Vincenzo Barbaro ancora latitante

Vincenzo Barbaro ancora latitante Mentre gii danno Ma eaeeia in tutta VItalia Vincenzo Barbaro ancora latitante Un autista di Vìgevano avrebbe viaio un uomo e una ragazza attendere il fuggiasco - Sul pagliericcio il detenuto ha lasciato il romanzo «La Certosa di Parma» aperto dovesi narra l'evasione del protagonista (Nostro servizio particolare) Mortara, 6 marzo. A tarda sera non risultava ancora che Vincenzo Barbaro fosse stato arrestato. Non si sa neppure dove siano suo padre il dott. Bruno uscito due anni fa di prigione, riè suo fratello Giuseppe che, ai crede, gli abbia ricambiato la « cortesia » di dieci anni fa alutandolo nella fuga. Si cerca anche chi sia quella misteriosa Doris o Dolly che negli ultimi tempi scriveva a Vincenzo Barbaro tenerissime lettere d'amore. Nessuno dei suoi fogli è stato trovato. Il fuggiasco li ha portati con sè. Il detenuto evaso ha dimenticato sul pagliericcio della sua cella soltanto un libro, il romanzo di Stendhal « La Certosa di Parma ». Il volume era aperto, nel punto in cui si descrive il protagonista, Fabrizio Del Dongo, che di notte fugge dalla prigione della «Cittadella», calandosi lungo i bastioni con le corde che gli aveva procurato la sua bellissima zia e protettrice. La dimenticanza di Barbaro non è casuale: si tratta di un altro tocco alla sua evasione-beffa. Tra l'altro in una delle sue truffe, compiuta a Nizza nell'Hotel Negresco ai danni di un ricco commerciante di pellicce, il Barbaro si era appunto presentato come marchese Fabrizio Del Dongo. Con questo nome fittizio era stato arrestato nel 1945 dal dott. Maugeri della Squadra mobile di Torino ed era fuggito convincendo il funzionario ad accompagnarlo a Milano dove gli avrebbe fatto catturare uno dei responsabili della strage di Vlllarbasse. Le indagini per catturare iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiuiiiiiiiiiii Vocgseratendrammncomsatadtoervaminfetoè stiadzraapserampzacosupresovctanintised Vincenzo Barbaro vengono coordinate dal comandante della compagnia carabinieri di Vigevano, capitano De Polo. Ieri sera, in un locale della Pretura di Mortara, l'ufficiale ha tenuto a rapporto fino a tarda notte i sottufficiali dipendenti delle stazioni della tenenza carabinieri. Questa mattina il maresciallo Reitano, che comanda interinalmente la tenenza, è stato visto partire con una pattuglia di due uomini diretti in jeep verso Alessandria. Ma 11 maresciallo Reitano non seguiva una traccia del Barbaro. S'è Infatti saputo che mèta del suo viaggio era il vicino paese di Zeme, dove stamane è stata deposta la amministrazione comunale e insediato un commissario prefettizio. Il maresciallo Pannuto, comandante della stazione, è partito per Vigevano, dove s'è trattenuto per tutta la mattinata. Per una destinazione ancora ignota è partito il capo della squadra di polizia giudiziaria della Pretura di Mortara, brigadiere Colomo. In serata è corsa voce che anche la Guardia di finanza partecipa alle indagini. Alla sera infatti è giunto a Mortara il capitano Fausto Gugliermella, comandante della compagnia della Guardia di finanza di Pavia. L'ufficiale era accompagnato da un tenente del suo stesso Corpo, che a quanto pare è specializzato nel settore stupefacenti. E' questo in sostanza 11 fatto nuovo nella vicenda dell'evasione di Vincenzo Barbaro. Sembra accertato che le Guardie di finanza non seguono il caso Barbaro in funzione di normali compiti di polizia, che, pur non essendo di stretta competenza del Corpo, vengono in casi eccezionali ugualmente svolti dalle Fiamme gialle: è un motivo specifico che ha mobilitato a Mortara i due ufficiali della Guardia di finanza. Risulta che questi ufficiali hanno compiuto un'accurata visita alla cella dove era detenuto Vincenzo Barbaro. Ovviamente sui risultati di questa visita non vengono fornite informazioni. Anzi la Guardia di finanza locale asserisce di interessarsi del caso Barbaro unicamente perchè invitata a collaborare alle ricerche. Da una fonte attendibile peraltro viene assicurato che guardie di finanza e carabinieri operano in stretto collegamento ma con obiettivi diversi: 1 carabinieri cercano il detenu- , ito evaso, i finanzieri sono alla caccia di una partita di oppio La vicenda si infittisce di mistero. Da Vigevano assicurano che la fuga di Barbaro è stata organizzata in questa città. Un autista di piazza, Antonio Capra, di 53 anni, residente in via Vincenzo Bellini 19, ha detto che in piazza Ducale di Vigevano, dove è situato il suo po- steggio. è stato avvicinato, domenica sera, da un uomo e da una donna elegante, dell'apparente età di 32 anni, che gli chiesero di tenersi impegnato per recarsi fuori Vigevano, e precisamente a Mortara. I due si misero poi a discutere tenendosi appartati e con voce bassa, tale da non essere udita dall'autista. A poca distanza era fermo un altro uomo, dal fare molto circospetto, ma che dava l'impressione di essere amico della coppia. Poco dopo l'uomo a sua volta avvicinava l'autista e ordinava di portarlo a Robbio, passando da Mortara. Appena giunto a Mortara, l'individuo faceva fermare la macchina nei pressi della stazione ferroviaria chiedendo dove si trovavano i comandi della polizia ferroviaria e dei carabinieri. Nel frattempo un milite della polizia ferroviaria sopraggiungeva e lo sconosciuto si girava, voltanto le spalle all'agente e riparandosi il volto come per nascondersi. < Ho avuto l'impressione — ha affermato il Caipra — che l'individuo fosse in procinto di compiere qualche colpo e non volesse farsi notare ». Ricevuto l'ordine di proseguire per Robbie, l'autista teneva d'occhio l'individuo servendosi del vetro retrovisivo e notava che tutte le volte che una macchina con i fari abbaglianti incrociava l'auto pubblica egli alzava il bavero, abbassando la testa. A Robbio l'uomo dava l'ordine di fermarsi in località appartata, dicendo al Capra che per sue ragioni particolari non intendeva farsi scorgere da alcuno. Il Capra è stato oggi interrogato dalla polizia di Vigevano e non si sa quali Biano le conclusioni 1. r.