Oltre duemila famiglie col termosifone spento

Oltre duemila famiglie col termosifone spento Mentre si registra il 66 record 99 dei freddo Oltre duemila famiglie col termosifone spento Sempre scarsa Sa nafta - Si teme che la situazione si aggravi nei prossimi giorni Apertura ritardata nelle scuole elementari - Rincarano i prezzi delle verdure Gli allievi di tutte le scuole elementari della città si recheranno a scuola stamane un'ora più tardi: alle 9,30 anziché alle 8,30, L'autorizzazione è stata concessa dal Provveditore, su richiesta degli Ispettori scolastici, in considerazione delle temperature eccezionalmente basse di questi giorni e degli scarsi approvvigionamenti di nafta. Ai direttori delle singole scuole è stata data facoltà di riunire gli allievi nelle aule più calde e di istituire, quando sia necessario, dei turni pomeridiani dalle 14 alle 17. L'uscita di scuola rimane invariata: alle 12,40. Soltanto i 768 scolari della elementare Muratori faranno vacanza: una delle caldaie s'è guastata e ieri mattina gli insegnanti hanno fatto lezione a scolaresche imbacuccate, in classi dove il termometro segnava temperature oscillanti tra i 5 e 1 7 gradi. Si sperà che il guasto possa essere riparato in giornata e che domani le lezioni riprendano normalmente. Nella provincia di Torino buona parte delle scuole hanno riscaldamento a carbone; non c'è da temere per i rifornimenti e gli orari re stano quindi immutati. Sol tanto nelle elementari di Testona, dove sono scoppiati tubi dei termosifoni, le lezioni sono sospese. Con 21-22 gradi sotto zero all'aria aperta, è difficile mantenere nell'interno degli edifici le temperature prescritte, anche se il combustibile è sufficiente: negli uffici e nelle scuole di Torino il termometro non supera in questi giorni i 14-15". Ma sono temperature che si raggiungono soltanto a metà mattinata, perchè per risparmiare combustibile le caldaie vengono accese tardi. All'inizio delle lezioni gli allievi sono costretti a tenere il cappotto indosso: i gradi nelle aule sono 10-11 al massimo. Il rigore del clima, la trepidazione delle madri, l'influenza e l raffreddori hanno causato aumenti sensibili nelle percentuali delle assenze nelle scuole. Si va dal 35 per cento della Sclopis al 30 per cento della Cena, al 25 per cento delle elementari Alfieri e Battisti, al 20 per cento della Allievo, della Baricco, della Madonna di Campagna, della Boncompagnl, al 15 per cento di tutte le altre scuole. « / bambini di famiglie più povere — diceva ieri la direttrice della scuola Cena — sono i più assidui alle lesioni. Arrivano intirizziti e per loro la permanenza nelle aule .riscaldate è sempre preferibile al freddo e al disagio delle loro case*. La stessa opinione hanno espresso i direttori della Baricco, della Casati e della Gabelli. Negli uffici, nelle banche, nelle fabbriche, le assenze dal lavoro sono pressappoco del1*8 per cento. Negli uffici comunali, su 6 mila impiegati 480 ieri sono rimasti'-a'"casa. I rifornimenti di nafta, sem-pre più difficili,' : per -l'esaurì mento dei depositi costieri e per lo stato delle strade, ghiacciate e assai pericolose specie sull'Appennino, ieri non hanno coperto nemmeno un ventesimo del fabbisogno cittadino. Negli ospedali la situazione è seria e la temperatura è tenuta a fatica sulle quote che bì richiedono per le camere e le corsie. La Prefettura ha ricevuto parecchie segnalazioni di fabbriche che nei prossimi giorni sarebbero costrette a chiudere per mancanza di nafta; nel limite del possibile ha provveduto, ottenendo, dalle più importanti ditte di olio combustibile, una distribuzione effettuata secondo un ordine di urgenza. I serbatoi di nafta di Torino sono quasi tutti asciutti/ Parecchie centinaia di alloggi sono già al freddo: nelle case municipali di corso Tazzoli 106 e di via Ancina 32 1 termosifoni sono spenti da domenica a mezzogiorno: 310 famiglie complessivamente, pochissime delle quali possono alleviare 11 disagio con stufette elettriche o altri mezzi di riscaldamento. Anche nelle case municipali di via Galluppi e di corso Tazzoli 114, -se non arriverà nafta entro oggi, le caldaie non potranno essere accese. L'Istituto delle Case Popolari cerca di far fronte alla mancanza del combustibile limitando al massimo le ore di riscaldamento e la temperatura delle caldaie. E' difficile fare il calcolo delle case private rimaste senza riscaldamento: si suppone che siano una settantina. Tenendo conto anche delle case municipali, complessivamente sono circa 2 mila le famiglie che si trovano al freddo nei loro alloggi. Ulteriori aumenti hanno subito i prezzi all'ingrosso delle verdure. Ecco i prezzi che abbiamo rilevato ai mercati generali; tra parentesi le quotazioni di sabato: coste 98 lire al chilo (92); carciofi 60 lire caduno (55) ; carote 95 lire al chilo (70); cavolfiori 180 (170); verze 60 (57) ; finocchi 74 (57) ; lattuga 200 (170); radicchio rosso di Verona 350 (280) ; scarola 138 (130); prezzemolo 250 (200).

Persone citate: Alfieri, Baricco, Battisti

Luoghi citati: Torino, Verona