CRONACHE DELLO SPORT

CRONACHE DELLO SPORT CRONACHE DELLO SPORT Gli appassionati delle date] Lpossono scriversi nella memo-] cria e ricordare la data del d4 marzo, ventunesima giorna- pta del campionato 1955-1956. E'ì nquella, che, secondo logica, ha \ ctolto ogni dubbio sull'esito del- i tla lotta per il primato, quella che ha deciso della assegnazione del titolo. Habemus Pontificem, s* può esclamare. zcdUn pontefice nuovo di zecca I cagli onori del genere, ma non per questo meno meritevole, ha Fiorentina ha battuto l'Internazionale a San Siro per tre a uno, dopo una lotta aspra ma condotta da parte sua in tono superiore — e contemporaneamente il Milan ha subito un rovescio per due a zero a Napoli. Netta la vittoria dell'uno, netto il rovescio dell'altro; logico che abbia assunto proporzioni nette il distacco in classifica dcll'un contendente dall'altro. E' di otto lunghezze, oramai questo distacco, ed appare incolmabile, anche se ancora tredici sono le partite da disputare, e ventisei i punti di classifica tuttora in palio. Incolmabile, non per motivi matematici, questo no, ma perchè, ognuna delle squadre, quelle che avevano qualche aspirazione e quelle che non ne nutrivano affatto, hanno detto oramai quanto volevano e potevano dire in fatto di capacità tecnica e di rendimento effettivo, hanno, compiendo il loro massimo sforzo, espresso il limite massimo delle loro possibilità. E nessuna può giungere . all'altezza di quello della Fiorentina. Il ragionamento conferma, l'osservazione convalida le cifre. Non c'è che un infortunio dalle vaste proporzioni, che possa togliere alla Fiorentina quanto essa già tiene nelle mani. Congratuliamoci con i toscani, anche se il farlo richiede una deroga dalla mas- trlabtmiltLtnnBpmrrluhvJnpisashlc| Vsima sportiva che vuole che ; ela stretta di mano al vincitore venga data solo sul traguardo d'arrivo. La partita di San Siro ha detto quanto « squadra* sia la Fiorentina della edizione attuale: una edizione che venir ' va maturando da temtiO. Ha messo nel dovuto rilievo la sua solidità morale e tecnica. Ha approfittato, l'undici di Fi-i renze, fino ad un certo punto degli errori dell'avversaria — la sorte, non amando fare brutte figure, si schiera spesso dalla parte di chi merita le sue preferenze — e poi ha tolto ogni dubbio sulla legittimità del suo successo, gettan do la spada del suo valore tecnico sulla bilancia. L'Internazionale, che si era accinta baldanzosamente al grande assalto, non ha potuto, nell'occasione che mettere in gran luce le sue debolezze. Le quali sono parecchie: d'attacco e di difesa, morali e materiali, di fiato e di tecnica. Precisamente come quelle del suo concittadino, il Milan, che, colla sua prima linea grande, ed il suo settore di difesa piecolino, è l'immagine pratica dello squilibrio. Milano calci¬ tF'??^^1.0*^.^ I l'assalto concorde e concentrico portato dalle sue due squadre alla rocca di « colui che detiene ». .Risolto uno dei problemi del torneo, rimane l'altro. Cioè, una metà dell'altro. Perchè, la Pro Patria non potendo fare oramai a meno di cadere — il suo distacco da chi occupa il terzultimo posto è di ben undici punti — non che a vedere chi dovrà farle compagnia nella retrocessione. Qui, l'interesse fa perno sul comportamento del Bologna. Sulle sue forze morali e tecniche, sulle sue capacità di ricupero. I mezzi li ha: sta a vedere l'uso che saprà farne. rimane La capolista s e ne va e gli av vers ari la pe rdono di vista

Persone citate: Netta

Luoghi citati: Milano, Napoli