"El suldatù» accusato in carcere del massacro nella tabaccheria

"El suldatù» accusato in carcere del massacro nella tabaccheria PADRE, MADRE E FIGLIA UCCISI PRESSO BRESCIA "El suldatù» accusato in carcere del massacro nella tabaccheria Emesso il mandato di cattura per triplice omicidio - Forse smascherati i complici Brescia, 1 marzo. Dopo circa quaranta giorni di indagini, il giudice istruttore, incaricato di far luce sul massacro della famiglia Breno di Pontoglio, ha emesso mandato di cattura nei confronti di Vincenzo Volsi, fu Giovanni, di anni 45, con l'imputazione di triplice omicidio. Vincenzo Volsi, detto « El suldatù » si trova già da tempo in carcere e di lui si era parlato fin dai primi giorni dell'inchiesta nel delitto di Pontoglio. Da indiscrezioni trapelate, pare che « El suldatù » abbia fatto il nome di alcuni complici, che lo avrebbero aiutato prima, durante e dopo il compimento dello sterminio di Cesare, Colombina ed Emilietta Breno. Tuttavia non si sa ancora il movente di cosi tremendo delitto e non si ha notizia se Felice Castoldi, di 27 anni, nipote del Volsi, socio in commercio con un cognato del Breno e trattenuto in carcere per falso in cambiali, sia stato raggiunto da uguale provvedimento. Vincenzo Volsi è l'unico pregiudicato che conta la popolazione rurale e industre di Pontoglio; ma i reati di cui si era finora roso colpevole erano di Imbrogli o di abigeato, dato che egli non aveva una specifica occupazione e viveva alla ventura sui vari mercati della valle Padana per tirare avanti con la famiglia (composta dalla moglie e due figli, uno del quali, Bortolo — occupato come operaio a Milano—è noto fra i ciclisti dilettanti). Nei giorni della strage 11 Volsi era fuggiasco: si nascondeva per afuggire alla condan¬ na che gli era stata inflitta per un furto di bestiame compiuto nel Modenese. Ma i primi elementi venuti in possesso degli indagatori creavano sempre maggiori sospetti sul Volsi, tanto che uno degli inquirenti, fra i più autorevoli, al terzo giorno delle indagini aveva informato la stampa che le operazioni erano a buon .punto e che l'unico pregiudicato del paese poteva essere l'autore del triplice assassinio se gli esami scientifici dì alcuni probabili corpi di reato non l'avessero smentito. Il Volsi per la sua costituzione fisica e per la forza che ne deriva può ritenersi capace di aver compiuto anche da solo la brutale soppressione di quasi tutta la famiglia Breno. « El suldatù » una volta apparso sul giornali del pomer' —'o come seriamente indiziato del delitto, si era la mattina dopo presentato ai carabinieri di Chiari per scagionarsi della grave accusa, presentando degli alibi che egli riteneva ineccepibili. Invece proprio in relazione a questi alibi l'autorità giudiziaria non gli manifestò mai eccessivo cradito e senza sosta continuò ad interrogare il Volsi per costringerlo a dire la verità. Ora sembra che « El suldatù » sia stato visto nel pressi di Pontoglio alcuni giorni prima della tragica notte del 22 gennaio ed abbia fatto anche qualche fuggevole comparsa In fami Mia. Questa abita infatti in una cascina fuori del paese, sulla provinciale che conduce a Brescia, a poca distanza i .1l'abitazione del nipote Felice Castoldi. Alla domanda dove il Volsi aagte di Pontoglio, si è risposto oggi con la precisa imputazione di triplice omicidio. Ciò porta alla conclusione che non tarderà a venire alla luce an che chi eventualmente è implicato con il Volsi e soprattutto il movente per cui quest'ultimo e gli altri hanno ucciso con tanta spietatezza. Non bisogna infatti dimenticare che il denaro contante e le merci del negozio non sono stati toccati e che nemmeno nell'appartamento sono stati asportati dei valori. Vincenzo Volsi, l'accusato

Persone citate: Felice Castoldi, Figlia, Padre, Vincenzo Volsi