Zeppegno in cabina con la moglie è il primo a vincere i cinque milioni

Zeppegno in cabina con la moglie è il primo a vincere i cinque milioni IT mi a serata d'entusiasmo a "Lascia o raddoppia Zeppegno in cabina con la moglie è il primo a vincere i cinque milioni Ha risposto subito e chiaramente ai quiz di architettura - Anche il giudice Buono [musica sinionica) e l'impiegato Ciari Istoria) ammessi a sciogliere giovedì prossimo i tre enigmi iinali - Tutti avanzano, tranne due milanesi: il commercialista del calcio e un avvocato che esordiva sul cinema - Supera brillantemente il primo turno una graziosa liceale di Pordenone [calcio] che-riscuote applausi e molte simpatie (Dal nostro inviato speciale) Milano, l marzo. Por la prima volta, dopo quattordici trasmissioni, « Lascia o raddoppia > ha laureato il suo campione: Luciano Zeppegno, il giovane impiegato romano amatore di architettura. Egli si è aggiudicato il massimo premio posto in palio — 5 milioni e 120 mila lire — o domani a mezzogiorno i dirigenti della RAI-TV, in un teatro di posa di corso Sempione, gli consegneranno 128 gettoni da 40 mila lire ciascu¬ no, equivalenti allimporto in denaro calcolato sul prezzo commerciale dell'oro fino. La RAI-TV non paga in assegni per questi premi. La preparazione di Luciano Zeppegno si era rivelata ottima in tutti i faticosi turni di gara: risposte precise, nessuna incertezza, una disinvoltura ottenuta magari con un po' di forza di volontà e, infine, soprattutto una buona idea, quella di farsi scortare in cabina per l'ultimo match da una persona cara, la moglie Mitzi, non una < esperta > nel senso tecnico della parola, ma sicuramente esperta nell'arte di rasserenare c incoraggiare il marito nei momenti difficili. E' entrato in scena, Zeppegno, come vuole la consuetudine, per ultimo: le spalle un po' curve, il sorriso piuttosto stanco, ma pieno di fiducia in se stesso. Mike gli ha fatto buona accoglienza: per mettere ancora più a suo agio il concorrente egli ha invitato a salire alla ribalta anche tre amici di Zeppegno, scelti dal mondo cinematografico dove egli lavora a Roma: la biondissima Franca Rame, il marito dell'attrice, Dario Fo (detto lo svitato, dai titolo d'un film di cui egli è protagonista) e Giorgia Moli, attrice anch'essa, ma agli esordi. Questa incursione cinematografica è stata completata poi dall'apparizione anche della moglie - esperta, Mitzi Roman. Apprendiamo che anche lei aspirerebbe alla gloria dello schermo. E per intanto vediamola al lavoro, in una parte diffìcile Chiamata come consigliera a fianco del marito è apparsa emozionata in giusta misura nella cabina di vetro biposto. Per poco non saliva a rincuorare il nipote anche la scrittrice Luciana Peverelli, zia di Zeppegno. Vi ha dovuto rinunciare, crediamo, soltanto perchè il tempo stringeva irrimediabilmente. Tre sono le domande cui il concorrente ha saputo rispondere senza incertezza: l'autore della facciata barocca di Santa Maria della Pace di Roma (c Piero Berettini da Corto na>, lia annunciato felicemente Zeppegno); l'autore della facciata del palazzo Doris Pamphili a Roma (in cabina è successo un piccolo trambusto, ma poi la risposta è squillata svelta e sicura: < Gabriele Valvassori, romano, nel 1734 >) ; e infine l'autore della cappella della Santa Sindone di Torino. « La risposta è troppo facile perchè io debba chiedere aiuto a mia moglie >, ha esclama to trionfante Zeppegno. E prima ancora che la lancetta del grande cronometro incominciasse a girare ha detto: «Guarino Guarini, modenei se ». Applausi, rallegramenti un po' di commossa confusione. « Desidero prima di tutto ringraziare Mike Bonglorno — ha detto cortesemente Zeppegno, — perchè con la sua affabilità ha sempre trasfuso ai concorrenti calma e fiducia. E' un riconoscimento, in mezzo a tante critiche, che gli va davvero rivolto con affetto schiettezza}. Questa vincita trasformerà la vita dello Zeppegno: egli si propone di impiantare una azienda di pubblicità, di promuovere in tutta Italia clubs di amatori delle « passeggiate artistiche >, di tentare anche il cinema (naturalmente con la moglie) e di accettare la collaborazione per l'architettura offertagli da un quotidiano milanese in gestazione. < La seconda domanda — ha detto poi il vincitore — mi è parsa piuttosto difficile, ma per fortuna ho compiuto studi particolari su Gabriele Valvassori che ha solo due opere n Roma, il palazzo Dorla Pamphili e la bellissima Santa Ma¬ sclBpvènsspa ria alla Luce di Trastevere. Ora sono molto stanco, temo mi verrà il collasso dopo tante emozioni... >. Luciano Zeppegno è stato indubbiamente favorito dalla sorte: egli era ferrato in modo speciale nel < barocco », e la segreta commissione che compila le domande l'ha evidentemente saggiato proprio sul terreno preferito. Nulla di male: i dispettucci per far cadere i concorrenti appartengono ormai al passato della rubrica; Luciano Zeppegno con la sua vittoria ha sfatato una leggenda che voleva insuperabile l'ultimo traguardo, ed il gioco ci pare ne abbia guadagnato in corretteza e forse anche in popolarità. A tarda ora il vincitore, la moglie e il corteggio degli amici .hanno festeggiato la fortunata.prova con una cena: capotavola Mike Bongiorno, che ha annunciato alla comitiva di avere ieri Armato H contratto per 11 nuovo film. Il titolo? «Lascia o raddoppia». Protagonista Tote-, nelle vesti di un poveraccio che per fare quattrini tenta tutte le vie: il lotto, il totocalcio, le lotterie ippiche e automobilistiche ed infine anche la cabine di vetro. U primo colpo di manovella è già stato dato ieri a Roma dal regista Mastrocinque. • Ma ritorniamo alla serata al Teatro della Fiera. E' caduto alle prime battute un giovane avvocato milanese, esordiente, Armando Clllario, che si presentava per rispondere sulla storia del cinema. Tradito da una amnesia su un film dì De Santis, è stato eliminato senza nemmeno il premio di consolazione. Ottima, invece, la prova della diciottenne friulana Paola Bolognani. Una cascata di capelli biondissimi sulle spalle, vivace e sorridente, la ragazza è una « che farà molta strada » nel gioco dei quiz. Dopo avere suscitato un'ondata di consensi ammirativi, questa che' è la più giovane concorrente mai apparsa sugli schermi della rubrica, ha strabiliato, oltre che per la prestanza, anche per la perfetta memoria. Paola è studentessa a Pordenone (terza liceo),' pagelle fiorite di bei voti, media dell'otto e un nove In storia. Ma se anche il calcio fosse nei programmi scolastici, la ragazza non troverebbe di certo professore capace di tenerle testa. Il calcio è infatti la materia prescelta per il concorso. I due giocatori dal « cognome floreale » che giocarono in tempi diversi, nella squadra azzurra? Francesco e Virgilio Rosetta, risponde subito la bionda friulana. Paola' raddoppia, annunciando che il Milan vinse 11 campionato nel 1901, e ancora raddoppia rievocando un famoso terzetto d'attacco del Torino, edizione 1927-28 (Balonceri, Libonatti e Rossetti). Non la coglie alla sprovvista una domanda sul povero Mazzola: veniva dal Venezia, quando indossò la prima volta la maglia azzurra. Le difficoltà s'inaspriscono, ma Paola non batte ciglio, a quota 80 mila risponde a una domanda sull'unica partita vinta dagli italiani nel campionato del mondo del 1950 (Italia-Paraguay: 2-0). Per 160 mila l'ostacolo è ancora più difficile: nel '39, a Zurigo, sa dire la « storica del calcio », l'Italia fu battuta per la prima volta dopo 30 partite vittoriose. L'ultimo quia pare tagliato per riaccendere negli sportivi friulani un orgoglio che è stato poi mortificato da più recenti disavventure: nello scorso campionato — risponde la ragazza — l'Udinese rimase imbattuta per 30 giornate consecutive, un record autentico. Paola Bolognani ha vinto cosi le. 320 mila lire del primo round; sua madre, tra le quinte, l'accoglie con lacrime di gioia. Eliminato dalla gara da un arruffato quesito il secondo « storico del calcio » della serata, il dott. Spartaco Martinengo, milanese, che entra nella cabina di vetro per il quiz da 640 mila lire. Non ha saputo ricordare il nome di Monzeglio. E' uscito di scena scuro in volto, piuttosto deluso. L'ornitologo, Amerigo Gambini, si è presentato con il suo bonario sorriso per la domanda da 1.280.000 lire. Poiché nelle prove passate era parso piuttosto malcerto; si temeva una caduta. Invece la buona carabina viterbese ha fatto centro: gli è stato chiesto il nome di quel fringillide italiano che nidifica anche In pieno inverno. Un po' di perplessità, ma poi Gambini scioglie l'enigma: « Non sarà mica il crociere? » «E' il crociere!», annuncia giubilando Mike Bongiorno. Anche Pier Luigi Pellegrini, l'ingegnere livornese che ama la musica lirica, è riuscito a spuntarla su un « quiz » piuttosto arduo (la quota è quella stessa del Gambini: 1.280.000 lire). Egli ha indicato esattamente la data (1869) e il luogo (La Scala di Milano) dove fu rappresentata la prima del¬ la < Forza del Destino » di Verdi nella seconda stesura. Applausi cordialissimi hanno salutato la riapparizione di un volto ormai noto e caro al pubblico dei «video»: Vittorio Ciari, l'impiegato comunale di Reggello Fiorentino che si diletta di storia moderna. Si è aggiudicato 2.560.000 lire rispondendo a questa domanda: « Quando si cstinse la famiglia dei Farnese e quale dinastia vi subentrò nel ducato di Parma e Piacenza? >. « Si estinse con l'ultimo du ca, Antonio, nel 1731 — ha ri sposto Ciari — e subentrò i'in fante don Carlo di Borbone». La risposta quadra, Mike è contento, il Ciari ancora di più. Regalerà, egli annuncia, una fisarmonica a una ragazza di Bergamo dimessa dal sanatorio, che gliel'ha chiesta in dono. «I miei simpatizzanti — ha detto Ciari — sono stati tanto buoni con me, regalandomi il televisore e la macchina da cucire per le mie figliole, che non posso fare a meno di accontentare questa ragazza: la fisarmonica gliela farò avere io ». Questo impiegato che sa stare al gioco, sempre disinvolto e scherzoso, avendo alle spalle una famigliola di quattro figliole e uno stipendìetto misuratissimo e che ha gesti di generosità così spontanea e mostra una cosi rara e precisa erudizione, formata certo su libri polverosi e introvabili, sta diventando il personaggio più commovente della rubrica. Un vivo applauso lo saluta all'uscita di scena. Ora è la volta di Lelio Buono, 11 giudice barese dall'orecchio fine, attento, infallibile. Per lui — giunto anch'egli alla stessa quota del Ciari — suona un disco. «La Quarta Sinfonia, di Ciaikowski, ultimo movimento », annuncia il dott. Buono, togliendosi la cuffia con un lieve sorriso di soddisfazione. La serata nel complesso è trascorsa lietamente, abbastanza varia e soprattutto senza cavilli, senza trabocchetti. Due eliminati, quattro promossi, un vincitore assoluto: ci sembra che il dosaggio delle difficoltà abbia finalmente trovato una proporzione convincente. Giovedì prossime, doppia emozione all'ultimo quiz: arriveranno il Ciari e il dott. Buono, probabilmente per raddoppiare tutt'e due. Gigi Ghirotti Zeppegno e signora, emozionati, prima di entrare in cabina per le tre domande da S milioni. Usciranno subito dopo esultanti per aver superato l'ultimo traguardo (Telefoto) Paola Bolognani, la graziosa studentessa friulana, ha davvero entusiasmato pubblico e telespettatori (Telefoto) ni giudice Buono (Telefoto)