Pugilato e spari a salve di poujadisti all'Assemblea di Sandro Volta

Pugilato e spari a salve di poujadisti all'Assemblea Violenze dell'estrema destra nel Parlamento francese Pugilato e spari a salve di poujadisti all'Assemblea Il gesto intimidatorio di un seguace di Poujade dalle tribune del pubblico - Tentalo assalto alle urne per impedire che sia annullata l'elezione di un deputato - Sei parlamentari feriti - Lungo Consiglio dei ministri per la crisi algerina (Dal nostro corrispondente) Parigi, 15 febbraio. Colpi di rivoltella si sono uditi stasera all'Assemblea Nazionale, durante una clamorosa scenata provocata dai deputati poujadisti. Erano spari a polvere, ma in un primo momento hanno prodotto una estrema confusione. I colpi erano partiti da una tribuna del pubblico e si è saputo poi che li aveva sparati un certo Georges Vincent, un bottegaio di 32 anni, il quale è stato trovato in possesso di un biglietto d'invito rilasciato dal deputato poujadista Le Pen, uno che è entrato nel movimento del cartolaio di St.-Ceré alla vigilia delle elezioni, dopo aver militato in una organizzazione di studenti fascisti. La pistola usata dal Vincent è una di quelle che servono per dare il via alle corse. Lo sparatore è stato subito arrestato e, quando i gendarmi lo hanno portato via da Palazzo Borbone, sanguinava dal naso perchè gli spettatori che si trovavano nella stessa tribuna gli avevano dato qualche pugno in faccia nel momento di disarmarlo. L'episodio in se stesso sarebbe trascurabile, se non si dovesse collegarlo con gl'incidenti che stavano accadendo nello stesso momento nel l'emiciclo. Era in discussione una delle tante violazioni alla legge compiute dai poujadisti durante la campagna elettore le. La settimana scorsa i'Assemblea Nazionale aveva già annullato l'elezione di due deputati poujadisti; altri dieci rimangono in sospeso, ed ora si stava trattando il caso di un eletto nell'alta Garonna, iiiiifiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiitiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiii Cyprien Calme], al cui posto entrerà a far parte del Parlamento il democristiano Alfred Coste-Floret. La discussione era incominciata ieri. Le violazioni della legge elettorale erano incontestabili e, tranne i gruppi di destra, che ormai si sono alleati ai poujadisti, tutti gli altri settori erano d'accordo nell'annullare l'elezione di Calmel. Il voto non fu però possibile a causa dell'ostruzionismo dei poujadisti. Uno dei loro deputati, un certo Damasio, aveva respinto l'invito di lasciare la tribuna rivoltogli dal presidente dell'Assemblea. Era stato censurato, ma non si era dato per vinto neppure dopo che fu tolta la seduta. Aveva lasciato la tribuna soltanto quando furono spente tutte le luci e l'aula era rimasta al buio. L'ostruzionismo dei poujadisti è ricominciato oggi alla ripresa della seduta finché, alle 18, il presidente ha dichiarato chiusa la discussione e ha messo ai voti l'annullamento dell'elezione di Cyprien Calmel. Allora il Damasio si è alzato di scatto dal suo banco, all'estrema destra, ed è corso verso il centro dell'emiciclo per rovesciare le urne. Deputati di sinistra e di destra gli sono andati incontro per impedirlo, mentre gli altri poujadisti lo seguivano per dargli manforte. Gli uscle ri, che si sono subito schierati in mezzo all'aula, sono riusci ti ad evitare lo scontro fra due gruppi, ed è stato in quel momento che si sono uditi gli spari. E' stata sospesa la seduta. Alla ripresa, dopo un quarto d'ora, il presidente Le iiiiiiiiiiiitittiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiititiitiiiH Trocquer ha annunciato che il deputato Damasio era andato da lui per scusarsi del gesto che aveva compiuto. Gli aveva detto che le sue scuse non erano rivolte soltanto alla presidenza dell'Assemblea, ma a tutto il Parlamento, da lui offeso. Il Damasio aveva anche aggiunto che i poujadisti intendono rispettare le istituzioni repubblicane che hanno la loro espressione nel regime parlamentare. Preso atto di queste dichiarazioni, il presidente ha rinviato il voto sul caso Calmel a domani, subito dopo le dichiarazioni che il presidente del Consiglio farà sulla situazione algerina, ed ha tolto la seduta. Sei deputati hanno dovuto ricorrere al posto di pronto soccorso per farsi medicare le ferite riporta/te. L'incidente parlamentare è avvenuto in una giornata in cui una Intensa attività politica si stava svolgendo fuori di Palazzo Borbone. Il Consi glio dei ministri si era riunito infatti stamane all'Eliseo, ed era stato interrotto alle 12,30 a causa della colazione offerta dal Presidente , della Repubblica al Sultano del Marocco. La riunione è poi ripresa stasera alle 21 ed è proseguita a lungo nella notte, per concertare le dichiarazioni sull'Algeria che il Presidente del Consiglio farà domani all'Assemblea Nazionale. «La situazione dell'Algeria, come è stata esposta da Guy Mollet, presenta senza dubbio molti elementi rassicuranti >, ha dichiarato Gerard Jacquet, sottosegretario alle Informazioni, alla fine della riunione ministeriale. Il presidente del Consiglio non farà infatti promesse a lunga scadenza, ma proporrà domani all'Assemblea alcune misure concrete, che verranno applicate subito in Algeria. '.? , Sembra .che., queste misure saranno "di carattere 'prevalentemente economico e sociale; il Presidente del Consiglio si propone infatti di lasciare che le passioni abbiano il tempo di decantarsi prima di affrontare il problema politico, che è al centro della crisi algerina. Frattanto, il Consiglio dei ministri ha deciso di estendere a Robert Lacoste, ministro residente ad Algeri, ari che le funzioni di governatore generale dell'Algeria. Mentre le agitazioni politiche attraversano un momento di tregua, sembra peggiorata la situazione militare. Sembra che oggi le truppe francesi abbiano impegnato sulle montagne dell'Algeria orientale, oltre 100 chilometri a sud di Costantina, una vera batUglia con grosse formazioni di guerriglieri; finora sarebbero stati uccisi non meno di quaranta musulmani ribelli. Inoltre scontri a fuoco si sono avuti anche ', in altre province algerine ed in Tunisia; notizie non confermate parlano di 88 morti nel Nordafrica in 24 ore. Nel pomeriggio il presidente della Repubblica, assistito da quasi tutti i ministri, aveva aperto le trattative sul Marocco col sultano Maometto V, a stnttirSrUPUspackmndSFdnndnmn sua volta assistito da quasi tutti i membri del suo governo. Nel suo discorso, René Coty ha sottolineato « l'importanza storica delle trattative iniziate oggi e destinate a dare al Marocco lo statuto di Stato indipendente unito a Parigi da legami permanenti ». Sandro Volta