Reparti di «marines» americani verranno trasferiti nel Mediterraneo

Reparti di «marines» americani verranno trasferiti nel Mediterraneo Agitato dibattito ai Comuni sui Medio Oriente Reparti di «marines» americani verranno trasferiti nel Mediterraneo Severe critiche al patto di Bagdad ed ai rapporti con la Giordania Un discorso di Eden contrastato dalle proteste dell'opposizione (Dal nostro corrispondente) Londra, 7 marzo. Come prima reazione alla nuova crisi del Medio Oriente il governo britannico ha chiesto a quello americano la promessa dell'ingresso degli Stati Uniti noi Patto di Bagdad. Ma l'offerta è stata declinata. Essa era stata formulata direttamente dal ministro degli Esteri britannico Selwyn Lloyd al Segretario di Stato americano Foster Dulles. Ambedue si trovano a Caraci per le riunioni del SEATO. Ma gli Stati Uniti non intendono aderire a questo patto collettivo d'iniziativa britannica che, almeno finora, anziché chiarire la situazione nel Medio Oriente l'ha certamente di molto complicata. La sola concessione che Londra sia riuscita finora a strappare a Washington è l'invio di un contingente di 1500 fucilieri di Marina degli Stati Uniti nel Mediterraneo, nel corso della prossima settimana. (Questo contingente era stato ritirato dalla stessa zona circa sei mesi fa). Ma nessuna decisione concreta su argomenti delicati come la denunzia del patto di alleanza tra Gran Bretagna e Giordania o per lo meno la sospensione del finanziamento di quasi 12 milioni di sterline all'anno alla Legione araba, che Glubb comandava, è stata finora raggiunta. Questa mancanza di una politica generale del Medio Oriente è divenuta evidente oggi infatti, quando la Camera dei Comuni ha discAsso il problema di quella zona e la cacciata di Glubb da comandante della Legione araba. Simbolica del fatto che non vi potevano essere dedsio?ii nuove e importanti, è stata del resto la scelta del primo oratore governativo: il sottosegretario al Ministero degli Esteri. Come ha fatto osservare più tardi il leader del partito liberale, ci si sarebbe potuto attendere che in questa occasione lo stesso Primo Ministro aprisse il dibattito su un problema tanto importante. Anthony Nutting ha semplicemente riaffermato che la Gran Bretagna si sta ora consultando con * suoi alleati. Fimo a che non si sia giunti a nuove conclusioni inon verranno prese misure drastiche >. La cacciata del generale Glubb — che secondo la versione ufficiale del Re e del Primo Ministro di Giordania è avvenuta nel modo più cortese con il dono di una fotografia con firma autografa da parte del Sovrano e l'accompagnamento all'aeroporto sulla macchina reale —; fa nascere, secondo il sottosegretario agli Esteri britannico, gravi dubbi sulla validità del Trattato di alleanza fra i due Paesi. Per ora, ad ogni modo, la Gran Bretagna continua ad appoggiare energicamente il Patto di Bagdad. La cosa non sorprende in quanto questo è un'iniziativa puramente britannica; resta tuttavia il fatto che è stata proprio l'idea del Patto di Bagdad ad accentuare il sentimento antibritannico in un buon numero di Paesi arabi. Nutting tia aggiunto che la Gran Bretagna intende mantenere le proprie posizioni nel Golfo Persico. Quanto al problema dei rapporti fra Palestina e Paesi arabi, egli si è limitato a riconfermare che la Gran Bretagna è decisa a garantire un accordo raggiunto direttamente fra le due parti, mentre non è disposta a garantire ora con un trattato di alleanza i confini provvisori di Israele. Il capo dell'opposizione Gaitskcl ha tracciato le linee di una politica del Medio Oriente alquanto più chiara e precisa di quanto il governo sia per ora riuscito a formulare. Egli ha dichiarato anzitutto che la Gran Bretagna deve sospendere il finanziamento della Legione araba, non soltanto per il comportamento recente della Giordania, ma soprattutto per il fatto che in base alle garanzie date alla parte aggredita in un'eventuale ripresa del conflitto fra arabi ed ebrei, la Gran Bretagna potrebbe venire a trovarsi nell'assurda posizione di finanziatrice dell'esercito arabo e alleata di Israele. Gaitsltel ha addirittura proposto un aiuto immediato diretto a Israele con i più moderni tipi di armi per far da equilibrio alle forniture di armi che l'Egitto ha ricevuto dal mondo comunista. Egli ha severamente criticato tanto l'idea del Patto di Bagdad quanto il modo con cui questa formula è stato presentata ai Paesi arabi. Il capo dell'opposizione, infine, ha consigliato il governo di discutere il problema del Medio Oriente con Bulganin e Kruscev in occasione della prossima visita dei dirigenti sovietici a Londra. Il dibattito è stato concluso dal Primo ministro Eden il quale ha trasferito nel campo della polemica politica di partito la discussione sui meriti e demeriti del Patto di B igdad di cui egli è uno dei principali autori. Il Primo ministro ha soprattutto accusato l'Egitto di avere condotto una campagna di agitazione non solo contro il generale Glubb in Giordania ma contro tutta la politica britannica nel Medio Oriente. Dopo avere polemizzato aspramente con l'opposizione ha dichiarato — con sorprendente franchezza — che il governo non ha per ora alcuna politica nuova per il Medio Oriente, Il suo discorso è stato interrotto tanto frequentemente dai banchi dell'opposizione da rendere necessario l'intervento in sua difesa dello speaker della Camera dei Comuni. Al termine del discorso del primo ministro, il capo dell'opposizione ha messo ai voti una mozione di sfiducia — che naturalmente il governo ha bocciato con una maggioranza di circa 60 voti — semplicemen- te allo scopo di sottolineare la insoddisfazione del partito laburista per la mancanza di una poHtlco governativa per il Medio Oriente. _ r. a.

Persone citate: Anthony Nutting, Foster Dulles, Kruscev