Ferme le giostre di piazza Vittorio per la morte di un ragazzo di 16 anni

Ferme le giostre di piazza Vittorio per la morte di un ragazzo di 16 anni Ferme le giostre di piazza Vittorio per la morte di un ragazzo di 16 anni Era nipote del "papà dell'Otto-volante,, - I disagi del freddo intenso gli hanno schiantato il cuore - L'improvvisa malattia Ieri c'era un senso di mestizia e di desolazione in piazza Vittorio: tutti i baracconi erano chiusi, i tendoni abbassati, le porte chiuse, le giostre ferme, le automobiline ammassate in un angolo della pietà. Non c'erano musiche, non c'erano voci, la città dei divertimenti era spenta e abbandonata. Su ogni baraccone vi era un cartello: un cartello bianco, di piccole dimensioni, con grossi caratteri neri, die diceva semplicemente « Chiuso por il decesso del collega Vittorio Maiil'redini di 16 anni. I funerali si svolgeranno domani mercoledì alle 10,30 partendo dalla carovana in corso San Maurizio angolo via Bava». Vittorio era uno dei cinque figli di Ferdinando Manf redini. Suo nonno era il cavalier Manfredini, uno dei pionieri dei parchi di giochi in Italia, l'uomo ohe fra l'entusiasmo il timore la meraviglia di tutti aveva'importato dall'estero e impiantato con gravi spese e rischio personale (ripagati poi da un. clamoroso, inebriante successo) l'ottovolante, brivido e delizia di molte generazioni. Il cav. Manfredini era morto lo scorso anno,, sezcmussaficnmcimzmtebcnuttplqseped in. un'afosa giornata d'agosto, nella nostra città e poco dopo era morta anche sua moglie. Il figlio Ferdinando ne aveva ereditato i baracconi e la passione: e questa passione era stata trasmessa ai cinque figli di Ferdinando, tre maschi e due femmine, e particolarmente a Vittorio, il secondogenito. Vittorio era un ragazzo sveglio, attivo, che ormai s'era impadronito dei segreti del mestiere: era adibito all'ottovolante e lo conosceva, si può dire, pezzo per pezzo e lo amava come si ama un vecchio amico. E amava d'istinto, di sangue, le fiere, i carnevali, le giostre, il brusio lieto ed eccitato della folla, la vertiginosa corsa dei carrelli giù per ie discese, lo strepito secco dei tiro-a-segno, l'odore delle frittelle e dello zucchero filato: e gli piaceva spostarsi di città in città e conoscere gente sempre nuova e trattare con clienti diversi. Sarebbe divenuto come suo nonno, dicevano tutti. Invece la morte se l'è portato via. Qualche anno fa Vittorio era stato malato di cuore: un'endocardite che gli aveva lasciato una debolezza cronica. Da tempo, però, sembrava guarito: si sentiva bene, correva, lavorava, infaticabile e allegro. Ma il freddo intensissimo di dieci giorni or sono gli era fatale: in specie il forte sbalzo di temperatura fra l'interno del carrozzone dove abitava, caldissimo, e il gelo di fuori gli causava un improvviso aggravarsi dei disturbi cardiaci: martedì della scorsa settimana doveva mettersi a ietto: lo assisteva il medico di fiducia, dott. Navarino, e veniva chiamato a consulto un illustre clinico, il prof. Audo Gianotti, primario delle Molinette. Ma non c'era nulla da fare, la scienza era impotente: era insorta nel ragazzo una forma reumatica acutissima che aveva influito direttamente con paralisi sul cuore e sulla base del cervello: un morbo raro, contro cui le cure sono vane. Lunedì notte Vittorio spirava senza un lamento, pallido e sereno. Ieri sera, il carrozzone — dipinto a chiassosi colori — era stato trasformato in camera ardente: la porta era spalancata e si vedeva la salma del ragaxzo al lume di quattro candelabri. Inginocchiati sul pavimento la madre, il padre e i quattro fratelli pregavano piangendo: e nel carrozzone vi era un incessante pellegrinaggio di compagni di lavoro: e ognuno di essi portava un fiore e aveva una parola buona per la famiglila angosciata. Poco più In là i camini degli altri carrozzoni fumavano e le finestrine s'accendevano ad una ad una lungo tutto corso San Maurizio: vi era un gran silenzio nell'interminabile fila di vetture e solo i cani, legati alle stanghe uggiolavano piano, come se si lamentassero. Vittorio Munfiedini 16 anni

Persone citate: Audo Gianotti, Manfredini, Vittorio Maiil'redini

Luoghi citati: Italia