Le donne sono in maggioranza in cinque facoltà universitarie

Le donne sono in maggioranza in cinque facoltà universitarie in tutti £ eampi ormai fanno concorrenza ali9uomo Le donne sono in maggioranza in cinque facoltà universitarie Nel 1900 le iscritte al nostro Ateneo erano 80, ora son circa 2 mila - Le professioniste: Ì85 laureate in medicina, 518 in farmacia, 34 in chimica, 31 in architettura, 14 in scienze economiche, 14 in legge, 8 in ingegneria - Le professoresse sono 1300, le maestre 2700 L'emancipazione della donna è in continua, sensibile ascesa. In ogni settore della vita la donna va sempre più imponendo la propria intelligente attività; soprattutto là dove occorre una preparazione culturale profonda e uno studio specializzato. All'Università di Torino nell'anno ac cademico 1953-54 erano iscritte, nelle diverse facoltà, 1967 donne; 53 anni prima, nell'anno accademico 1900-01, ne erano iscritte appena 80. In alcune facoltà le donne sono addirittura in maggioranza: nel 1953-54 per la laurea in lettere erano iscritte 409 donne contro" 127 uomini, per la laurea in materie letterarie (Magistero) 76 donne contro 37 uomini, per la laurea in peda gogia 71 contro 51, lingue e letteratura straniera 202 contro 49, farmacia 346 con tro 267. A Torino la prima donna si laureò in medicina e chirur già nel 1878-79. Fu la signorina Maria Farne Velleda. Sola, in un ambiente che non aveva mai ospitato donne, dovette apparire agli occhi del popolo come una temeraria. Il suo esempio tardò ad essere seguito; solo nel 1885-86 fu concessa la seconda laurea ad una donna: in lettere, alla si gnorina Nella Bocci. Nel 1887 88 fu la volta di Teresa Lessona che venne da Genova per laurearsi in lettere. Da allora, gradatamente, il numero delle donne iscritte all'Università andò aumentando. Adesso vi sono donne laureate in tutte le facoltà anche in scienze agrarie, in scienze politiche, in veterinaria (una nel 1952-53). Negli ordini professionali bì alternano con frequenza i nomi femminili a quelli maschili: l'albo dei medici della provincia ospita 185 dottoresse molte delle quali fanno anche parte di una loro < associazione delle dottoresse in medicina >; l'albo dei farmacisti ospita 518 iscritte due delle quali dal 1912, data di fondazione dell'albo: sono la dottoressa Eglie Gavelli Savarro che ha 83 anni e che esercita nella farmacia San Francesco al Campo e la dottoressa Teresa Viglino, tuttora titolare di una farmacia. La donna non ha esitato ad indossare la toga. Non poteva disertare il campo delle dialettiche e delle argomentazlo- ni cavillose in cui — sia detto senza ombra di malizia — essa gode buona fama dai tempi remoti. Su 931 iscritti all'albo torinese degli avvocati e dei procuratori, 14 sono donne. Pure 14 sono le laureate appartenenti all'ordine dei dottori commercialisti e 8 quelle iscritte all'ordine degli ingegneri. Gli architetti con gonna e borsetta sono 31 e l'iscrizione di tutte, eccetto una, è successiva al 1945. Nel 1928 le donne che si iscrissero all'albo dei chimici, allora in formazione, furono 3, ora sono 34 e di anno in anno le iscrizioni aumentano. Uscite dalla casa per dedicarsi ad attività nuove, le donne si sono messe al ritmo dell'uomo in ogni manifestazione della vita moderna. Come si sono moltiplicate le lauree così si sono moltiplicate le patenti automobilistiche femminili. Nel 1949 per la nostra provincia risultavano rilasciate a donne 2773 patenti di primo grado e 212 di secondo. Nel 1953 queste due cifre erano complessivamente salite a 8635 e 1563. Se l'amministrazione privata si avvale in larga misura dell'opera femminile (sono frequenti i cast di donne che hanno raggiunto posti direttivi o comunque di responsabilità anche in grandi aziende), il settore dell'insegnamento statale è pressoché dominato dalle donne. Nella provincia di Torino le maestre di ruolo e fuori ruolo sono 2700 su 3432 posti e le professoresse sono 1300 su 2438 posti. Ma tutta l'amministrazione pubblica accoglie fra le sue file una larga rappresentanza femminile. Nel censimento del 1951 le donne dipendenti da uffici statali o municipali risultarono 23.099 mentro nel 1931 erano solamente 2103. La guerra ha indubbiamente contribuito a favorire l'esodo della donna dalla casa. Esodo che tende sempre più a diffondersi per un fenomeno naturale che deriva anche dalla necessità di una maggiore e più valida collaborazione economie» della donna al bilancio finanziario della famìglia. Gli iscritti nelle diverse Facoltà „,„.,_,, 1900-01 1910-11 1980-81 1910-41 1953-54 ialulxa M F M FM FMFMF Glurlspniti. 718 — 920 5 666 23 683 26 765 150 So. polltlohe ______ 155 6 79 8 Eo.eCorom. ______ 1606 41 120S. 187 Lcttcro 204 40 166 68 202 98 250 311 127 109 Med. (Dhlr. 752 9 356 18 618 24 717 29 957 123 So. matem. 485 15 120 88 235 47 — — — — Chlmlra ______ 283 65 106 45 So. naturall ______ 22 41 19 88 Farmaola 476 16 166 26 232 94 115 101 267 316 So. agrarif ______ 156 3 81 4 TOTAL! 2636 80 1728 160 1953 281 5001 1475 1219 1967 : 1 ] ! 111MIM f 1111 [ 111 ! 111111111 i I ! 11T1111 il 1111 f I II i 11 11 11111M M {1111M11111M ì 11111 11 11 111 11 M1 ! ! M1111M11111M

Persone citate: Gavelli, Sola, Teresa Lessona, Teresa Viglino

Luoghi citati: Genova, San Francesco Al Campo, Torino