Un'allucinante esecuzione con la ghigliottina a Parigi

Un'allucinante esecuzione con la ghigliottina a Parigi Un'allucinante esecuzione con la ghigliottina a Parigi // condannato, colpevole d'una serie di delitti, ha tentato di ribellarsi ai carnefici - Polemiche in trancia sulla pena di morte MIflIlilllllMIIIllllllilllItlllllltlllTIIIIflIlMIIIIIIIll (Nostro servizio particolare) Parigi. 28 febbraio. (I. toO Una testa è caduta stamane alle ore 6 n*4 cortile della Sante, le principali carceri di Parigi: il carnefice ha sganciato la mannaia ed il capo di Emile Buisson, ex « nemico pubblico numero 1 » è rotolato nella cesta che due assistenti hanno subito portato via. Il Buisson, che aveva 54 anni, era stato condannato due volte alla pena capitale e decine di volte a pene varie, fra cui i lavori forzati a vita. La prima condanna lo colpì quando egli era ancora quasi fanciullo; all'età di 34 anni le sue condanne per furti e rapine superavano già la diecina. Nel 1936 volle tentare fortuna all'estero, fu un caporione di traffici loschi a Sciangai; nel 1937 la nostalgia lo ricondusse ini Francia. Arrestato in seguito alla rapina in danno di un banchiere, venne condannato ai lavori forzati a vita. Riusci a fuggire ntìl 1940 quando i guardiani ab- bandonarono le prigioni dinanzi all'avanzata tedesca. Assassinò un cassiere nel 1941 e fu di nuovo arrestato nel 1942; ma simulò la pazzia ed evase nel 1947 dal manicomio dove l'avevano internato. Per procurarsi denaro, penetrò armato in un ristorante di lusso, intimò ai presenti di alzare le braccia e fece bottino di portafogli e gioielli. La polizia cominciò allora a dargli una caccia spietata, designadolo quale « nemico pubblico numero 1»; egli giurò a sa stesso di non cadere vivo nelle mani della Giustizia. Negli ambienti della malavita lo chiamavano < Fatalitas » ed era da tutti evitato quanto più possibile. La sua crudeltà era proverbiale. Sapendo di non poter sperare minimamente nella clemenza dei giudici, egli non esitava a sparare sui poliziotti allorché si vedeva in pericolo. Ma il 10 giugno del 1950 (dopo l'assassinio di un gioielliere a Boulogne), fu di nuovo catturato dal commissario Ch^ievier, quello stesso che ha proceduto alla seconda inchiesta per la strage di Lurs, e dall'ispettore Borniche, sospeso dalle sue funzioni tempo fa.Condannato a morte per due volte di seguito, a causa degli omicidi commessi nel 1941 e nel 1950, attese per molti mesi, con le catene ai piedi, l'alba fatale: ma il tempo passava e la sentenza non veniva eseguita. L'anno scorso gli tolsero le catene, conformemente alle attenuazioni stabilite da una nuova legge sul trattamento dei condannati alla pena capitale; egli immaginò che gli fosse stata concessa tacitamente la grazia. Stamane alle 4, allorché 1 secondini lo hanno svegliato per annunciargli che era gluni ta la sua ultima ora, egli non • voleva credere alla terribile notizia. Poi si è arreso all'evij denza del lugubre apparato. [ « Sono innocente!» — ha di | nuovo gridato — fornendo il nome di una persona che secondo lui sarebbe il vero assassino del gioielliere di Boulogne. Ha tentato anche di ribellarsi, ma vista inutile ogni resistenza si è alfine calmato ed ha chiesto di poter ascoltare la Messa. Il suo avvocato è, |^t?_costrettt)ia 8?ie?ar^!i che doveva accontentarsi di un confessore e di fare la comunione. Il cappellano della prigione lo ha ascoltato, gli ha impartito l'assoluzione e si è ritirato cedendo il posto al due assistenti del boia. Mentre essi procedevano a ciò che viene chiamata la «toilette», cioè gli radevano i capelli dietro il collo, il condannato ha fumato due sigarette ma poi ha rifiutato di bere il tradizionale bicchierino di rum. Quando il lugubre corteo, con Buisson in testa, affiancato dal guardiani, si è messo in moto per raggiungere il cortile, il condannato ha dichiarato: «Fra un momento vedrete morire un innocente ». Giunto dinanzi al patibolo, si è fermato, come se le gambe rifiutassero di procedere oltre; gli assistenti sono stati costretti a sorreggerlo, trasportandolo quasi di peso. Lo hanno gettato con forza sotto la mannaia, mentre egli ripeteva ancora: < Uccidete un Innocente ». Questa esecuzione riaccenderà forse anche in Francia la polemica sulla pena di morte, d'attualità in Inghilterra. « Saremo noi gli ultimi? », si chiedeva stamane sul Figaro 10 scrittore Thierry Maulnier. ►♦-*

Persone citate: Boulogne, Buisson, Emile Buisson, Thierry Maulnier

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Parigi, Sciangai