II riso e la bietola

II riso e la bietola NOTB 1)1 AGRICOLTUBA II riso e la bietola Recentemente 11 Governo ha esortato 1 rlsicultorl a ridurre la superficie coltivata a riso da 180.000 a 140.000 ettari; il prodotto ricavato nel 1956 verrà pagato lire 6000 il q.le, mentre quello che sarà prodotto sulla superflclo eccedente a quella fissata sarà acquistato al prezzo internazionale che si presume pari a. lire 4000 il quintale. Tutto il prodotto sarà vincolato all'ammasso e si avrà quindi un controllo totale della produzione dalla semina alla vendita. In sostanza si dovrà produrre soltanto il quantitativo di riso necessario al fabbisogno del mercato interno ed alla poca eventuale esportazione, in totale circa 7 milioni di q.li di risone (riso greggio o vestito), pari a 4 milioni e mezzo di riso bianco commestibile. Analoghi problemi sono ora affiorati per la bietola da zucchero e con ogni probabilità anche per questa coltura saranno adottate disposizioni tendènti a ridurre la superficie. La situazione è stata recentemente esaminata a Bologna In un convegno interregionale, tenuto a cura dell'Associazione nazionale bieticultori, nel quale si auspica una riduzione del 15 per cento della superficie. Pure In tale settore, nel 1955 ■1 è avuta una eccedenza di produzione di circa 3 milioni di q.li di zucchero, poiché vi è stata una produzione di 90 milioni di q.li di bietole, pari a poco più di 10 ml-| | lioni di q.li di zucchero contro un consumo medio nazionale di 8 milioni di q.li; quindi so al supero di 2 milioni di q.li si sommano le giacenze che già esistevano^ si arriva alla cifra suaccennata. La superficie di terreno investita a bietole si avvicina ai 260 mila ettari contro 150 mila del 1948-51. Il consumo medio annuale di zucchero per ogni abitante si aggira sui 17 chili, con punte di 28 chili per abitante in Piemonte e kg. 3 in Lucania. Il consumo tende ad aumentare annualmente poiché nel 1961 si arrivava a soli 13 kg. per persona. Il problema del ridimensionamento di queste due coltivazioni pone dunque alla ribalta dell'economia agricola e degli ordinamenti produttivi delle imprese agricole problemi nuovi e non sempre ed ovunque prontamente risolvibili. Per la bietola da zucchero il problema sarà transitorio polche la produzione del 1955 fu eccezionalmente abbondante, Il consumo è In continuo aumento e le scorte saranno facilmente smaltite; per la risicoltura Invece il problema è e sarà assai più arduo perchè le aziende sono maggiormente specla. lizzate ed il consumo è stazionario se non in diminuzione, quindi la produzione dovrà contenersi ed essere regolamentata possibilmente con l'autodisciplina dei produttori e non con disposizioni coercitive di altra natura. CABLO BAVA

Luoghi citati: Bologna, Lucania, Piemonte