Un piano per fronteggiare l'offensiva economica russa di Enrico Altavilla

Un piano per fronteggiare l'offensiva economica russa Discusso a Bruxelles dall'Assemblea della CECA Un piano per fronteggiare l'offensiva economica russa L'Europa Occidentale è in gara con l'Unione Sovietica per migliorare il livello di vita delle rispettive popolazioni - Le particolari necessità dell'Italia meridionale (Dal nostro inviato speciale) Bruxelles. 14 marzo. Su proposta del deputato tedesco Kreissing, i membri dell'assemblea della C.E.C.A. (Comunità europea carbone acciaio) hanno onorato oggi la memoria dei partigiani belgi fucilati dai tedeschi. I loro nomi sono incisi su due targhe di bronzo, situate nell'aula del Senato belga, dove si sta svol gendo la seduta straordinaria |dedicata ai progetti per l'unificazione economica dell'Europa; e il gesto del delegato tedesco è sembrato simboleggiare la scomparsa di quei contrasti e di quei pregiudizi nazionali la cui completa eliminazione sarebbe necessaria per arrivare all'Europa unita. Che a tale risultato l'Europa debba arrivare se non vuole essere travolta dall'offensiva economica decisa dall'ultimo congresso del partito comunista sovietico, è stato spiegato dal relatore van der Goess van Naters con cifre di grande eloquenza. Nel dopoguerra ■— egli ha ricordato — la produzione industriale degli Stati Uniti è aumentata, rispetto al 1938, del 260 per cento, quella sovietica del 250 per cento, quella dei Paesi europei uniti nell'O.E.C.E. (Organizzazione |europea cooperazione economi ca) soltanto del 155 per cento. Ora l'Unione sovietica annuncia due nuovi piani quinquennali, dei quali già il primo dovrebbe far aumentare la produzione attuale del 65 per cento. E spera di infrangere, quando il secondo piano sarà portato a termine, il monopolio occidentale del livello di vita più alto facendo così crollare la resistenza economica e sociale, cioè polf.lcs., dell'Occidente. Come potrebbe resistere ad una simile offensiva, se non unendo le sue forze, un'Europa dove, su trecento milioni di abitanti, cento vivono in condizioni di grande povertà, spesso in regime quasi di carestia, senza che gli altri possano aiutarli? Un'Europa che ancora oggi è costretta a importare ogni anno derrate alimentari per 1800 miliardi di lire? Di conseguenza, tutti i delegati hanno convenuto sulla necessità di fare pressioni sul eei Parlamenti nazionali perchè inducano i governi a esaminare e ad approvare al più presto gli schemi di trattato sul mercato unico europeo e sull'« euratom » che i sei ministri degli Esteri prenderanno in visione alla fine dì maggio, e probabilmente a Roma. Il mercato comune dovrebbe portare a un livellamento dei salari nei sei Paesi e determinare, in un primo tempo, un richiamo del capitale verso le regioni con bassi salari, piuttosto che un esodo dei lavoratori verso i centri industriali. E la prosperità aumen^ niiuiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii terebbe proporzionalmente — il relatore lo ha ricon osciuto — più nelle zone memo ricche, così nell'Italia meridi onale, che In Paesi agiati come il Belgio o il Lussemburgo. Nonostante questi, benefici innegabili c'è da temere che anche negli Stati che più si avvantaggerebbero dal mercato comune, gli interessi particolari possano trionfare su quelli generali. Infatti il mer- cato unico europeo irnp0rreb be ad alcune industrie di trasformarsi, ad altre | di ridurre il lavoro, ad altre ^addirittura di scomparire. Ed 'è facile immaginare quali scerebbero le resistenze e le reiezioni degli industriali e degli > operai colpiti. Purtroppo — e li» storia delle trattative franoo italiane per l'unione doganale lo insegna — in casi come questi i piccoli Interessi di pochi privati travolgono spesso i grandi interessi dell'intera comunità. E non sempire vengono ascoltati i moniti solenni, come quelli pronuneiiati durante questa sessione sitraordinaria della C.E.C.A. i cui delegati — socialisti, democristiani e liberali — hanno tutti ammesso che l'Europa nwn potrà reggere alla concorjrenza dell'U- |nione sovietica e degli Stati Uniti, e vedrà di conseguenza diminuire il suo Divello di vita, se non troverà 111 coraggio di arrivare all'unificazione economica superando -e sacrificando gli interessi particolari (ma anche oggi un .delegato tedesco e un delegato francese sono entrati in polemica sul problema della caneilizzazione della Monella). Soltanto attru verso il pieno impiego dei lavoratori (così ha concluso il relatore) attraverso il migliorarruento delle loro condizioni di viltà e attraverso una responsabilità comune, per le zone arretrate, sarà possibile risponde!» alla sfida lanciata dall'ultima) congresso del partito comuh ista sovietico. Domani e dopodomani verrà continuato il dibattito sulle risoluzioni da . adottare. Enrico Altavilla

Persone citate: Naters