«Aiuto: stiamo morendo per gas» e la telefonata si tronca di colpo

«Aiuto: stiamo morendo per gas» e la telefonata si tronca di colpo Perde I sensi mentre dà l'allarme alla pollala «Aiuto: stiamo morendo per gas» e la telefonata si tronca di colpo Una famiglia svenuta nell'alloggio - La Celere accorre nelle case popolari di corso Lecce, ma ignora dove siano le vittime - Affannose ricerche in 12 scale, il salvataggio In corso Lecce 33 si è assistito ieri sera alla ricerca affannosa di tre persone che stavano per morire avvelenate dal gas. SI sapeva soltanto che le tre persone abitavano in un alloggio di corso Lecce 33. Ma quale? A quel numero corrisponde un lotto di case popolari con. dodici scale, ciascuna di tre plani più il pianterreno. La polizia è arrivata in tempo e le tre persone sono state salvate. Sono i coniugi Angelo Gatti di 31 anno, Loredana Campeggi di 27 anni, ed il figlio Aurelio di 4. Angelo Gatti è tipografo a La Stampa. Ieri, sera aveva terminato 11 turno alle 7. Tornato a casa trovò la moglie che non si sentiva bene. Il bimbo era seduto in un angolo, bianco In volto. «Non mi Saluti neppure?». Ajirelto si alzò stanco, disse •« SI, ciao » ed andò vicino alla madre. € Cos'è, che cosa avete?». «Non stiamo bene» rispose la donna. Attribuì la causa del malessere alla cattiva digestione. Aggiunse: «Abbi pazienza, .stasera mangerai tu solo. Ti ho.messo dieci minuti fa a scalcare la minestra», Sul fornello a gas c'era al fuoco la pentola. Ip casa Gatti prima di Ieri l'impianto del gas non era mai stato usato. Si erano sempre serviti del fornello elettrico. Ma Ieri mattina si era rotto ed avevano chiesto in prestito ad " un vicino vin vecchio fornello a gas che da tempo era in cantina Inutilizzato. Nessuno sapeva che era difettoso e da un 111111 i 11111111111 r 111 r e i ■ 1411111 ) 1111111 f 1111 [ [ 111 n plccoio buco lasciava uscire.il gas nconibiisto. .La perdita, a ve va freso, satura la cucina avvelenando^ madre e. figlio. Il padre, entrando-, aveva sentito 11 caratteristico odore, tuttavia, non pràtico, aveva pensato che., fosse normale. ' Era preoccupato. Disse che neppure lui si sentiva di mangiare : « Quando ci sono ammalati In casa, l'appetito se ne va ». Si sedette vicino al tavolo appoggiandosi al gomito e vide cadere a terra Aurelio svenuto. Balzò In suo soccorso, lo prese In braccio. « Che cosa hai ? ». Lo portò air.acajialo per bagnargli la fronte. Aurelio aveva la boccaaperta, respirava con grande fatica, gli occhi riversi. Avrebbe- voluto dire alla moglie di prendere un po' d'aceto, ma la senti lamentarsi. Si volse: anche lei si era accasciata sul pavimento. L'uomo restò smarrito.' Il bimb(o in bràccio sembrava mòrto. La moglie,a terra e non parlava. Allora capi che era il gas, che quell'odore non, era normale. Avverti un senso di peso alla testa come Se una mano gliela stringesse. Poi ebbe bisogno di vomitare. Adagiò il bimbo nell'entrata, trascinò la moglie accanto alla porta del pianerottolo. Questo sforzo fisico accelerò il processo di avvelenamento. Afferrò il telefono per avvertire 11 commissariato di San Donato. Potè pronunciare poche parole. « Qui c'è il gas, correte ». Gli venni chiesto dove. « In corso Lecce 33 » e non aggiunse altro perchè perse 1 sensi. La telefonata l'aveva ricevuta il brigadiere Piccinni. «Pronto, pronto — urlava il brigadiere —. Pronto, mi dica il nome ». Non arrivava nessuna risposta. Il brigadiere chiamò la Celere. Una camionetta portò sei agenti in corso Lécce. E cominciò la corsa contro la morte. Dodici scale: gli agenti, due a due, salivano a suonare i campanelli di tutti gli alloggi. Se usciva qualcuno a rispondere, evidentemente 11 non erano avvelenati. Ai trilli furiosi gli usci si aprivano. «Polizia, scusi » dicevano gli agenti e continuavano a salire le scale ed a suonai campanelli. I Gatti abitano al pianterreno della scala numero 32, al fondo del cortije. I due agenti che suonarono alla loro porta sentirono l'odore di gas che già aveva Invaso iiiiiHMiiiiiiiiiiiiiiiniiiitiiiitiiiiiiiiniiiiiiniiiiii il pianerottolo. Attesero pochi secondi! La porta rimase chiusa. Insieme la spinsero con violenza sino a farla cedere. Trovarono padre, madre e bimbo per terra nell'Ingresso. ! Con la camionetta li por- ellllllllllllllllllMlllllllllllllllllllllll'lllllllllllllll tarono al vicino ospedale Maria Vittoria. Le pronte cure dei medici riuscirono a farli rinvenire, scongiurando ogni pericolo. Guariranno in dieci giorni. Il tipografo Angelo Gatti con là moglie e il piccolo Aurelio

Persone citate: Angelo Gatti, Gatti, Loredana Campeggi, Piccinni, Potè