Ha guadagnato dodici milioni al Totocalcio ripetendo due volte uno sbaglio sulla scheda
Ha guadagnato dodici milioni al Totocalcio ripetendo due volte uno sbaglio sulla scheda II controllo compiuto dal notaio da ragione al tredicista distratto Ha guadagnato dodici milioni al Totocalcio ripetendo due volte uno sbaglio sulla scheda Nel ricopiare i pronostici sulle colonnine dello "spoglio,, e della "matrice,, aveva scambiato im "1„ per una "x„ Dopo ore di ansia il "tredici,, è stato confermato - Scoperto il secondo vincitore torinese: è una guardia daziaria i à a i i a e l l n 4 . o , a d i Tredici o dodici? X oppure 1? Dodici milioni e 49.000 lire o 428.500 lire? L'angoscioso dubbio che per tutta la notte e per la giornata di ieri aveva messo a dura prova 1 nervi di Daniele Toma si è sciolto nel pomeriggio, alle 17,24, nella sala a pianterreno del Totocalcio in corso Stati Uniti 10, Al piano superiore già da una mezz'ora era stato fatto l'accertamento da parte della commissione incaricata di togliere dagli scaffali blindati la matrice giocata dal Toma per controllare se egli aveva scritto X alla voce Sampdoria-Lazio come sulla scheda di spoglio, oppure se aveva sbagliato scrivendo, come sulla «figlia» che era in suo possesso, 1. Ma nessuno parlava: si aspettava l'arrivo del direttore ing. Percuoco il quale era già stato informato telefonicamente dell'esito. Daniele Toma, circondato dai giornalisti, aveva la fronte, imperlata di sudore, cercava qualche parola di circostanza, ma la voce gli si spegneva in gola. Riusciva a ripescarla solo per chiedere all'uno o all'altro: «Cosa ne dice lei, crede che avrò scrlt to X o 1?», la domanda che nel la giornata aveva già rivolto a destra e a sinistra forse cento volte. Quando il direttore è entrato, il Toma è Impallidito, la sua bocca si è ripetutamente atteggiata al sorriso e al cruccio serio seguendo il rapido avvicendarsi nella sua mente della speranza e del timore. Infine ha chiesto: « Come va, signor direttore?!. L'ing. Percuoco ha risposto con calma: « Siamo andati bene ». «Allora ho fatto tredici?». « SI, ha fatto tredici ». Il viso pallido si è infuocato di entusiasmo. Dopo i ringraziamenti per le congratulazioni, il tredlcista è corso in strada dove una piccola folla era in attesa dell'esito. «Ho fatto tredici» ha detto forte e gli amici hanno gridato di esultanza accompagnandolo fino alla tabaccheria-ricevitoria di Daria Fassio al numero 9 dello stesso corso, dove sabato sera aveva giocato la schedina. E dopo questa breve visita Daniele Toma è entrato nel bar accanto a portare la lieta notizia al proprietario Giuseppe Torta, suo carissimo amico con il quale solitamente giocava à società, ogni settimana, una schedina. Ma sabato sera le cose erano andate in modo diverso. Quando il Toma aveva chiesto all'amico una penna per scrivere i pronostici, l'altro, in vena di scherzi, si era messo a burlarsi delle sue capacità di giocatore, poi gli aveva dato una comune matita non valida per compilare le schedine. « Tu non collabori? — aveva dotto il Toma ridendo. — Bene, io la faccio da solo» e infatti, avuta una penna, aveva scritto nell'intestazione il proprio nome e. sbagliandosi perchè distratto, l'indirizzo di Maglie, il paese in provincia di Lecce dove abita sua madre con altre due figlie e dal quale egli era venuto nel 1950 a Torino in cerca di fortuna. Nel bar sono naturalmente echeggiati molti evviva e si sono alzati i bicchieri nei brindisi. Poi Daniele Toma è corso nel laboratorio di fotoceramica In via Massena 17 a portare la notizia a sua moglie signora Clara Bouquet che stava accudendo ai forni nei quali erano in corso di cottura una ventina di ceramiche. Perchè, nonostante l'agitazione, l'ansia, i dubbi e le speranze, i coniugi Toma avevano lavorato per tutta la giornata. Dopo una notte passata quasi interamente a corcare di ricordare se nella famosa schedina matrice aveva scritto X o 1. ieri mattina Daniele Toma si era recato nel laboratorio alla solita ora come se fosse una giornata normale, por continuare il lavoro avviato. Sua moglie, vedendolo ritoccare le fotografie sulle ceramiche, gli raccomandava di andar cauto: « Non vorrei che ti tremasse la mano » diceva. « Non sono mai stato calmo come oggi » si affannava a dire il marito, ma intanto doveva asciugarsi il sudore -e non si stancava di domandarsi : « Sarà dodici o sarà tredici?». Alle 17, sebbene fosse stato informato telefonicamente dal Totocalcio che ancora non si poteva conoscere l'esito, Daniele Toma si è tolta la giacca da lavoro e si è infilato l'impermeabile. « Pensa tu ai forni > ha detto alla moglie, « io vado a vedere » e si è diretto verso il Totocalcio. Quando avrà riscosso la vincita, il Toma si cercherà un bel negozio da barbiere in vendita, perchè questa è la sua massima aspirazione: ritornare al vecchio me¬ sesqmouapacd mini mini limimi mimmi stiere, quello che faceva a Maglie e anche a Torino, subito dopo II suo arrivo, prima di conoscere quella che doveva diventare sun moglie. E continuerà a giocare ogni settimana, come al solito, una schedina da 100 lire e 100 lire al lotto, puntate su di un terno per tutte le ruote. Anche la signora Clara non si rammarica di abbandonare il laboratorio per la casa. Già da troppo tompo si dedica alla lavorazione delle Immagini funerarie in ceramica perchè questo era il mestiere del suo primo marito. « Adesso basta lavorare: — diceva ieri sera brindando alla vincita — voglio levarmi la voglia di non avere altre, preoccupazioni che per la mia casa ». ,— Il secondo tredicista torinese non ha potuto tenersi celato a lungo dietro lo pseudonimo « Verde speranza » con il quale contrassegnò la schedina che gli ha fatto vincere fior di milioni. E' l'agente daziario Darlo Vercelli, di 32 anni, appartenente alla squadra di motociclisti del servizio di controllo volante. Domenica aera, con il notiziario sportivo dello 20, la radio gli ha portato l'annuncio che già 12 dei risultati delle partite corrispondevano a quanto aveva pronosticato. Il Vercelli era nel suo alloggetto di corso Sebastopoli 55, seduto a tavola assieme alla giovane moglie (s'è sposato un anno fa). Ha troncato il pranzo ed è corso al caffè di via Montcvideo dov'è solito incontrarsi con alcuni colleghi, e con loro ha controllato la schedina da 100 lire giocata al Caffè Sport di corso Unione Sovietica. Non si conosceva ancora il risultato del tredicesimo incontro, ma il « 12 » era già sicuro. Alle 23, tornato a casa, si è rimesso in ascolto alla radio ed ha appreso che anche l'ultimo incontro di calcio s'era concluso come aveva previsto. Sebbene non avesse alcuna idea circa l'entità della vincita, Dario Vercelli non ha naturalmente chiuso occhio. Ha passato la notte in bianco e ieri mattina, dopo aver dato una scorsa ai giornali, ha finalmente saputo clin era milionario. Allora è andato dal suo capo ufficio, in via San Francesco da Paola 3, ed ha ottenuto 5 giorni di ferie per meditare sul da farsi. 3 a i n . Confermato il « tredici », Daniele Toma brinda alla fortuna iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiimmiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiii ad ■inniniiniiiniiiiniiiiininnniiiiniiiinniininLa guardia Darlo Vercelli
Persone citate: Clara Bouquet, Daria Fassio, Dario Vercelli, Giuseppe Torta, Percuoco
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