L'economia europea è prospera ma deve guardarsi dall'inflazione

L'economia europea è prospera ma deve guardarsi dall'inflazione Pubblicato II rapporto nfReiaìe deWOECE L'economia europea è prospera ma deve guardarsi dall'inflazione La produzione è cresciuta l'anno scorso del 6 per cento'; il costo della vita è salito in media dall'1 ai 4 per cento - Un'ulteriore espansione esige nuove cautele (Nostro servigio particolare) Parigi, 21 febbraio. Il settimo rapporto annuale dell' Organizzazione Europea per la Collaborazione Economica (O.E.C.E.), che è stato approvato da tutti i governi europei ed illustrato alla stampa dal dott. Pini, presidente dal Comitato tecnico dell'organizzazione, afferma che, in linea generale, l'economia dell'Europa occidentale è solida e fiorente: durante l'anno scorso, la produzione nei 17 Paesi è aumentata complessivamenta del 6 per cento ed i progressi sono stati sensibili in particola^ modo nei campi della costruzioni e dell'equipaggiamento industriale. Tuttavia — rilevano.! tecnici — dopo la «notevole» espansione industriale nell'ultimo triennio, l'Europa occidentale % giunta ad < una svolta decisiva». Alla fine del 1952, risultavano ancora inoperanti alcuni settori della produzione e non del tutto utilizzate le capacità della manodopera; ora si è toccato il limite di utilizzazione degli impianti industriali e delle maestranze. Per tale motivo, il ritmo dell'espansione economica deve essere più lento. «Esiste 11 pericolo — si legga noi rapporto — che l'Europa occidentale superi i limiti delle proprie capacità, entri cioè in una spirale inflazionistica. Mai, in passato, si ebbe stabilità nel pieno impiego... Ora, se vogliamo evitare i cicli del boom e della crisi, dobbiamo essere cauti e non spin- fere l'espansione all'eccesso ». I rapporto non specifica altro, ma autorevoli fonti affermano che tali rilievi sono rivolti in particolare a Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Grecia e Turchia, e solo in misura minore alla Francia ed all'Italia. Dopo aver osservato che sarà necessario aumentare la domanda del consumatore, il rapporto dell'O.E.C.E. osserva: « Una adeguata distribuzione delle risorse fra investimenti • consumi richiede anche una adeguata azione fiscale e d'impostazione dei bilanci ». L'aumento della pressione fiscale sarebbe necessario soprattutto In Inghilterra; gli esperti dell'O.E.C.E. giudicano infatti che l'aumento del tasso di sconto al 5,5 per cento sia insufficiente per prevenire l'inflazione. Per taluni Paesi, occorre Inoltre tener presente il pericolo insito nel provvedimenti a largo raggio in favore di aumenti salariali: si tratta di altrettante spinte; vèrso fInflazione e di pericoli alla stabilità finanziaria in particolare dell'Inghilterra fe della Sve■niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiniiiniHiiiiiii zia. Al fine di evitare « iniquità nella distribuzione del reddito fra 1 diversi settori della comunità », viene consigliata < moderazione > per quanto concerne le sollecitazioni ad uumentare i profitti e gli altri redditi extra-salariali. L'O.E.C.E. si dichiara disposta ad assumere < nuove responsabilità > per contribuire alla stabilità dell'economia europea. Mancano precisazioni ufficiali, ma fra l'altro si parla di misure Intese a migliorare e diffondere l'addestramento di tecnici, ad Incoraggiare la collaborazione europea In campo europeo e di vari provvedimenti idonei a determinare una maggiore produzione agricola. Un comitato dell'O.E.C.E. ha preparato un progetto per la collaborazione atomica Illustrando 11 rapporto, ■ Il dott. Pini ha messo in rilievo anch'egll la necessità di far fronte all'aumento dei prezzi e del costo della vita, che va ormai in media dall'uno al 4 per cento; l'opportunità di agire tempestivamente e con un accordo internazionale per contenere la pressione espansionistica; l'obbligo della massima cautela nel fronteggiare i pericoli di inflazione. 1. m.

Persone citate: Pini