Morti 54 francesi nello schianto di un aereo caduto presso il Cairo

Morti 54 francesi nello schianto di un aereo caduto presso il Cairo Alle prime lnei dell'alba, tra una bufera di «sabbia Morti 54 francesi nello schianto di un aereo caduto presso il Cairo L'agghiacciante racconto d'un testimone - Nove fanciulli arsi vivi - Prodigioso salvataggio d'un ufficiale: strappa due figli alle fiamme, ma vede perire il resto delia famiglia - L'apparecchio veniva da Saigon - Dodici feriti (Nostro servìzio particolare) : ll Cairo, 20 febbraio. I Dopo il disastro aviatorio di. sabato scorso a Malta, che fe-> ce SI vittime, un'altra terrifl-1 cante sciagura è avvenuta og- \ gi, in Egitto, presso II Cairo: un quadrimotore della lineai Saigoìi-Parigi con 66 persone ìa bordo si è schiantato a 40 chilometri circa dal Cairo. Il ; bilancio è spavcyitoso: 54 mor- j ti e 1S feriti (sei uomini dei-[l'equipaggio e sei passeggeri);'uno dei feriti è in gravissime I condizioni. I superstiti sono ri- ' coverati all'ospedale francese ! del Cairo, diretto dal professo-I re Maillct, chirurgo della Fa colta di medicina di Lione. L'aereo (del moderno tipo americano <.DC-6B>) appar teneva alla Compagnia fran cese Transports Aériens Inter contin. ed era partito ieri da Saigon (Indocina), alle ore li, 30 locali; si era fermato più a lungo del previsto allo scalo rfi Karaki per aspettarvi un pezzo di ricambio inviato da Parigi. L'apparecchio aveva subito una revisioìie periodica il 5 febbraio e un successivo controllo dopo 50 oro di volo, ma non sembrava ancora in perfette condizioni. L'arrivo al Cairo era previsto per le ore 4 di stamani e all'aeroporto parigino di Orly per le 1S,50 di oggi stesso. Non si conoscono ancora le cause della sciagura: i tecnici dei servizi aerei egiziani hanno aperto un'inchiesta, alla quale partecipa anche l'ispettore generale Maurice Bellonte, accorso appositamente da Parigi in aereo. Secondo le prime informazioni (alcune delle quali sono però in contraddizione tra di loro) l'apparecchio entrò in comunicazione radio con la torre di controllo dell'aeroporto del Cairo all'ora prevista; vennero date al pilota le consuete istruzioni per l'atterraggio. Uno spesso strato di nuvole copriva la regione: infuriava altresì un rabbioso vento proveniente dal deserto. L'apparecchio si allontanò per iniziare la discesa verso la pista di atterraggio. Dopo mezz1 ora l'aereo non era ancora ricomparso; il personale di controllo intuì che qualcosa di anormale doveva essere accaduto. (Corre in proposito la voce — incon(ro71abf/e per ora — che il pilota avrebbe avvertito di trovarsi in difficoltà, in seguito ad un guasto dei motori; il suo appello non avrebbe avuto risposta. I tecnici della torre di controllo assicurano, comunque, di non essersi mossi dai rispettivi posti e di non uvere ricevuto, da parte del pilota, alcxina domanda di consigli). Venne dato l'allarme; le ricerche erano appena cominciate e già il maggiore d'aviazione Afoftamed Niazi, comandante di una pattuglia automobilistica di sorveglianza a una ve7itina di chilometri dal Cairo, avvertiva telefonicamente l'aeroporto di aver visto precipitare un apparecchio. Più tardi, il maggiore Niazi ha dichiarato: <Il sole cominciava a spuntare; la -visibilità era pessima, a causa di nubi. Ad un tratto ho visto un aereo, coi fanali di bordo accesi, passare raso al suolo ad alcune centinaia di metri dalla mia "jeep". Il velivolo (la cui velocità di crociera è di circa 500 km. all'ora) urtava contro una duna, ritrovava per un attimo un certo equilibrio come per una disperata manovra del pilota, ina poi si capovolgeva in aria incendiandosi e abbattendosi sulla sabbia con uno schianto orrendo. < Quando siamo arrivati sul posto l'apparecchio appariva trasformato in un rogo; la carlinga era spezzata in due parti. Alcuni feriti urlavano trascinandosi sulla sabbia». Le operazioni di soccorso si sono svolte con relativa rapidità, per quanto ostacolate da circostanze particolarmente difficili; l'apparecchio era cadut0 su un terreno tutto bu ! ch dune g avVallamenti. Le pattuglie accorse affondavano nella sabbia sino al polpaccio. E' stato necessario organizzare una specie di ponte aereo con elicotteri e velivoli leggeri per trasportare sul posto i medici, infermieri e materiale sanitario. Alle operazioni di ricupero ha partecipato, fra gli altri, il pilota americano William Judd che, da solo, ha attraversato recentemente l'Atlantico con un piccolo aereo da turismo. Un ferito avrebbe confermato che l'apparecchio urtò contro una duna prima d'in cendiarsi. Alcune delle vittime j sono morte sul colpo: altre or- tribilmente bruciate viv6. Tur-■ ' deceduti sono di ncuio.na- Utà francese; era gente che tornava in patria dall'Indocina. Tra i feriti c'è un tenente che è caduto dall'aereo prima che il velivolo prendesse fuoco ed è riuscito poi a trarre in salvo due suoi figli; ma ha dovuio assistere, senza nulla poter fare, al rogo in cui bruciavano come orrende torce umane sua moglie e altri due loro figli. L'inchiesta potrà essere facilitata dal fatto che il pilota Charles Billet (uno dei migliori aviatori francesi e detentore di un primato mondiale di distanza senza scalo con aerei civili,) si è salvato; per ora non è stato possibile interrogarlo; gravemente ferito, ha dovuto subire un'operazione durata quasi due ore. L'aereo è rimasto distrutto. Tra i 55 passeggeri c'erano anche tredici bambini, tre dei quali poco più che neo»tati. Soltanto quattro fanciulli si sono salvati. Il tragico rogo dell'aereo, divampato alle prime luci dell'alba, si è estinto soltanto alle 11,35. Non è stato fornito, per ora, un elenco delle vittime. Dell'equipaggio si sono salvati: il capitano Billet, il secondo pilota Rolland, i due meccanici Bunaut e Maslet, il marconista e la < hostess ». / passeggeri erano tutti francesi. _ RI. 1. L'unico relitto del quadrimotore ritrovato sulla sabbia: i timondi direzione che le fiamme non hanno distrutto (Radiofoto

Persone citate: Billet, Charles Billet, Maurice Bellonte, Rolland, William Judd