I negri boicottano l'autobus

I negri boicottano l'autobus —LA LOTTA RAZZIALE ALL'ALABAMA —— I negri boicottano l'autobus La rappresaglia economica fa perdere alla società dei trasporti più di 3000 dollari al giorno - Non potendo far altro* hanno arrestato un centinaio di "leaders,, negri - Non si esclude l'intervento del Ministro di Giustizia americano (Nostro servizio particolare) Washington, 28 febbraio. La crisi razziale continua a svilupparsi negli Stati meridionali in un'atmosfera di tensione, carica di elementi emotivi e passionali. Tutti i bianchi del Sud, che si giudicano minacciati nella loro tradizione e nel loro stile di vita, tengono gli occhi fissi sull'Alabama, dove la crisi si è cristallizzata attorno a due « casi * giuridici, ora in discussione davanti ai tribunali. Il primo è il processo intentato da miss Autherine Lucy, la studentessa nera che domani chiederà alla Corte di Birmingham di costringere l'Università dell'Alabama a riammetterla ai corsi, da cui era stata esclusa il 6 febbraio: quel giorno le autorità accademiche avevano sospeso la sua iscrizione, cedendo alla pressione delle manifestazioni popolari tollerate da una polizir. negligente, se non addirittura complice. Se miss Lucy guadagnerà il processo, i negri otterranno una grossa vittoria nella loro lotta contro il sistema della segregazione razziale, già condannato dalia Corte Suprema di Washington nella sua storica sentenza del 1954. Ma forse è ancor più importante il boicottaggio degli autobus di Montgomery, capitale dell'Alabama. Esso ha rivelato l'esistenza di un movimento della massa di colore, diretto dai più rispettabili membri della comunità negra, e dimostratosi finora estremamente efficace. Spontaneamente, i negri di Montgomery hanno ritrovato la vecchia arnia delle rappresaglie economiche, quella della « resistenza passiva » illustrata da Gandhi, Per anni e anni i bianchi si sono serviti dell'arma economica contro i negri, « ultimi impiegati, primi licenziati >. Ed ecco che i negri la ritorcono contro i bianchi, con un successo tale che le autorità municipali sono state costrette a ricorrere a scandalose misure di coercizione contro un centinaio di pastori negri, apostoli della «non violenza», di null'altro colpevoli che di aver in¬ coraggiate le loro pecorelle a non servirsi più degli autobus, sui quali il principio della separazione razziale è applicato in una maniera particolarmente inaccettabile. Il primo incidente risale al 1° dicembre scorso. Un'operaia negra, la signora Parks, stava rientrando a casa in autobus; aveva preso posto in un sedile delia terza fila. Poiché dei bianchi saliti dopo, stavano in piedi, l'autista ordinò ai negri di lasciare i loro posti. I vicini neri della signora Parks si alzarono; la donna rifiutò. Fu fatta venire la polizia, che condusse mrs. Parks al com: missariato, dove venne trattenuta fino al deposito di una cauzione. Il suo crimine era d'aver infranto la legge locale sulla segregazione nei trasporti pubblici. Ed in effetti la legge concede all'autista i più vas^ti poteri. Può autorizzare i domestici neri che accompagnano bimbi bianchi, a prender posto nei sedili destinati ai bianchi; o può concedere ai bianchi di sedersi anche nel sedili riservati alla gente di colore. Ma quel che ì negri non possono accettare, è di dover cedere il posto già occupato ad un bianco, salito in ritardo o ad una fermata successiva, a seconda delle ingiunzioni più o meno corrette di un autista, cui piace spesso la parte del tiratinello. Il boicottaggio fu organizzato tanto più facilmente, in quanto le autorità municipali commisero l'errore iniziale di far stazionare delle forze di polizia davanti alle fermate degli autobus. Al tempo stesso veniva iniziata una lotta sórda contro i negri, che dapprima decisero di recarsi al lavoro sui tassì condotti da negri. Poiché questo sistema fu dichiarato illegale, essi organizzarono un sistema privato di trasporti collettivi, con trecento auto, tenendosi con ogni cura nei limiti della legge. Gli affari della società degli autobus caddero a precipizio, del 60 %, ed i dirigenti del movimento negro affermano che essa perde oltre tremila dollari al giorno. Ed infatti nemmeno un aumento delle tariffe fu sufficiente a colmare il deficit... I dirigenti della Società, toccati nel portafoglio, inco¬ minciarono a chiedersi se non avrebbero dovuto ben presto rinunciare ad andare in Cadillac per prendere l'autobus se i negri — il 75 per cento della loro clientela — persistessero ad .andare a piedi od a servirsi di auto private. Poiché non esiste nessuna legge che costringa la gente a servirsi dell'autobus, ci si rassegnò ad arrestare ed a perseguire un centinaio di leaders negri in base ad una disposizione del 1921, che vieta associazioni e coalizioni destinate ad impedire il libero esercizio del commercio, disposizione applicata soltanto nei conflitti di lavoro... Il processo sarà celebrato solo il 19 marzo, e nel frattempo la resistenza passiva continua con un fervore addirittura religioso. I negri intonano cantici e pregano per i loro persecutori, fedeli ai consigli dei loro pastori che predicano la calma e la non-violenza davanti alle provocazioni ed alle intimidazioni. Tutta la stampa degli Stati settentrionali, e soprattutto i grandi quotidiani di New York, hanno stigmatizzato il provvedimento abusivo delle autorità di Montgomery, che vogliono a tutti i costi obbligare i negri ad usare degli autobus, dove li si umilia. Un gran numero di chiese protestanti e molte organizzazioni per la difesa della libertà, hanno già preso posizione. Il deputato Powell, che vuol organizzare per il 28 marzo uno sciopero generale di un'ora, ha chiesto l'intervento della Casa Bianca, ed è verosimile che il Ministero della Giustizia si pronuncerà al più presto. Non si esclude un intervento personale del ministro a favore dei negri, per togliere ai democratici i voti tradizionali dell'elettorato di colore. Ma tutta questa agitazione non fa che rafforzare i sudisti nei loro pregiudizi e nella loro intransigenza. Il vecchio argomento dei sudisti è quello di tutti 1 colonialisti: «Che ci lascino in pace! Noi conosciamo i nostri negri, e tutto tornerà tranquillo senza bisogno di interventi estern* ». In verità, i bianchi del Sud cono scono i loro negri attraverso la sola formula dei rapporti paternalistici di padrone a ser- vitore. Essi affermano di aver saputo in confidenza dai loro domestici che li hanno costretti a boicottare gli autobus. A'queste affermazioni padre Aberbathy, uno dei leaders di colore, risponde: «La maggioranza dei negri non è intellettualmente abbastanza matura per difendersi in una discussione con i bianchi. Perciò, è chiaro, dicono di essere contrari a quelle misure ». Ed aggiunge: «I bianchi non si rendono conto che questo movimento nasce dal cuore, dall'anima dei negri, i quali non vogliono più saperne di essere privati dei diritti che l'America offre loro ». Ma i bianchi continuano a non riconoscere più i toro negri, e sono sempre più convinti che i negri sono manovrati dai comunisti, se non addirittura dal Cremlino direttamente... Henri Pierre Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa » uiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiniiiiiiiiiinniiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Gandhi, Henri Pierre, Parks, Powell

Luoghi citati: Alabama, America, Italia, New York, Washington