 17 marzo. Ve notizie di agitazioni popolari in molto grandi città russe e di tentativi di insurrezione avvenuti a Tiflis, in Georgia, contro il Governo centrale sono state confermate stamane da fonti ufficiali americane sulla base di un rapporto ricevuto nella notte dall'ambasciatore a Mosca, Bohlen. Sebbene le autorità non abbiano rivelato il contenuto del rapporto, il fatto che esse attribuiscano oggi « grande probabilità » alle scarse notizie di agitazioni popolari, che Mitrano attraverso i ben guardati confini sovietici, ha diffuso la convinzione che una crisi interna di sensibili proporzioni sia attualmente in corso nel- ru.R.s.s. L'informazione più grave sull'attuale situazione russa è quella dei aeri disordini che sarebbero scoppiati a Tiflis il 5 ed il 9 marzo come se'gno di protesta contro la denuncia fatta da Kruscev dèi regime di terrore e di barbarie di, Stalin, che era un georgiano. Queste notizie non sono ufficiali, ma il Dipartimento di Stato fa notare che proprio il 7 marzo il presidente danese Hansen, in viaggio nell'Unione Sovietica, doveva arrivare a Tiflis da Kiev, e invece venne ferma¬ to all'aeroporto di quest'ultima città. In serata gli si disse che a causa dell'oscurità e del maltempo, la partenza per Tiflis era rinviata all'indomani; l'indomani il .suo aereo venne dirottato a Stalingrado e la visita in Georgia annullata « a causa del perdurante maltempo >. L'incidente passò allora inosservato, perchè non gli si attribuì nessun speciale significato, ma venne capito quando cominciarono a trapelare le voci di diffuso malcontento in tutta la Georgia contro gli attacchi lanciati da Kruscev al dittatore scomparso. Altro elemento che può aver contribuito al malumore popolare (e, secondo alcune fonti jugoslave, ad alcuni non gravi ma significativi disordini avvenuti fra il 5 ed il 6 marzo) fu il fatto che nessun giornale sovietico commemorò quest'anno il terzo anniversario della morte di Stalin. Il fatto è che le autorità centrali, forse per attenuare il malcontento dei comunisti georgiani, permisero che il 9 marzo l'organo del partito comunista della Georgia Zarla Vostoka (cL'aurora dell'Oriente^ pubblicasse una grande fotografìa di Stalin del 1922. Ma si dubita al Dipartimento di Stato che gli organi centrali avessero permesso anche la pubblicazione dell'editoria¬ q a o e , i o e i o i . e . o a e , o le che accompagnava l'omaggio fotografico, nel quale esaltando Stalin e chiamandolo « il maggiore discepolo di Lenin », sì sfidavano esplicitamente le nuove direttive antistaliniane del Cremlino. L'articolo — fatto ancor più notevole — inyitava inoltre la popolazione georgiana a grandi manifestazioni in onore di Stalin, e ciò costituì probabilmente la scintilla per il divampare di disordini, assai più seri e diffusi dei precedenti. La polizia e le stesse Forze armate furono iricaricate di sopprimere con la forza le riunioni popolari, ma la folla non si sarebbe fatta intimorire ed avrebbe reagito. I conflitti si sarebbero estesi anche ad altri centri georgiani, perchè risulta che le frontiere con la Turchia vennero rinforzate. Secondo le informazioni più attendibili, non soltanto i vecchi comunisti dei tempi di Stalin, ma anche gli studenti ed I giovanissimi avrebbero partecipato alle manifestazioni di Tiflis; universitari e studenti medi sono sfilati per le strade con grandi ritratti di Stalin e con scritte inneggianti al dittatore scomparso. Nei conflitti con la forza pubblica, forse nove persone avrebbero trovato la morte, mentre i feriti sono definiti < numerosi ». I dimostranti avrebbero distrutto o tolto dagli edifici pubblici e dalle vetrine i ritratti di Bui ganin e soprattutto di Kru scev; infine essi sarebbero riu sciti ad occupare la sede del partito, l'ufficio fotografico e la redazione di un giornale, venendone sloggiati solo dall'intervento dell'Armata Rossa. Un'altra conferma che i disordini ci sono stati, e molto seri, è stata fornita stasera dalla Tass, ripresa da Radio Mosca: l'agenzia ufficiale russa informa che Kruscev ha mandato in Georgia, una fra le piccole repubbliche federate dell'URSS, ben quindicimila propagandisti dei partito, con il compito dì spiegare la nuova politica. Con ogni probabilità la rivolta georgiana è stata a quest'ora soffocata, perchè stamane la radio sovietica ha diffuso un editoriale, dell'organo del partito comunista georgiano, nel quale (certo su ordine di Mosca) si afferma che « 1 tribunali dovranno essere riempiti con tutti I traditori, provocatori e teppisti >, che hanno turbato l'ordine pubblico e che dovranno essere esemplarmente puniti tutti coloro che vogliono violare i diritti dei cittadini sovietici. Le reazioni americane a questi avvenimenti sono cautissime. Anche supponendo che i disordini fra elementi prò ed antistaliniani continuino, si dubita che essi possano essere interpretati come un segnale di rivolta generale contro l'attuale direzione dello Stato e del Partito. Ma, in ogni caso, è ritenuto molto probabile che ripercussioni assai serie si faranno sentire all'interno della Russia, se non altro perchè il « comitato direttivo » che oggi governa la Russia dovrà procedere ad una altra serie di epurazioni. Si ritiene infatti, negli ambienti diplomatici americani, che nella sua denuncia del 18 febbraio, contro Stalin ed i sscrdztsrrnsgdtcmds suoi metodi Kruscev si sia spinto cosi innanzi, solo perchè era già stato deciso di sbarazzarsi di tutti i sostenitori del vecchio regime personale dittatoriale. Le sue dichiarazioni, si fa rilevare, furono fatte solo davanti ai delegati russi, dopo che gli ospiti stranieri erano stati fatti allontanare: ciò indicherebbe l'intenzione, da parte di Kruscev, di sondare la reazione degli organi periferici del partito e di individuare subito gli eventuali centri di resistenza Sebbene gli esperti ameri-icani di questioni sovietiche mettano questa sera in guardia contro le versioni troppo sensazionali delle rivelazioni fatte da Kruscev nella seduta segreta, si sottolinea che tutti i fatti che si conoscevano finora sulla natura di Stalin e del suo regime di terrore, concordano in sostanza con le denunce del segretario del partito. Non soltanto la prima versione apparsa ieri del « j'accuse » di Kruscev viene oggi confermata addirittura dai primi dispacci diretti dall'URSS, ma essa trova conferma pure nell'esame degli ultimi anni di Stalin. Ad esempio, l'im- provvisa sostituzione di Mo- lotov con Viscinsky al dicastero degli Esteri non può venir spiegata se non con l'ipotesi che Stalin volesse sbaraz- zarsi davvero del suo ministro; e così voleva certo liquidare 11 maresciallo Voroscllov, quando lo escluse persino dal lavori del Politburo. giudicandolo «una spia inglese». Fra le molte prove del ragno di terrore instaurato da Stalin e rivelate da Kruscev per giustificare l'attuale politica antistaliniana, particolare credito viene attribuito a! fatto che 11 carattere tenebrrso e sospettoso e crudele di Stalin assunse le forme di vera e propria psicopatia dopo la guerra. I diplomatici americani, che furono in quel periodo a Mosca, Iricordano questa sera le voci circolanti allora nella capitale sovietica sulla ferocia di Stalin e sulla paralisi completa, che colpiva quanti • dei auoi collaboratori erano chiamati improvvisamente a comparire davanti a lui. Allora pareva impossibile prestar fede a quelle voci, ma ora si sa da Kruscev che persino ì suoi più stretti collaboratori temevano in ogni Istante di dover scomparire e senza alcun motivo particolare. Persino Bulganin, cioè un eroe dell'Unione Sovietica poco coinvolto nella vita segreta del Cremlino, temette una volta di non dover mai più tornare vivo a casa sua dopo una improvvisa convocazione alla villa di campagna di Stalin. Meno credito si dà qui, sempre fra i diplomatici americani che furono in quegli.anni a Mosca, alla rivelazione, secondo cui Stalin non avrebbe creduto agli .avvertimenti di Churchill e di Sir Stafford Cripps, che Hitler stava preparando l'attacco contro la Russia, e che anche quando le truppe tedesche penetrarono effettivamente in Russia, egli pensasse all'iniziativa non autorizzata di qualche comandante in sott'ordine. Si fa rilevare che 1 capi sovietici, e non solo Stalin, erano perfettamente al corrente dei preparativi tedeschi, ma che erano convinti di riuscire a deviare la spinta germanica verso 1 Balcani e verso il Canale di Suez. Gino Tomajuoli Malenkov e l'ambasciatore sovietico a Londra si recano alla partita di calcio tra 11 Manchester e l'Arsenal (Tel.)