"Avete ucciso vostro marito quando il pretore era in ferie ,,

"Avete ucciso vostro marito quando il pretore era in ferie ,, Giovane calzolaio condannato per estorsione "Avete ucciso vostro marito quando il pretore era in ferie ,, Cuneo, 16 febbraio. Si è svolto oggi in tribunale il progesso a carico del ventiseienrie Ottavio Giordanengo di Giovanni, residente a Borgo San Dalmazzo, imputato di tentata estorsione aggravata e di duplice reato d'ingiuria nei confronti di una zia e di una cugina. Il giovanotto, perennemente a corto di denaro, per aumentare le magre entrate che gli venivano dal suo mestiere di calzolaio, escogitò nel febbraio dello scorso anno un artificioso strattagemma per carpirle la somma di 1 milione 600.000 lire. Il 27 febbraio la signora Severina Romana vedova Miraglio si vedeva recapitare una missiva in cui le si ingiungeva di depositare sotto un cumulo di pietre nei pressi della caserma degli alpini di Borgo San Dalmazzo oltre un milione e mezzo in contanti. Se la donna non avesse aderito alla richiesta, il ricattatore avrebbe informato la Giustizia non solo delle cause che avevano provocato la morte del marito di Romana, ma anche delle persecuzioni con cui la figlia Biagina avrebbe resa al padre la vita Impossibile. In poche parole, accusava madre e figlia di avere assassinato il congiunto. La donna, ben sapendo che il marito era deceduto per annegamento, si affrettò a denunciare il ricatto ai carabinieri. La sera del 3 marzo, giorno fissato per la consegna del denaro, non fu difficile arrestare il giovane nel preciso istante In cui stava per raccogliere l'Involucro contenente non denaro, ma carta straccia. Grande fu la meraviglia delle due donne quando riconobbero in lui il proprio nipote e cugino. A nulla valsero le sue ripetute richieste di perdono. Le due donne infatti si sono costituite nell'odierno dibattito parte civile All'Inizio del dibattimento il presidente dott. Baretti legge il testo della famosa lettera articolata in ben 18 capi d'accusa. Al punto 9" la frase: <Vol avete ucciso vostro marito quando il pretore e 11 maresciallo dei carabinieri erano In ferie ». La lettera conclude con un laconico mònito: c Se non avrò la somma, nessuno vi leverà trent'anni di galera». Un senso di sorpresa si rile. va dalle dichiarazioni dell'imputato: cNon volevo ricattare i miei parenti — spiega il Giordanengo — ma solamente per il grande amore che nutrivo verso lo zio defunto volevo provare se effettivamente fosse stato ucciso». L'Imputato, che una perizia d'ufficio ha riconosciuto semiinfermo di mente, parla a capo chino e al ricordo del congiuri to qualche lacrima gli scende dagli occhi. Breve l'escussione del testi. Dopo l'arringa del l'avvocato di parte civile, che chiede il risarcimento del danni morali nella misura di 600 mila lire, prende la parola 11 P. M. dott. Boetti, il quale chiede che l'imputato sia riconosciuto colpevole solo del reato di estorsione e, respingendo la tesi della semi-infermità di mente, con la condanna a due anni di carcere e a lire trentamila di multa. La difesa, rappresentata dagli avvocati Berardengo senior e junior, si associa alla richiesta del P. M. per quanto riguarda 11 reato d'ingiuria, ma, invocando la tesi del vizio parziale di mente, chiede per l'imputato una pena meno severa. Il Tribunale, dopo un' ora di camera di consiglio, riconosce Ottavio Giordanengo colpevole soltanto di estorsione e, riconosciutolo semi-Infermo di mente, lo condanna a mesi dieci e venti giorni con tutti i benefici di legge. Nei confronti della parte lesa stabilisce 11 risarcimento dei danni nella misura di lire 150.000.

Persone citate: Baretti, Berardengo, Biagina, Boetti, Giordanengo, Miraglio, Ottavio Giordanengo, Severina

Luoghi citati: Borgo San Dalmazzo, Romana