Atmosfera d'attesa a Mosca per il XX congresso del partito

Atmosfera d'attesa a Mosca per il XX congresso del partito Atmosfera d'attesa a Mosca per il XX congresso del partito Gli osservatori occidentali si chiedono: ci saranno mutamenti nelle alte gerarchie sovietiche? -1 lavori si svolgeranno a porte chiuse - Si prevede che sarà confermata la priorità dell'industria pesante (Dal nostro corrispondente) Mosca. 10 febbraio. L'imminenza del XX Congresso del Partito, che si aprirà il lk febbraio, ha messo in movimento la fantasia del mondo occidentale di Mosca. Gi si incontra e ci si telefona: ci si chiede quali grossi cambiamenti potranno avvenire « in alto ■», e naturalmente fioriscono le ipotesi più contrastanti. Nessuno si aspetta colpi di scena che possano paragonarsi, poniamo, alle dimissioni di Malenkov, di cui in questi giorni è caduto il primo anniversario. Ma un avvenimento che, come il congresso, porta all'elezione degli organi supremi del potere politico (e alludiamo al Comitato Centrale, al Praesidium e alla Segreteria) suscita curiosità intorno ai dirigenti che potram.no uscirne rafforzati e a quelli che potranno cadere nell'ombra. Molti ritengono che il XX Congresso del Partito possa offrire lati interessanti. E' il primo, osserviamo, che avviene dopo la morte di Stalin. Il XIX Congresso, infatti, si riunì il E ottobre 195B, e portò avanti la figura di Malenkov, alla quale toccò Tonare del rapporto. Fu in quella occasione che gli osservatori poterono facilmente vedere nel giovane segretario il delfino di Stalin. Stalin vivo, i congressi potevano offrire un interesse minore di quello che si aprirà tra quattro giorni. Gli uomini che attualmente dividono il potere dell'URSS non hanno, presi individualmente, l'autorità e il prestigio di cui godeva nel Paese il capo scomparso il 5 marzo 1953. Sotto il suo governo, infatti, i congressi del partito, che per statuto avreb bero dovuto riunirsi ogni tre anni, brillavano per l'assenza. Ricordiamo soltanto che, dal XVIII Congresso (1939) al XIX (195Z) trascorsero più di tredici anni. Il congresso del li febbraio, cosi si prevede, avverrà a porte chiuse, nel senso che osservatori estranei, salvo le delegazioni estere, tra cui quella dei comunisti italiani guidata da Togliatti e Scoccimarro, non potranno assistervi. Nel 1952 non furono invitati nè rappresentanti diplomatici nò i giornalisti. Dall'ordine del giorno appare subito evidente che Kruscev e Bulganin vi terranno un ruolo di primo piano. Il primo segretario del partito, infatti, avrà il compito che Malenkov ebbe nel congresso scorso, cioè di leggere il rapporto dell'attività del Comitato Centrale; il Primo ministro parlerà sulle direttive del sesto piano quinquennale, le cui linee sono già state pubblicate. Nessuno dubito che le direttive del piano quinquennale saranno approvate senz'altro. Nè ci si aspetta grandi novità dal discorso di Kruscev, il quale tratterà la « Unea » del partito nei temi di politica estera e di politica interna. Le recenti iniziative diplomatiche verso Washington, avvenute appunto alla vigilia del congresso, fanno ritenere che si continuerà a parlare di distensione e di coesistenza pacifica. Quanto alla politica interna, nessuno dubita che prevarrà l'enfasi sull'industria pesante; e si tratta, com'è noto, di un atteggiamento che risultò accentuato dopo le dimissioni di Malenkov. Dicevamo che l'elezione degli organi centrali può offrire qualche sorpresa. Per statuto il congresso (composto in base a un delegato con voto deliberativo per ogni cinquemila membri del partito, e a un delegato con voto consultivo su ogni cinquemila candidati al partito) elegge il Comitato Centrale. Il Comitato Centrale elegge il Praesidium e la Segreteria. Teoricamente tutto potrebbe accadere. Gli attuali membri del Praesidium potrebbero non veiiire riconfermati, e Kruscev potrebbe venir sostituito da un nuovo primo segretario del partito. Come s'è detto prima, gli osservatori non si aspettano mutamenti di grandissimo rilievo. Bisogna ricordare che il congresso non si improvvisa. L'elezione dei delegati, che avviene attraverso gli organi periferici del partito in tutto l'immenso territorio dell'URSS, è seguita con interesse dalla Segreteria generale, che anche in questo caso, come in tutti i rami dell'attività.^ del Paese, non manca di mostrare la sua diligenza. Nelle settimane scorse sono stati annunciati negli alti posti dell'amministrazione e del partito numerosi importanti cambiamenti; tra i quaU l'allontanamento di Kruglov dal ministero dell'Interno che comanda la milizia; e le dimis sioni del primo ministro della ccvmllcbe11l«ptnatepatceprqe—ìeepubb/ica russa, Pusanov. sì [tratta di casi che, alla vigilia del congresso, acquistano un particolare risòlto e dimostrano quanto sia laborioso il periodo preparatorio. Il XX Congresso del Partito, notano alcuni, è importante anche perchè le direttive generali che ne usciranno, nei temi di politica estera e interna, dovrebbero durare almeno quattro anni, cioè fino alla convocazione del prossimo congresso. Non è detto, tuttavia, che non possano accadere modifiche tra un congresso e l'altro. Le dimissioni di Malenkov, per fare un esempio cospicuo, ebbero luogo nel febbraio del 1955, circa due anni e mezzo dopo il congresso che 10 aveva fatto apparire come 11 futuro Primo ministro dell'U.R.S.S. Alfredo Todisco

Luoghi citati: Mosca, U.r.s.s., Urss, Washington